Fausto Filippone

TRAGEDIA DELL'AUTOSTRADA

"Simpatico e affettuoso, non ci spieghiamo cosa sia accaduto nella sua mente"

La testimonianza di una compagna di scuola che ha partecipato ai funerali di Fausto Filippone

PESCARA. Compagni di scuola per tredici anni, dalla prima elementare alla maturità, poi la condivisione dei momenti importanti, l'uno presente al matrimonio dell'altro, la felicità per la nascita dei figli. Elena Berardi racconta così il suo legame di amicizia con Fausto Filippone, l'uomo che domenica scorsa, prima di suicidarsi, ha ucciso la moglie, spingendola giù da un balcone di un palazzo a Chieti, poi la figlia di 10 anni, lanciandola nel vuoto da un viadotto dell'A14 a Francavilla al Mare (Chieti). Elena è una dei pochi amici che hanno partecipato al funerale di Filippone, a Pescara. Si erano visti poco prima di Natale a una festa a casa di amici e avevano continuato, come sempre negli anni, a sentirsi periodicamente al telefono. «Non riusciamo a spiegarci cosa possa essere accaduto nella sua mente, è un dolore ancora troppo forte. Era sempre stato affettuoso, aveva un pensiero per tutti, era lui il primo a cercare gli altri, negli anni del liceo era un ragazzo simpatico, sempre pronto ad animare la compagnia». Elena sottolinea che la morte della madre, ad agosto dell'anno scorso, lo aveva segnato profondamente. Da allora, «l'unica cosa che ho notato di diverso, parlando con lui al telefono, erano i silenzi, ogni tanto, durante la conversazione».