Tangenti per un tour di eventi, in aula sfilano i big della politica
I concerti omaggio a Morricone in Sicilia e le pressioni via Telegram, il senatore Russo di FdI in aula Nelle prossime udienze saranno testimoni anche Marsilio e Rucci. Musotto: «Io non c’entro niente»
PESCARA. È in programma la presenza di testi eccellenti nel processo in corso a Pescara, davanti al collegio presieduto da Maria Michela Di Fine, che conta adesso soltanto una imputata, la trombettista Marianna Musotto. Questa vicenda nasce infatti a Palermo e soltanto dopo viene trasferita a Pescara per competenza territoriale in quanto dall'abitazione di Collecorvino, di uno dei tre imputati originari, sarebbe partito il messaggio su Telegram dal cellulare della Musotto, con l’offerta di una tangente. Imputati erano, oltre alla Musotto, il violoncellista Luigi Lanzillotta (che ha patteggiato la pena davanti al gup) e il maestro Sergio Rendine, compositore di fama internazionale, direttore della seconda edizione del Pescara Liberty Festival in scena all'Aurum, scomparso lo scorso anno prima dell’inizio del processo, che nel periodo della commissione del presunto reato (21 aprile 2021) viveva nella sua casa di Collecorvino insieme alla Musotto.
Erano tutti accusati di istigazione alla corruzione per aver cercato di condizionare, con una presunta tangente da 50mila euro, il varo di un tour in nove centri della Sicilia con l’orchestra Sinfonietta di Roma. Il messaggio incriminato venne immediatamente portato da Raoul Russo, all'epoca dei fatti capo della segreteria dell’assessore competente, Manlio Messina, e oggi senatore della Repubblica (mentre Messina è stato eletto parlamentare alla Camera, sempre per FdI), dai carabinieri facendo scattare l’inchiesta che portò anche all’emissione di una misura cautelare per la Musotto (arresti domiciliari), poi scarcerata.
Ieri, dopo aver ascoltato alcuni rappresentanti dei carabinieri di Palermo che fecero le indagini, il pm Paolo Pompa ha chiamato a testimoniare proprio Raoul Russo. «Ci fu uno scambio di messaggi con la Musotto», ha detto Russo, «nei quali mi sottoponeva il finanziamento di quel progetto che peraltro aveva un costo piuttosto alto di circa mezzo milione di euro, per un tour di nove spettacoli in diverse città della Sicilia. Mi disse anche che c’era una quota di 50mila euro che potevo utilizzare come meglio credevo, per il partito o altro». Nel capo di imputazione si parla di una «somma di 50 mila euro a titolo di “regalo” mediante un'operazione contabile di lievitazione dei costi dichiarati nel preventivo presentato all'assessorato per la realizzazione del progetto relativo a un tour di concerti nei principali parchi archeologici siciliani dell’Orchestra Sinfonietta di Roma, con il titolo “Morricone suona Morricone”», in quanto a dirigere l’orchestra di 45 elementi sarebbe stato il figlio di Ennio Morricone. «Feci subito la foto a quel messaggio, che lei cancellò immediatamente, e dopo aver sentito l'assessore andai dai carabinieri dopo aver risposto alla Musotto che «non sono aduso a questi argomenti». Peraltro, i preventivi sarebbero stati due, uno con 50mila euro in più, l’altro senza, e nel messaggio si diceva anche che «il gruppo (Roma Sinfonietta, Morricone, Rendine) che ha realizzato questi progetti è di tutti i sostenitori di Fratelli d’Italia e mette a disposizione 50mila euro per chiunque vogliate voi».
Ma le interlocuzioni avvennero anche con Lanzillotta e non solo e ci sarebbe stato anche un “invito” a spingere in favore di quel progetto da parte di Terenzio Rucci, segretario del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che parlò con l’avvocato Maurizio Miceli, all’epoca responsabile provinciale di Fratelli d'Italia a Trapani, per sollecitare Messina in tal senso: questioni che l’avvocato Fernando Rucci ha cercato ieri di introdurre nell’escussione di Russo, anche se fermato dalla presidente del collegio. Ma Marsilio e Terenzio Rucci, insieme al deputato Messina, sono i testi che verranno chiamati dalla difesa di Musotto nella prossima udienza, proprio per chiarire gli aspetti politici che potrebbero celarsi dietro questa vicenda.
Intanto l'imputata si dichiara estranea a tutto: «Io non ho responsabilità di nessuna trattativa», dice a margine del processo, «il messaggio è partito dal mio telefono su espressa richiesta del maestro Rendine, pressato da Lanzillotta che voleva sapere se quei concerti si sarebbero fatti. E Rendine questa cosa l’ha detta anche a verbale». Prossima udienza il 15 gennaio.