Teatro d’Annunzio, fumata nera «Un’altra estate senza spettacoli»

31 Ottobre 2024

Il Comune chiede l’aiuto di Regione e Ministero per i lavori alla struttura chiusa dal mese di marzo Antonelli (Forza Italia): da soli non possiamo farcela, la ristrutturazione sarà costosa e durerà a lungo

PESCARA. Ancora un’altra estate senza i grandi eventi al teatro d’Annunzio, casa dei prestigiosi Premi internazionali Flaiano. E così sarà molto probabilmente per altri due anni a seguire. La struttura sul lungomare sud è chiusa da marzo scorso per problemi di agibilità: la cifra totale dell’intervento per la messa in sicurezza è ancora da calcolare, ma ciò che è certo è che il Comune da solo non può coprire le spese. È per questo che alcuni milioni di euro verranno messi a disposizione dalla Regione Abruzzo, e non è escluso il contributo del ministero della Cultura. A dare l’annuncio è il consigliere comunale di Forza Italia Marcello Antonelli che martedì pomeriggio ha difeso dagli attacchi dell’opposizione la variazione di bilancio. Tra gli interventi previsti dalla ratifica della delibera c’erano appunto anche 94mila euro di fondi comunali destinati all’avvio della progettazione del teatro d’Annunzio. «La variazione di bilancio era un passo già fatto in giunta e per prassi è stata portata in consiglio per il voto», commenta Antonelli, «che l’opposizione non la voti è un puro fatto politico, non votano mai le variazioni di bilancio che sono atti amministrativi». Ma anche se il consiglio comunale ha concesso il via libera ai fondi comunali, per l’estate 2024 dei Premi Flaiano c’è poco da sperare. «L’unica cosa certa è che per la prossima estate sarà ancora chiuso al pubblico», ammette Antonelli. Se per la progettazione i fondi ci sono, c’è incertezza per il restante impegno. «Spero che nei primi mesi del 2025 si possa procedere con l’approvazione del progetto», auspica il consigliere forzista, «i 94mila euro sono fondi per affidare la progettazione, per il resto dell’intervento il Comune da solo fa fatica, per questo sono importanti i sostegni dall’esterno, come quello della Regione. Stiamo avviando con il vice sindaco Maria Rita Carota una interlocuzione anche con il ministero. Non abbiamo contezza dei costi, ma è certo che sarà un lavoro molto costoso».
I fondi per il teatro d’Annunzio tornano ad accendere lo scontro tra il centrodestra e l’opposizione, in particolare i consiglieri del Pd che da tempo hanno sollevato la questione dell’inagibilità del teatro. «Ad oggi non c’è nessuna certezza su dei lavori che saranno molto invasivi», denuncia il capogruppo del Pd Piero Giampietro, «i fondi sono solo un primo passo che si poteva fare anche molto tempo prima, ma sono fondi comunali, non ci sono finanziamenti». Dopo l’affidamento dello studio di vulnerabilità sismica nel 2020 (costato 16.500 euro, ma i cui risultati sono arrivati soltanto quattro anni dopo, l’8 marzo scorso), è emersa la necessità di un uso ridotto del teatro fino a una capienza massima del 25% pari a 495 posti rispetto a 1.980. «L’amministrazione ha impiegato 4 anni per rendersi conto dell’evidenza», continua Giampietro, «le verifiche di agibilità si fanno in qualche mese, loro ci hanno messo ben quattro anni. Vuol dire che sono stati fermi, seduti, senza motivo. Non è stato fatto nulla per accelerare l’iter: avremmo potuto candidarci per i lavori Pnrr o fondi Fsc e forse adesso già avremmo il teatro pronto. Per Pescara non avere il teatro d’Annunzio è una grande sconfitta».