la tassa rifiuti
Tari, incassati 8 milioni in meno: diecimila pescaresi non hanno pagato
L’opposizione svela i dati riservati degli uffici finanziari dell’ente sugli incassi di ottobre e dicembre. L’evasione maggiore registrata tra le imprese locali, ora si rischia un altro buco nel bilancio
PESCARA. Il gettito della Tari si è rivelato un mezzo flop. In base ai dati che i consiglieri di opposizione sono riusciti a reperire dagli uffici finanziari del Comune, l’incasso definitivo avrebbe raggiunto la cifra di 16 milioni di euro, cioè 3 milioni in più dei dati ancora provvisori resi noti nelle settimane scorse.
Ma l’obiettivo dei 24 milioni preventivati in bilancio dall’amministrazione comunale non sarebbe stato raggiunto. Mancherebbero all’appello all’incirca 8 milioni di euro, più o meno la cifra che non è stata incassata con la Tares nel 2013. Ciò significa, secondo un calcolo approssimativo di un esperto, che circa 10-12mila contribuenti, in larga parte utenze non domestiche, non avrebbero pagato l’imposta sui rifiuti nel 2014. Un bel problema per la giunta Alessandrini e per i tecnici, al lavoro da settimane per varare un piano di rientro, da inviare poi ai ministeri e alla Corte dei conti per ricevere il via libera alla procedura di predissesto finanziario. Procedura considerata indispensabile per risanare i conti in rosso dell’ente.
Proprio in questi giorni è a Pescara un ispettore del ministero dell’Economia per verificare i bilanci del Comune. Un controllo, probabilmente, dettato dalla richiesta di predissesto. E questi dati sulla Tari, se verranno confermati ufficialmente, creeranno un ulteriore buco nei conti del Comune. Nelle settimane scorse, era stata fornita una cifra provvisoria degli incassi di novembre e dicembre scorsi, pari a 12,9 milioni di euro. Ma quella somma non teneva conto del gettito degli ultimi due giorni di pagamento. In quei due giorni la Soget, la società delle imposte del Comune, avrebbe riscosso altri 3 milioni, che vanno a sommarsi a 12,9 già in cassa. Totale, quasi 16 milioni di euro.
Una cifra ben lontana dai 24 milioni preventivati in bilancio. E ad evadere la tassa, secondo quanto aveva riferito nelle settimane scorse l’assessore ai tributi Bruna Sammassimo, sarebbero state soprattutto le utenze non domestiche, cioè imprese, negozi, bar, ristoranti, banche, alberghi. Ora l’ente dovrà procedere al recupero della somma mancante, inviando prima gli avvisi di accertamento agli evasori e poi, eventualmente, le ingiunzioni. Duro il commento arrivato dall’ex assessore al bilancio della giunta Mascia, ora consigliere di Forza Italia, Eugenio Seccia. «I dati sul gettito definitivo della Tari», ha detto, «confermano che la strategia tributaria dell’amministrazione Alessandrini è errata. Mancano 8 milioni di euro per chiudere il bilancio 2014, pertanto la richiesta di predissesto nasce dalla presa di coscienza di questo flop». «La verità». ha concluso, «è che il Comune ha utilizzato la leva fiscale credendo di pareggiare i conti e invece ha salassato solo famiglie e imprese».
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