Rapina con ostaggio alle Poste, momenti di paura: “Le ha puntato il coltello alla gola”
Il bottino ammonta a circa un migliaio di euro. L’ufficio è stato bersagliato nel passato da furti e rapine, forse è la sede che ha subito più colpi in città. Un’altra cliente ha provato a fuggire ma scivolata sul marciapiede ed è stata soccorsa dal 118
PESCARA. «Datemi i soldi, datemi i soldi». Sono stati momenti di paura quelli trascorsi ieri mattina nell’ufficio postale di via Luisa D’Annunzio, quando un rapinatore solitario è entrato e, gridando, ha preso in ostaggio una delle due clienti presenti nel salone. «Le ha puntato un grosso coltello alla gola», racconta una dipendente delle Poste che ha assistito alla scena. L’altra cliente è riuscita a scappare approfittando del fatto che il rapinatore fosse impegnato a raccogliere i soldi. Ma paradossalmente è andata peggio a lei perché nella fuga fuori dal portone, presa dal panico, è caduta sul marciapiede ed è stata soccorsa dal 118. L’altra cliente presa in ostaggio è nel frattempo stata rilasciata dal rapinatore che a sua volta è riuscito ad allontanarsi a piedi nella direzione di via Scarfoglio. In una busta il “bottino” della rapina che, secondo i carabinieri (ed una prima stima), ammonta a un migliaio di euro.
LE POSTE BERSAGLIATE
Il rapinatore solitario è entrato in azione tra le 13,30 e le 14, pochi minuti dopo il cambio di turno alle Poste di via Luisa D’Annunzio, l’ufficio bersagliato nel passato da furti e rapine, forse la sede che ha subito più colpi in città. In quel momento c’erano 8 impiegati e le due clienti davanti al bancone. Aveva il volto travisato. E poi ha tirato fuori il coltello, un “grosso coltello” come dirà più tardi un’impiegata-testimone. E ha subito passato il braccio davanti al collo della cliente più vicina rivolgendole contro la lama: «Datemi i soldi, datemi i soldi».
LA PRIMA TESTIMONE
È una ragazza sui 25 anni la prima impiegata postale che esce dall’ufficio e che può raccontare quanto avvenuto poco prima. «Mi occupo delle consulenze ed ero nel mio ufficio quando è entrato quell’uomo che ha gridato e preso in ostaggio la cliente. D’istinto mi sono nascosta, mi sono appiattita contro il muro trattenendo il respiro sperando che non mi vedesse. E così sono rimasta fino a quando quell’uomo è uscito. Com’era? Non so, ho visto solo che aveva addosso qualcosa di nero, poi sono rimasta nascosta per paura che entrasse e chiedesse a me i soldi, che non avevo».
la seconda testimone
«Sono stati pochi secondi ma molto intensi», aggiunge un’altra impiegata delle Poste che descrive con lucidità il momento più drammatico: «Quando quel rapinatore ha puntato il coltello alla gola della cliente ci siamo tutti spaventati e non abbiamo esitato a dargli quanto chiedeva. L’altra cliente è invece riuscita a uscire dalla porta di corsa. È scappata, ma forse perché presa dal panico, è caduta poco dopo e ha gridato per il dolore».
CLIENTE SOCCORSA
La donna ferita sul marciapiede è stata soccorsa dall’ambulanza del 118 e trasportata in ospedale pochi minuti dopo che il rapinatore era fuggito a piedi in direzione della riviera. Qualcuno l’avrebbe visto girare per via Scarfoglio dove si sono poi concentrate le ricerche dei carabinieri. Ma nè lui, nè il coltello e il presunto cappello nero col quale si era nascosto il volto, sono stati trovati. La sua sagoma (e forse qualche particolare) è stata tuttavia ben inquadrata dalle telecamere interne dell’ufficio postale. Ed è da lì che sono partite le indagini.
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