Edoardo Rixi (al centro) con Rodolfo Giampieri e il direttore marittimo Donato De Carolis (foto G. Lattanzio)

PESCARA

Rixi: porto a rischio commissariamento

Sopralluogo del sottosegretario alle Infrastrutture: "Quello che ho visto qui è incredibile" 

PESCARA. «La prima strategia è quella di mettere attorno a un tavolo tutti gli attori. Entro un mese, dobbiamo avere chiaro il fatto che la vasca di colmata deve essere portata a livello per poterla coprire e devono essere smaltiti i sette metri che ci sono sopra prima della stagione estiva, anche perché è impensabile farlo in estate, per non correre il rischio di derogare un altro anno, cosa inaccettabile o addirittura rischiare che quella diventi stabilmente una discarica. E con questo vorrebbe dire la fine di tutto il porto di Pescara». Lo ha detto il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Edoardo Rixi, che questa mattina ha effettuato un sopralluogo al porto di Pescara, accompagnato dal presidente dell'Autorità di sistema Mare Adriatico Centrale, Rodolfo Giampieri, e dal direttore marittimo Donato De Carolis. Il vice ministro ha promesso il massimo impegno del governo per risolvere il problema riguardante i bassi fondali, non negando il rischio di un commissariamento. «L'altro tema è quello di come cercare di sveltire le procedure» ha aggiunto «e soprattutto, al limite, di procedere anche con un commissariamento. Nel caso con un commissario straordinario dedicato proprio al porto di Pescara. È chiaro che da questo punto di vista dobbiamo capire a livello normativo i percorsi possibili, ma visto che il governo nei prossimi mesi si occuperà di uno sblocca cantieri, credo che il cantiere più importante da sbloccare sia quello del porto di Pescara. Mi sorprende che in passato sia stata bucata una diga foranea senza aver prima avuto una procedura di Via positiva per tutta l'opera. Questo, a mio avviso, è stato un errore, una sottovalutazione di quelli che sono i danni che si arrecano alle infrastrutture con provvedimenti presi con troppa superficialità. La situazione è urgente»,  ha proseguito Rixi, «e il dragaggio resta un palliativo per ripristinare un minimo di funzionalità del porto, posto che anche la notte scorsa ci sono stati di nuovo problemi con alcune imbarcazioni che si sono incagliate. Quello che ho visto a Pescara è incredibile, visto che l'ultima nave commerciale è entrata nel 2014».