Presidio nella piscina provinciale chiusa

L’associazione Orione non abbandona l’impianto: abbiamo fatto lavori, quota d’affitto compensata

PESCARA. La piscina di via Einaudi è ufficialmente è chiusa, ma gli operatori la stanno presidiando. Da quando è arrivata la disposizione della Provincia di chiudere l'impianto immediatamente poiché al suo interno ci sono lavori manutenzione urgente da operare, Matteo Iacono, presidente dell'associazione sportiva Orione, non è mai andato via. Con lui, i 14 operatori della struttura, in uno stabile che ora è senza riscaldamento e con le luci quasi tutte spente. L'utenza, che è composta da circa 110 ragazzi disabili, ieri pomeriggio suonava al citofono, ma la risposta era sempre la stessa: l'impianto è chiuso. Chi vi opera, però, non ne vuol sapere di essere giudicato inadempiente. «Il nostro coinvolgimento nelle questioni della piscina adiacente l'istituto Volta è iniziato alla metà degli anni Novanta. Negli ultimi anni abbiamo avuto contratti di sei mesi in sei mesi, senza la possibilità di progettare nulla. Mentre la Provincia aveva garantito che si sarebbe impegnata a realizzare gli spogliatoi, noi abbiamo realizzato alcune opere per un valore totale di 23 mila euro circa». Ora, il canone che l'organizzazione avrebbe dovuto corrispondere annualmente all'ente è di circa 8 mila euro più Iva.

«Avevamo chiesto di fare una compensazione», dice Iacono, «con i lavori da noi effettuati, non pagando il canone per due anni». Ma la procedura sembra non sia consentita e così la Provincia, per non aver riscosso il canone e a seguito dell'infortunio di un utente, ha deciso la chiusura immediata dell'impianto.

Interviene però il presidente regionale della Federazione italiana nuoto: «Quindici giorni fa avevamo avuto un incontro con il presidente Guerino Testa e alcuni tecnici», dice Dario Frammolini, «gli accordi erano che si sarebbe provveduto a riparare ciò che era possibile, e successivamente sarebbe stata fatta una nuova gara con un nuovo contratto. Poi le cose sono precipitate. Chiediamo che vengano rispettate le soluzioni decise a quell'incontro». (pa.to.)

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