Stella Maris resta il rifugio dei disperati e senza tetto

14 Maggio 2014

Non si parla più del finanziamento regionale annunciato nelle settimane scorse dalla Provincia per avviare i primi lavori di riqualificazione dell’edificio storico

MONTESILVANO. La stagione balneare è alle porte ma, anche quest'anno, come accade ormai da trent’anni, la Stella Maris si presenterà in pessime condizioni all'appuntamento con i turisti. L'edificio che ospitava l’ex colonia fascista giace, da decenni, in uno stato di completo abbandono che lo rende facile preda di disperati pronti a occuparne abusivamente ampi spazi.

La riqualificazione del fabbricato, fortemente auspicata dai residenti e ciclicamente inserita nei programmi elettorali dei vari schieramenti, è sempre rimasta al palo a causa dell'appartenenza dell’ex colonia alla Provincia di Pescara. Quasi a nulla sono valse le ripetute richieste di trasferimento della proprietà dall'ente provinciale a quello comunale avanzate a gran voce dall'ex sindaco, Attilio Di Mattia e da tutto il Consiglio comunale uscente, che ha anche utilizzato il cortile della Stella Maris per convocare una seduta straordinaria dell’assemblea civica per sollecitare una soluzione. A battere i pugni, come consigliere provinciale è anche l'ex vicesindaco Lino Ruggero e il collega Camillo Sborgia che, nei mesi scorsi, avevano ottenuto il placet per una mozione che impegnava la Provincia a attivare ogni procedura per verificare la possibilità del trasferimento gratuito dell’edificio al Comune. Eppure, poco dopo la caduta dell'amministrazione civica, la Provincia aveva annunciato con soddisfazione l'ottenimento di 1,5 milioni di euro da parte della giunta regionale per avviare una parziale riqualificazione della Stella Maris. Manovra che, a pochi mesi dalle elezioni, era stata definita «una marchetta elettorale» da Di Mattia, il quale aveva occupato simbolicamente l'edificio.

Da allora, unica traccia del progetto è un grande manifesto comparso ieri nel cortile dell'edificio storico, tra erbacce e recinzione fatiscente che recita così: «È rinata una stella». E attribuisce alla Provincia i meriti dello stanziamento dei fondi regionali. A campeggiare sul manifesto i nomi del presidente Guerino Testa e dell'assessore Aurelio Cilli.

Un'iniziativa che, essendo i due amministratori provinciali entrambi candidati, è stata giudicata da qualcuno come l'ennesima campagna elettorale a spese dei contribuenti e che si concluderà con un nulla di fatto dopo le elezioni.

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