L’architetto Fabrizio Trisi in primo piano e, alle sue spalle, il collaboratore Jairo Ricordi

PESCARA

Sospesi i collaboratori del Comune: «Le auto di servizio usate per se stessi» 

Inchiesta su droga e appalti, il giudice: «I due tecnici Ricordi e Centorame possono commettere ancora i reati». E spuntano altre intercettazioni durante l’orario di ufficio

PESCARA. Arriva anche per i due dipendenti - collaboratori dell'ex dirigente Trisi - del Comune di Pescara, Jairo Ricordi e Gianluca Centorame – coinvolti nello scandalo per gli appalti pilotati al Comune (corruzione e turbativa d’asta i due reati contestati) che ha provocato un terremoto a Palazzo di città – la misura cautelare personale della «sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio e servizio». Il giudice parla di «concreto ed attuale pericolo che gli indagati commettano ulteriori delitti della stessa specie di quelli per cui si procede».

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Ai due era stato contestato il peculato per l’uso improprio delle autovetture del Comune, utilizzate spesso per questioni personali e non ultimo per andare ad acquistare la droga che poi consumavano insieme all'ex dirigente Trisi e De Leonibus nell’ormai famosa “Tana delle Tigri”: un appartamento di cui avevano la disponibilità e che è di proprietà di un altro imprenditore amico dell’ex dirigente.

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Il giudice distingue le due posizioni: «Ricordi potrebbe reiterare il reato anche in virtù della situazione di bisogno economico, derivante dal reddito non alto con una prole numerosa, aggravato dall’essere lo stesso indagato dedito al gioco e consumatore di sostanze stupefacenti; Centorame svolge invece attività lavorativa privata, inerente alla vendita di elettrodomestici, durante l’orario di lavoro presso il Comune, con la conseguenza che la disponibilità dell’auto dell’ente potrebbe essere ulteriormente strumentalizzata per i proprio scopi personali».
Ci sono anche alcune intercettazioni, telefoniche e ambientali, che avvalorano le accuse. (m.c.)

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