Teatro d’Annunzio, ecco i fondi Il Consiglio: sì alla progettazione
Stanziati 94mila euro per la messa in sicurezza della struttura chiusa da marzo per inagibilità Tra le variazioni di bilancio approvate ieri dai soli voti della maggioranza c’è anche il mercato ittico
PESCARA. Ci sono 94mila euro per l’avvio della progettazione del teatro d’Annunzio, chiuso da marzo scorso per problemi di agibilità, e altri 10mila euro di lavori per l’adeguamento strutturale del mercato ittico all’ingrosso. Nella ratifica della delibera di giunta numero 805 del 19 ottobre 2024, votata ieri pomeriggio in consiglio comunale con 19 voti a favore della maggioranza e 9 contrari delle opposizioni, sono contenute una serie di variazioni di bilancio già passate al vaglio dell’esecutivo. Tra le voci più significative del documento, illustrato in aula dall’assessore al Bilancio Eugenio Seccia, spuntano 350mila euro per il potenziamento degli interventi compresi nel sistema di accoglienza e integrazione Sai e 55.900 euro per la controversa giudiziaria relativa alla rotatoria del Pronto soccorso, in aggiunta a ulteriori importi per l’impianto sportivo in via Di Girolamo, attinti dalla segnaletica stradale e dalle manutenzioni.
«Si tratta di interventi delicati e importanti, di cui c’era assoluta necessità», ha spiegato al microfono il consigliere comunale di Forza Italia Marcello Antonelli, «stanziamo fondi per la messa in sicurezza e il ripristino del teatro d’Annunzio e del mercato ittico, oggetto di lamentele per lo stato di degrado che caratterizza la struttura. Inoltre ci sono somme per il piano di risanamento acustico, finito sotto la lente della magistratura con una sentenza di risarcimento da parte del Tar che dovrebbe ammontare intorno a 450mila euro». Diametralmente opposta l’analisi del consigliere Pd Marco Presutti che ha parlato di «delibera scritta male» in quanto carente «del requisito giuridico dell’urgenza e di indicazioni sulla copertura delle spese». «Sulle variazioni di bilancio non stiamo facendo nulla di diverso da quanto è stato sempre fatto» ha risposto in aula il sindaco Carlo Masci.
L’assemblea è stata caratterizzata anche da un acceso botta e risposta tra il primo cittadino e il consigliere di opposizione Domenico Pettinari in merito ai tempi di risposta alle interrogazioni scritte. «Devo fare un esposto alla Procura della Repubblica per omissione di atti di ufficio oppure mi devo rivolgere al prefetto? Il regolamento prevede venti giorni per le risposte, invece io ho aspettato più di un mese». «Ma il termine è ordinatorio e non perentorio», ha ribattuto Masci, «la risposta deve arrivare attraverso gli uffici che si occupano dell’istruttoria. Se la richiesta viene evasa con ritardo è perché l’amministrazione sta lavorando su altre questioni».
Slitta il secondo punto all’ordine del giorno, la presa d’atto del pronunciamento della sezione regionale di controllo della Corte dei conti per l’Abruzzo in merito allo stato di attuazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale, rimandato al prossimo consiglio comunale, mentre è stato dichiarato inammissibile l’ordine del giorno di Pettinari per elevare la questura di Pescara al rango superiore, in modo da ottenere più agenti e personale in forza nel capoluogo adriatico. Il consiglio comunale si è chiuso con l’approvazione di due ordini del giorno condivisi tra maggioranza e opposizione, il primo sul potenziamento degli screening per il tumore al seno, presentato in prima battuta da Michela Di Stefano (Pd) e rivisto con il contributi dei consiglieri Roberto Carota (Fratelli d’Italia) e Roberto Renzetti (Forza Italia); il secondo sul potenziamento del dialogo tra Israele e Palestina, presentato dalla consigliera Simona Barba (Radici in comune).
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