POPOLI

Sgominata la banda dei parchi eolici, in 7 ai domiciliari

In tutto sono 12 le misure eseguite dai carabinieri, che da un furto a Manoppello hanno ricostruito tutta la piramide criminale e contestato l'associazione a delinquere per  furti, rapina, estorsioni e ricettazione

POPOLI. Questa mattina i carabinieri della Compagnia di Popoli, in stretta sinergia con quelli del Comando provinciale di Foggia, dopo aver condotto un’indagine durata un anno e mezzo, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia, hanno dato esecuzione a una serie di misure cautelari a carico di soggetti ritenuti appartenenti ad un’associazione a delinquere dedita a furti in abitazione, rapina, estorsioni e ricettazioni su tutto il territorio nazionale, asportando automezzi e materiale ferroso (in particolare coils in acciaio e rame), con un risultato di 7 persone destinatarie della misura cautelare degli arresti domiciliari, 2 persone con l’obbligo di dimora nel comune di residenza oltre a 3 uomini sottoposti alla misura cautelare del divieto di esercitare professioni, imprese e uffici direttivi delle persone giuridiche ed imprese e le attività ad essi inerenti per la durata di 6 mesi.

L’indagine ha preso le mosse da un furto consumato nel comune di Manoppello  a danno di due ditte, a cui ignoti avevano asportato un camion e diversi coils in acciaio. Le preliminari informazioni raccolte successivamente al fatto avevano fatto emergere - da subito - l’esistenza di un’associazione a delinquere, organizzata in forma rudimentale nella sua struttura, ma efficiente e idonea, con la predisposizione di basi logistiche e con l’affidamento di ruoli specifici a ciascuno degli associati, finalizzata alla commissione di una indeterminata serie di delitti contro il patrimonio e, in particolare, furti prevalentemente di materiale ferroso e in rame presso aziende, cantieri e parchi eolici che venivano poi fatte oggetto di ricettazione. I membri dell’organizzazione si occupavano di predisporre e organizzare tutti i mezzi e gli strumenti necessari per rendere più agevole l’attività delittuosa programmata, individuando i luoghi più proficui da prendere di mira, organizzare preventivi sopralluoghi e predisponendo i mezzi più idonei al carico e scarico della refurtiva ed il successivo allontanamento dai luoghi in cui sarebbero stati effettuati i furti.

Nel corso delle indagini i carabinieri sono riusciti ad individuare i membri dell’associazione e ad accertare che gli stessi avevano messo a segno diversi furti di rame su pale eoliche ai confini della Campania. Le indagini hanno consentito di individuare tutti i componenti del sodalizio e a comprendere il ruolo di ognuno in seno all’organizzazione, le sue dinamiche interne, i luoghi comuni di smaltimento della merce rubata (preventivamente ripulita), i siti depredati, i meccanismi di reciproco sostegno.

L’indagine ha inoltre svelato come tra i vari soggetti, vi fosse peraltro anche un meccanismo di gestione piramidale con successiva ripartizione del denaro provento della vendita della merce rubata quale compenso per la prestazione fornita.

Nel corso dell’operazione sono stati attribuiti alla consorteria oltre 25 furti commessi nelle province di Pescara, Ascoli Piceno e Foggia per un danno economico di oltre 200mila euro, ed individuate tre aziende dedite allo smaltimento di materiali ferrosi di Foggia e San Severo, che fungevano da punto di ricettazione e smistamento della refurtiva. È stato sequestrato un veicolo in uso all’associazione e recuperati oltre trentuno quintali di materiale in rame.