Un gruppo di volontari della Protezione civile e della Croce Rossa

TERAMO

Sisma, maxi esercitazione per 3.500 studenti abruzzesi / VIDEO

Sicurezza nelle scuole. Simulazione organizzata dall'associazione Assai che raccoglie oltre mille famiglie in tutta la regione

TERAMO . Il suono è sempre lo stesso, quello della campanella della ricreazione, ma stavolta è molto più lungo. È il segnale del terremoto, e tutti, studenti, insegnanti, bidelli e altro personale, quando lo sentono devono sapere esattamente di cosa si tratta e cosa fare per mettersi in salvo.

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Operazione di emergenza anti-calamità
Cives Protezione civile Teramo e Croce Rossa operativi. Prova di evacuazione di una scuola in seguito a un evento sismico.

L’esercitazione, organizzata dall’associazione Assai (Associazione scuole sicure Abruzzo Italia), che raccoglie oltre mille famiglie in tutta la regione, è scattata all’improvviso questa mattina, perché il terremoto non avvisa. Ha riguardato circa 3mila 500 studenti in tutta la regione. Hanno aderito undici scuole di Teramo, altrettante di Roseto, venti di Pescara, quattro di Chieti, e una di Pratola Peligna (unica realtà dell’Aquilano a prendere parte a questa esercitazione).

Leda Ragas, presidente di Assai
«L’idea», spiega Leda Ragas, presidente di Assai, «è partita perché siamo consapevoli di dover aspettare molto prima di vedere le scuole ricostruite. Ci siamo chiesti cosa poteva essere utile, e abbiamo puntato sulla sicurezza dinamica». In questo senso, nell’ultimo anno, l’associazione ha incontrato più volte la Protezione civile per migliorare i piani esistenti e affinché incontrasse gli studenti per spiegare, tra l’altro, quali sono gli errori più banali da evitare, in caso di sisma.

Simulazione di soccorso a un ferito
«Abbiamo trovato tante persone disponibili», dice ancora Leda Ragas, «per esempio le cinque dirigenti scolastiche di Teramo, e quelli delle altre province che hanno aderito all’iniziativa, la Croce rossa, il Cives (Corpo di Intervento Volontario Emergenza e Soccorso), che mettono a disposizione la loro professionalità in caso di catastrofi, calamità naturali e tutte le attività di protezione civile, ndr). Volevamo fare un’esercitazione che coinvolgesse tutta la città, ma c’era poco tempo a disposizione per organizzare un evento di questo tipo».

Un momento della esercitazione
Quelle che si sono svolte stamani sono prove di evacuazione che hanno coinvolto tutte le persone che al momento dell’esercitazione si trovano a scuola. In uno degli istituti, c'è stata anche la simulazione di un bambino ferito. «A settembre», prosegue Ragas, «vogliamo incontrare il presidente della Regione e delle Province abruzzesi per mettere a punto un evento importante e chiedere che vi sia un’attenzione particolare su questi temi. Vorremmo che i piani di evacuazione venissero resi fruibili a tutta la cittadinanza, anche attraverso l’installazione di cartellonistica stradale che indica cosa fare e dove recarsi in caso di pericolo. Nell’attesa vogliamo dare un segnale, e il lavoro svolto durante l’anno va proprio in questa direzione. Devo dire che ho incontrato molte persone disponibili, per esempio il commissario prefettizio, ma anche in questura e al comando dei vigili urbani. Ripetere spesso queste esercitazioni», chiosa la presidente di Assai, «fa entrare nella testa dei bambini degli automatismi che, in caso di terremoto, possono rivelarsi molto utili ». (a.bag.)

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