Sapone in doccia e giochi: al mare tra cento divieti a Pescara
Previste multe fino a 500 euro per chi non rispetta le regole. No all’accesione dei fuochi, vietato dormire nelle cabine
PESCARA. A patto che qualcuno ci avesse mai pensato, sappiate che in spiaggia non si può portare il carbone e cuocere gli arrosticini è vietato: non si può «accendere fuochi o fare uso di fornelli a fiamma libera o a energia elettrica». Lo dice l’ordinanza balneare 2015 approvata dalla Regione Abruzzo. Otto pagine di divieti e permessi, quasi un vademecum su come comportarsi quando si va al mare. E il documento prevede multe fino a 500 euro in caso di violazioni. E nell’elenco dei divieti, oltre al classico scambio a racchettoni, spuntano perle retaggio di una normativa che affonda le sue radici nel 1982, quando giocavano ancora Zoff, Cabrini e Scirea e Pertini era presidente della Repubblica.
L’ordinanza dice che in spiaggia non si può «campeggiare» e non si può arrivare con i «campers» e le «roulottes». E non si può neanche «pernottare» né «adibire le cabine degli stabilimenti balneari a uso alloggio». E il documento precisa che nelle cabine sono vietate tutte le «altre attività che non siano attinenti alla balneazione».
Trovare un parcheggio, sulla riviera di Pescara, è un’impresa, soprattutto nei fine settimana: l’ordinanza precisa in spiaggia non si può parcheggiare visto che è vietata l’occupazione del demanio marittimo con «automezzi, motociclette, ciclomotori e veicoli di ogni genere».
L’ordinanza è la base dell’operazione Mare sicuro 2015: fino al 13 settembre, in campo ci sono oltre 200 uomini della Direzione marittima che, da Pescara, sorveglia il mare d’Abruzzo e Molise: 60 su Pescara, 50 nelle Capitanerie di Ortona e Termoli, 40 a Giulianova e 38 a Vasto. Fra i mezzi impiegati, oltre a motovedette e gommoni, anche gli Atr42 del Terzo nucleo aereo. L’obiettivo é garantire la sicurezza in mare e spiaggia rispettando le norme, con un incremento di «prevenzione, vigilanza, controllo e repressione». Presentando l’operazione il 18 giugno scorso, il direttore marittimo Enrico Moretti ha promesso «tolleranza» per i casi non pericolosi. Ma l’ordinanza è precisa: «È vietato praticare qualsiasi gioco che possa costituire pericolo per l’incolumità delle persone o recare disturbo ai bagnanti (giochi con pallone, tamburello, racchettoni)». E poi doccia solo con acqua: «È vietato l’uso di shampoo e sapone». E se qualcuno immagina il popolo della spiaggia, libera o degli stabilimenti balneari, come potenziali clienti per la propria attività commerciale sbaglia: vietato «esercitare attività commerciali, di servizi e terziarie». E non si può neanche «effettuare pubblicità, sia sulla spiaggia che nello spazio acqueo riservato ai bagnanti, mediante distribuzione di manifesti e lancio degli stessi a mezzo velivoli».
L’ordinanza vale anche per i balneatori: se puliscono la spiaggia tra le 9,30 e le 18,30 «con mezzi meccanici», sappiate che non si può. E se nel vostro stabilimento si sta stretti, l’ordinanza dice che «il numero degli ombrelloni da installare deve essere tale da non intralciare la circolazione dei bagnanti».
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