Violenza su una ragazza nel garage. Indagati un 18enne, il fratello e un 13enne: la verità dalla perizia genetica

La Procura dei minori ha disposto l’accertamento tecnico sui tamponi fatti alla ragazza il giorno dopo. L’analisi potrebbe servire ad alleggerire o a incastrare gli indagati
PESCARA. Un accertamento tecnico irripetibile: una perizia potrebbe fare chiarezza, o magari incastrare definitivamente qualcuno degli attuali tre indagati, sulla violenza di gruppo ai danni di una minorenne, avvenuta a Pescara in un garage dell’abitazione dei due fratelli coinvolti, il 13 febbraio scorso. Lo ha disposto la procura dei Minori dell’Aquila, allargando anche all’unico maggiorenne indagato, già ascoltato dal pm Anna Benigni, così come il fratello minore venne sentito dal pm Angela D’Egidio della procura minorile.
LA PERIZIA Quest’ultima, il primo aprile scorso, ha nominato una genetista cui affidare l’incarico per estrarre il profilo genetico dai campioni effettuati, «nonché ad accertare se nei campioni prelevati siano presenti profili genetici appartenenti alla sola vittima o a terze persone». Questo vuol dire che, contrariamente a quanto era stato detto sin dall’inizio, la minore parte offesa venne sottoposta a visita medica, ed esattamente il giorno dopo la presunta violenza. La responsabile della Comunità della provincia di Chieti dalla quale la ragazza era fuggita insieme a una sua amica (e pare la cosa si fosse verificata altre volte), la fece visitare dai sanitari dell’ospedale di Chieti. Quei tamponi prelevati vennero sequestrati dalla procura e ora sono a disposizione della genetista che dovrà fare la perizia.
LA DENUNCIA La denuncia venne presentata dalla responsabile della Comunità che riferì ai carabinieri di Villamagna di aver recuperato le due ragazze la stessa sera della violenza: erano ubriache, ma avevano comunque riferito una versione identica degli accadimenti. La vittima disse di essere stata condotta in quel garage da l’indagato maggiorenne e lì costretta ad avere rapporti sessuali alla presenza di più ragazzi. Il 21 febbraio le due ragazze vennero sentite dal pm in audizione protetta e confermarono il racconto, fornendo i nominativi dei due fratelli.
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