Sette Ordini scrivono a Mascia «Prg, snobbate le nostre idee»

Architetti, ingegneri, geometri e costruttori bocciano le proposte sull’urbanistica del Comune «Dopo parecchi mesi di riunioni tecniche, nessuna delle nostre correzioni è stata accolta»

PESCARA. Architetti, geometri, ingegneri e costruttori di Pescara si schierano contro l’amministrazione comunale in materia urbanistica. Sette Ordini professionali hanno scritto una lettera al sindaco Mascia, all’assessore Antonelli, al presidente della commissione Urbanistica Mambella e a tutti i capigruppo per esprimere la loro contrarietà rispetto alle scelte compiute dal Comune per cercare di migliorare le norme tecniche di attuazione del piano regolatore. Non era mai accaduto sino ad oggi che tutte le organizzazioni professionali di categoria e degli imprenditori edili si mettessero insieme per criticare un ente pubblico. La lettera porta la firma dei presidenti degli Ordini degli architetti Laura Antosa e degli ingegneri Maurizio Vicaretti, del Collegio dei geometri Tiziana Finaguerra, dell’Ance ( costruttori) Giuseppe Girolimetti, dell’Anialp (Associazione nazionale ingegneri, architetti liberi professionisti) Antongiulio Ciaramellino, dell’Api Edil (piccole imprese edili) Mario Palumbo e dell’Inu (Istituto nazionale di urbanistica) Raffaele Radoccia. Ecco che cosa hanno scritto. «L’ultima variante al prg venne definita “Piano delle invarianti” dalla stessa amministrazione che la adottò nel 2004», si legge, «sarebbe dovuta durare il tempo strettamente necessario alla redazione di un nuovo piano regolatore. Con profondo rammarico, prendiamo atto ancora una volta che un ulteriore decennio è trascorso senza che sia stato nemmeno avviato uno studio preliminare alla redazione di un nuovo piano». «Tuttavia», prosegue la lettera, «in questo scenario che non esitiamo più a definire di emergenza pianificatoria, l’assessorato alla tutela del territorio si è attivato ormai da qualche tempo nell’avviare una revisione almeno delle Norme tecniche di attuazione dell’attuale prg. Nel novembre 2011, a seguito di un lavoro congiunto e serrato, le nostre organizzazioni hanno inoltrato al sindaco e all’assessore la bozza di un nuovo testo revisionato, rispondente e funzionale alle necessità di tutte le associazioni e degli Ordini professionali». «Prima dell’estate», spiegano i presidenti, «trascorsi infruttuosamente otto mesi dalla trasmissione del nostro testo è stata inviata una richiesta formale al Comune». «Prontamente invitati nei primi di agosto», rivelano gli Ordini, «ci è stato illustrato e consegnato il nuovo testo rivisto e corretto dagli uffici tecnici comunali. A dicembre ci è stata consegnata un’ulteriore versione e con grande stupore e rammarico abbiamo rilevato che nessuna delle nostre proposte è stata accolta». «A fronte delle dichiarazioni di apertura alla partecipazione e alla condivisione con i rappresentanti del settore produttivo», conclude la lettera, «ancora una volta si è scelto di operare in maniera avulsa dal contesto concreto, dalle reali problematiche e dalle criticità che investono quotidianamente quanti operano nel settore».

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