ABRUZZO
Riscaldamento, da oggi il via libera per 142 Comuni
Sono 822mila i cittadini dei centri in zona “D” dove da martedì 8 novembre è possibile accendere i termosifoni
PESCARA. Il decreto che taglia il costo delle bollette prevede il via libera da martedì prossimo all’accensione del riscaldamento in quasi la metà dei comuni abruzzesi (142 su 305, il 46,6%) che si trovano in zona climatica D e corrispondono a 822.931 cittadini, cioè il 64,2% dei residenti nella nostra regione. Rientrano in questa categoria tre capoluoghi su quattro (Pescara, Teramo, Chieti), oltre a centri popolosi come Montesilvano, Vasto, Lanciano, Francavilla al Mare e Sulmona. Quasi un comune su 10 invece si trova in zona F, ovvero quella che in base alla classificazione per zone climatiche presenta la maggiore necessità energetica. Parliamo di 30 comuni, di cui 25 in provincia dell’Aquila. Tra questi, Pescasseroli, Scanno, Roccaraso, Aielli, Rocca di Mezzo, Ovindoli, Pescocostanzo. Due territori si trovano nel Chietino (Pizzoferrato, Gamberale) e tre nel Teramano (Cortino, Rocca Santa Maria, Pietracamela).
Per questi comuni è non cambiato niente: il decreto sul taglio ai consumi energetici non prevede alcuna limitazione nell’accensione degli impianti di riscaldamento.
Altri 123 centri si trovano in zona E e hanno già potuto riattivare il riscaldamento dal 22 ottobre. Tra questi L’Aquila, Avezzano e Celano. E solo una minoranza di comuni costieri, compresi tra le province di Chieti e Teramo, si trova in zona C (accensione prevista dal 22 novembre). Tra questi Roseto, Giulianova e Ortona.
LE REGOLE. Il periodo giornaliero di accensione degli impianti è ridotto di un’ora al giorno (nella fascia oraria compresa tra le 5 e le 23) e il periodo di funzionamento nella stagione invernale 2022-2023 è accorciato di 15 giorni, posticipando di 7 giorni la data di inizio e anticipando di 8 quella di fine esercizio. In presenza di situazioni climatiche particolarmente severe, le autorità comunali, con proprio provvedimento motivato, possono però autorizzare l’accensione degli impianti termici alimentati a gas anche al di fuori dei periodi indicati al decreto, purché per una durata giornaliera ridotta. Inoltre, i valori di temperatura dell’aria sono ridotti di 1° C. Dai 18 gradi per le attività industriali e artigianali si scende a 17 mentre per altri ambienti si passa da 20 a 19.
LE ZONE E LE DATE. Nella zona C il riscaldamento può rimanere acceso per 9 ore al giorno, dal 22 novembre al 23 marzo; nella zona D per 11 ore al giorno, dall’8 novembre al 7 aprile; nella zona E via libera per 13 ore al giorno dal 22 ottobre al 7 aprile; nella zona F, quella più fredda, non sono previste limitazioni all’uso.
LA CARTINA. La mappa a colori che pubblichiamo individua le fasce climatiche del territorio abruzzese (contrassegnate dalle zone C, D, E, F, in grado crescente, dalla meno fredda alla più fredda). Tra i 305 centri della regione non ci sono comuni ricompresi nelle zone A e B. L’elenco tiene conto, per ciascun centro, dell’altitudine della casa comunale e dei gradi-giorno (la temperatura media esterna giornaliera), e assegna la zona climatica di appartenenza. Alcuni centri costieri sono in zona C (indicata con il color verde). Si va, poi, dal giallo (zona D) della zona del Teramano, del Pescarese e del Chietino, all’azzurro (zona E) dell’area subappenninica (la parte Sud della provincia dell’Aquila, l’entroterra del Pescarese e del Chietino) fino alla zona appenninica vera e propria della provincia dell’Aquila (Alto Aterno) di colore blu, che contrassegna la zona F, quella senza limiti di accensione degli impianti. Dalla diversa classificazione derivano le date per l’accensione degli impianti privati in alcuni tra i principali centri dell’Abruzzo.
I CAPOLUOGHI. All’Aquila (zona E) il via libera è già scattato, per 13 ore al giorno, dal 22 ottobre fino al 7 aprile. Dall’8 novembre al 7 aprile, via libera all’accensione per 11 ore al giorno a Chieti, Pescara e Teramo (zona D).
OLTRE 18MILA ABITANTI. Ecco le altre date di accensione per i comuni che superano i 18mila abitanti: Avezzano è in zona E (come L’Aquila); Montesilvano, Vasto, Lanciano, Francavilla, Sulmona, Spoltore sono in zona D (come Pescara, Chieti e Teramo); Roseto, Giulianova, Ortona e San Salvo sono in zona C (9 ore al giorno dal 22 novembre al 23 marzo).
DAI 10MILA AI 18MILA . Martinsicuro è in zona C, Silvi C, Città Sant’Angelo D, Pineto C, San Giovanni Teatino D, Alba Adriatica C, Tortoreto D, Penne D, Cepagatti D, Atessa D, Celano E, Atri D e Sant’Egidio alla Vibrata D.
DAI 5MILA AI 10MILA. Mosciano Sant’Angelo è in zona D, Guardiagrele D, Pianella D, Montorio al Vomano D, Castellalto E, Pratola Peligna D, Loreto Aprutino D, Bellante D, Manoppello D, Campli D, Castel Di Sangro E, Tagliacozzo E, Notaresco D, Fossacesia D, Luco Dei Marsi E, Collecorvino D, Trasacco E, Casalbordino D, Nereto D, Casoli D, San Vito Chietino C, Sant’Omero D, Corropoli D, Carsoli E, infine Bucchianico D.
LE DOLOMITI D’ABRUZZO. Nessuna limitazione (zona F) per Aielli, Barrea, Bisegna, Calascio, Campo di Giove, Campotosto, Cappadocia, Castel del Monte, Castelvecchio Calvisio, Civitella Alfedena, Opi, Ortona dei Marsi, Ovindoli, Pescasseroli, Pescocostanzo, Rivisondoli, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, Rocca Pia, Roccaraso, Santo Stefano di Sessanio, Scanno, Scontrone, Villavallelonga, Villetta Barrea (nell’Aquilano); Gamberale e Pizzoferrato (nel Chietino); Cortino, Pietracamela, Rocca Santa Maria (nel Teramano).
Per questi comuni è non cambiato niente: il decreto sul taglio ai consumi energetici non prevede alcuna limitazione nell’accensione degli impianti di riscaldamento.
Altri 123 centri si trovano in zona E e hanno già potuto riattivare il riscaldamento dal 22 ottobre. Tra questi L’Aquila, Avezzano e Celano. E solo una minoranza di comuni costieri, compresi tra le province di Chieti e Teramo, si trova in zona C (accensione prevista dal 22 novembre). Tra questi Roseto, Giulianova e Ortona.
LE REGOLE. Il periodo giornaliero di accensione degli impianti è ridotto di un’ora al giorno (nella fascia oraria compresa tra le 5 e le 23) e il periodo di funzionamento nella stagione invernale 2022-2023 è accorciato di 15 giorni, posticipando di 7 giorni la data di inizio e anticipando di 8 quella di fine esercizio. In presenza di situazioni climatiche particolarmente severe, le autorità comunali, con proprio provvedimento motivato, possono però autorizzare l’accensione degli impianti termici alimentati a gas anche al di fuori dei periodi indicati al decreto, purché per una durata giornaliera ridotta. Inoltre, i valori di temperatura dell’aria sono ridotti di 1° C. Dai 18 gradi per le attività industriali e artigianali si scende a 17 mentre per altri ambienti si passa da 20 a 19.
LE ZONE E LE DATE. Nella zona C il riscaldamento può rimanere acceso per 9 ore al giorno, dal 22 novembre al 23 marzo; nella zona D per 11 ore al giorno, dall’8 novembre al 7 aprile; nella zona E via libera per 13 ore al giorno dal 22 ottobre al 7 aprile; nella zona F, quella più fredda, non sono previste limitazioni all’uso.
LA CARTINA. La mappa a colori che pubblichiamo individua le fasce climatiche del territorio abruzzese (contrassegnate dalle zone C, D, E, F, in grado crescente, dalla meno fredda alla più fredda). Tra i 305 centri della regione non ci sono comuni ricompresi nelle zone A e B. L’elenco tiene conto, per ciascun centro, dell’altitudine della casa comunale e dei gradi-giorno (la temperatura media esterna giornaliera), e assegna la zona climatica di appartenenza. Alcuni centri costieri sono in zona C (indicata con il color verde). Si va, poi, dal giallo (zona D) della zona del Teramano, del Pescarese e del Chietino, all’azzurro (zona E) dell’area subappenninica (la parte Sud della provincia dell’Aquila, l’entroterra del Pescarese e del Chietino) fino alla zona appenninica vera e propria della provincia dell’Aquila (Alto Aterno) di colore blu, che contrassegna la zona F, quella senza limiti di accensione degli impianti. Dalla diversa classificazione derivano le date per l’accensione degli impianti privati in alcuni tra i principali centri dell’Abruzzo.
I CAPOLUOGHI. All’Aquila (zona E) il via libera è già scattato, per 13 ore al giorno, dal 22 ottobre fino al 7 aprile. Dall’8 novembre al 7 aprile, via libera all’accensione per 11 ore al giorno a Chieti, Pescara e Teramo (zona D).
OLTRE 18MILA ABITANTI. Ecco le altre date di accensione per i comuni che superano i 18mila abitanti: Avezzano è in zona E (come L’Aquila); Montesilvano, Vasto, Lanciano, Francavilla, Sulmona, Spoltore sono in zona D (come Pescara, Chieti e Teramo); Roseto, Giulianova, Ortona e San Salvo sono in zona C (9 ore al giorno dal 22 novembre al 23 marzo).
DAI 10MILA AI 18MILA . Martinsicuro è in zona C, Silvi C, Città Sant’Angelo D, Pineto C, San Giovanni Teatino D, Alba Adriatica C, Tortoreto D, Penne D, Cepagatti D, Atessa D, Celano E, Atri D e Sant’Egidio alla Vibrata D.
DAI 5MILA AI 10MILA. Mosciano Sant’Angelo è in zona D, Guardiagrele D, Pianella D, Montorio al Vomano D, Castellalto E, Pratola Peligna D, Loreto Aprutino D, Bellante D, Manoppello D, Campli D, Castel Di Sangro E, Tagliacozzo E, Notaresco D, Fossacesia D, Luco Dei Marsi E, Collecorvino D, Trasacco E, Casalbordino D, Nereto D, Casoli D, San Vito Chietino C, Sant’Omero D, Corropoli D, Carsoli E, infine Bucchianico D.
LE DOLOMITI D’ABRUZZO. Nessuna limitazione (zona F) per Aielli, Barrea, Bisegna, Calascio, Campo di Giove, Campotosto, Cappadocia, Castel del Monte, Castelvecchio Calvisio, Civitella Alfedena, Opi, Ortona dei Marsi, Ovindoli, Pescasseroli, Pescocostanzo, Rivisondoli, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, Rocca Pia, Roccaraso, Santo Stefano di Sessanio, Scanno, Scontrone, Villavallelonga, Villetta Barrea (nell’Aquilano); Gamberale e Pizzoferrato (nel Chietino); Cortino, Pietracamela, Rocca Santa Maria (nel Teramano).