Prezzi uguali, con la pasta risparmiare è quasi impossibile
De Cecco, Delverde e Barilla costano sempre lo stesso in quattro supermercati L’Adiconsum: «Un fatto sorprendente, aspettate le offerte speciali per fare scorta»
MONTESILVANO. Ma quanto costa fare la spesa a Montesilvano? Questo ci siamo chiesti e siamo andati nei negozi della città per fare una prova. E abbiamo capito che, in un giorno come tanti senza le offerte speciali, con la pasta quasi non si può risparmiare: all’Oasi di via Verrotti, ai Conad di via Muzii e via Vestina e al Simply di corso Umberto, la pasta De Cecco, Delverde e Barilla da mezzo chilo hanno lo stesso prezzo. Neanche un centesimo di differenza mentre con altri prodotti di largo consumo qualche diversità, anche se poco, c’è: la De Cecco costa 1,25 euro, proprio come la Delverde, e la Barilla 0,83. «Sarà un caso ma è un fatto sorprendente», commenta Alberto Corraro, responsabile provinciale dell’associazione di consumatori Adiconsum. A pensare male, dice l’Adiconsum, una situazione così si potrebbe quasi chiamare «cartello»: «Ma sembra abbastanza impensabile e una strategia di questo tipo con i prezzi allineati, alla lunga, sarebbe deleteria per i produttori», riflette Corraro, «e comunque se proprio i prezzi dei supermercati sono fissi, i consumatori possono aspettare le offerte speciali per fare scorta oppure scegliere sempre dell’altro. Le alternative esistono».
Al discount si risparmia? Tanto per fare due esempi, al discount Lidl di corso Umberto – il negozio della catena tedesca è un cantiere per costruire un altro piano: «Stiamo lavorando per migliorare il vostro punto vendita» – un chilo di pasta De Cecco costa 2,19 euro e cioè 1,09 per mezzo chilo mentre un chilo di pasta Barilla costa 1,45 euro (0,72 per mezzo chilo). La pasta Delverde, invece, non c’è. «Con la nostra scelta», osserva Corraro, «possiamo determinare la vita o la morte dei prodotti ma l’importante è informarsi. Un consumatore informato è un consumatore tutelato. Ai consumatori io dico sempre: aprite gli occhi e comprate quando ci sono le offerte speciali. In questo periodo di crisi, altro che non è gradita la pubblicità cartacea come si trova scritto all’ingresso dei palazzi: i volantini sono utilissimi per informarsi e programmare gli acquisti e risparmiare».
Prezzi fotocopia. Quelli della pasta non sono gli unici prezzi fotocopia: la Coca Cola da 1,75 litri ha lo stesso prezzo dappertutto (1,79 euro). Così è anche per i cereali Kellogg’s Special K a 2,89 euro. Sulle confezioni i prezzi sono già stampati – «Prezzo consigliato» – e così ci sono pochi margini di ritoccarli al rialzo. A dire la verità, non è raro trovare prezzi più bassi di quelli consigliati. «I grandi marchi», spiega Corraro, «hanno il potere e la forza di imporre i propri prezzi e non è detto che sia un male per i consumatori. Dietro i prezzi consigliati può esserci la strategia di tenere fermi i prezzi di prodotti a larga richiesta, preservarne la qualità perché al di sotto di quell’importo potrebbe peggiorare e, infine, evitare eccessivi ricarichi dei prezzi da parte dei negozianti».
«Occhio alla qualità». Corraro, poi, apre un altro fronte: «È necessario stare attenti non soltanto ai prezzi ma anche alla qualità perché, adesso», dice il responsabile Adiconsum, «la contraffazione riguarda anche prodotti come gli omogeneizzati. In questi casi, bisogna rispolverare la vecchia e cara fiducia verso i commercianti».
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