MONTESILVANO

Sorpresa prima del voto, la Tari aumenta del 5 per cento: è polemica

L’assessore: «Rincaro inevitabile, dovuto all’adeguamento Istat». Ma Pd e M5S attaccano: «Atto di presunzione, perché non far decidere chi vincerà?». Il sindaco: così non diminuiscono le rate

MONTESILVANO. Un aumento del 5 per cento per tutte le utenze e cinque rate in cui dilazionare il pagamento, tra agosto e dicembre 2024. Sono queste le due novità in tema di tassa sui rifiuti approvate ieri mattina a palazzo di città, dove si è tenuta l’ultima seduta del consiglio comunale prima delle elezioni dell’8 e 9 giugno.
L’Assemblea, che ha approvato a maggioranza il Rendiconto di gestione per l’esercizio 2023, che «ci vede terminare il mandato con un bilancio che gode di ottima salute», come dichiarato dall’assessore al ramo Valentina Di Felice, è stata chiamata anche alla discussione delle nuove tariffe Tari per l’anno in corso, che vedranno gli utenti montesilvanesi dover compiere un sacrificio economico in più. Nell’anno in corso, infatti, il gettito complessivo della tassa sui rifiuti è quantificato in circa 11 milioni e 480 mila euro, che saranno a carico delle circa 28mila utenze domestiche e non domestiche di Montesilvano, con un aumento del 5 per cento equamente distribuito tra tutti i contribuenti.
Un rincaro che, come spiegato dall’assessore, è legato all’adeguamento degli aumenti Istat che negli ultimi anni non era mai avvenuto. La decisione di portare la delibera in discussione a dieci giorni dal voto ha sollevato, però, le proteste dell’opposizione che si è detta contraria non solo agli aumenti, ma soprattutto all’opportunità di decidere per chi governerà dopo il voto.
«Questo è un atto di presunzione politica perché state decidendo per il futuro come se foste già certi di vincere. E se, invece, vincessimo noi? Non avremmo più, ad esempio, l’opportunità di ripartire diversamente gli aumenti, magari andando a tassare maggiormente le categorie che inquinano di più», il commento di Enzo Fidanza (Pd) e dei colleghi di partito Antonio Di Costanzo e Romina Di Costanzo, che hanno posto l’attenzione sulla mancata estensione del servizio porta a porta su tutto il territorio comunale, costato alla città anche la Bandiera blu. Così come a contestare la decisione, anche gli esponenti del M5S Gabriele Straccini e Gianni Bucci, che ha aggiunto: «I cittadini si aspettavano l’aumento del porta a porta e invece si ritrovano l’aumento delle bollette».
A replicare alla minoranza il sindaco Ottavio De Martinis: «Avremmo potuto rinviare a dopo le elezioni questo atto, ma avrebbe comportato dei ritardi nell’invio dei bollettini e una diminuzione delle rate a disposizione dei contribuenti. Riteniamo di aver preso una decisione che, proprio perché a ridosso delle elezioni, dimostra una grande onestà intellettuale». Sull’estensione del servizio di porta a porta, invece, sia il sindaco che il suo vice, Paolo Cilli, hanno ricordato come l’appalto per la gestione dei rifiuti, attualmente in proroga, sia un’eredità del passato e che, nel prossimo bando, ci sarà spazio per una maggiore copertura del territorio.