PESCARA

Terme Caramanico, rischio asta a vuoto: "La Regione acquisti almeno il comprensorio"

Il vicepresidente del Consiglio  Antonio Blasioli (Pd): "Difficilmente ci sarà una partecipazione di soggetti se non da parte di colui che si è aggiudicato lo sfruttamento delle acque della Regione Abruzzo"

PESCARA. Futuro sempre più preoccupante per le Terme di Caramanico. A lanciare l'allarme è il vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Blasioli (Pd) che ha tenuto una conferenza stampa in vista dello svolgimento della sesta asta fallimentare.

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«Siamo qui per annunciare una previsione per l'asta dei due lotti delle Terme di Caramanico del 16 ottobre. I due lotti hanno avuto una riduzione già della metà per 5 milioni e 7 milioni visto che partivano rispettivamente da 10 e 14 milioni. Crediamo che difficilmente ci sarà una partecipazione di soggetti se non da parte del soggetto che si è aggiudicato lo sfruttamento delle acque della Regione Abruzzo. Più volte abbiamo avuto modo di dire che si creava una situazione di vantaggio per chi, per poche migliaia di euro, si era aggiudicato lo sfruttamento delle acque delle sorgenti. Crediamo ci sia un grande ritardo e che le responsabilità della Regione siano gravi, riteniamo sbagliato tenere distinti i due procedimenti ovvero quello per l'asta fallimentare, che riguarda i due lotti delle Terme, e quello che riguarda lo sfruttamento delle acque perché innegabilmente si crea una posizione di vantaggio».

Blasioli chiede la convocazione della Commissione di vigilanza per affrontare la questione delle Terme di Caramanico e soprattutto «che la Regione faccia un passo avanti e acquisti almeno il comprensorio delle Terme per farle ripartire e mettendo insieme bene immobile e sfruttamento delle acque».