Scafa abbraccia il cuoco morto a 23 anni
Oggi alle 10,30 i funerali di Marco Di Nino stroncato da un malore a Moena La preside dell’Alberghiero Di Pietro: «Era generoso e amato da tutti»
PESCARA. Scafa dà oggi l'addio a Marco Di Nino, il cuoco di 23 anni morto all’improvviso a Moena, in provincia di Trento, dove lavorava all’hotel Monte Pallidi, immerso nelle Dolomiti. Alle 10,30 sono previsti i funerali nella chiesa della Madonna del Carmelo, in corso Primo maggio, partendo dall'abitazione in località Pianapuccia dei genitori Claudio Annamaria.
Marco Di Nino si era trasferito in Trentino all’inizio della stagione proprio per lavoro, ha avuto un malore in hotel mentre era con i colleghi. Non si è più ripreso. Ieri in Trentino è stata effettuata l'autopsia per cercare di stabilire le cause della morte. I risultati degli esami entro sessanta giorni.
Chi conosceva Marco, che tutti chiamavano il “gigante buono”, non si fa capace di questa scomparsa. Nella scuola che ha frequentato, l’istituto alberghiero “De Cecco “ di Pescara, il giovane era molto conosciuto perché negli anni scorsi, quando la scuola si è battuta per avere locali migliori e per scongiurare il trasferimento a Cepagatti, Di Nino era in prima linea, insieme a Ivan Di Palma, come ricorda la preside Alessandra Di Pietro. «Furono loro due ad organizzare una manifestazione in piazza preoccupandosi di tutti gli aspetti. Una protesta bella, giusta pacifica a cui mi unii anche io, e pure il sindaco Alessandrini. Marco era un bravissimo ragazzo, buono e rispettoso, amato da tutti». Di Pietro lo ricorda come un alunno «molto portato per l’enogastronomia, per le materie pratiche. Generoso e con lo sguardo pulito».
La preside dell’Alberghiero ha voluto salutare l’ex alunno anche sul profilo Facebook dell’istituto, parlando a nome di tutta la scuola. E si è chiesta, come hanno fatto molti altri, «come si può accettare di perdere un ragazzo probabilmente per un capriccio del cuore. È un dolore immenso, il dolore di un lutto che ci unisce e ci coinvolge e noi tutti ci stringiamo intorno alla sofferenza della famiglia per pregare insieme. Arrivederci Grande Marco, gigante buono, il tuo sguardo limpido, la tua genuinità ci accompagneranno, giorno dopo giorno, ti penseremo sempre con un sorriso. Ora è tempo di silenzio e riflessione, di raccogliere i ricordi allegri, tristi, dolci, amari, e ce ne sono tanti dentro ognuno di noi». Di Pietro si è anche augurata, di fronte a una tragedia del genere, che chiunque sia in grado di realizzare «piccoli gesti d'amore nel ricordo di Marco». La scuola è presente ai funerali, con lo stendardo, così come l’Associazione provinciale cuochi, di cui Marco faceva parte.
Non trova le parole un’amica del giovane di Scafa, Isabel. «Perché non ci sono parole per descrivere che meraviglioso ragazzo fosse. Era speciale, forte, presente, prezioso», commenta. «E ci tengo a dire una cosa sola. L'ho conosciuto il primo giorno di un percorso lungo e difficile che ho dovuto affrontare, e non potevo desiderare compagno di viaggio migliore. In un mese e mezzo mi ha dato il cuore. E da lì ha continuato a esserci fino al giorno stesso in cui si è spento. Mancherà tanto a tutti».
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