PESCARA
Terme di Caramanico fallite, debiti per 25 milioni di euro
ll tribunale decreta la fine irreversibile: società non più in grado di far fronte al lungo elenco di creditori. Ora si cercano aziende per l'affitto o l'esercizio provvisorio
PESCARA. Il Tribunale di Pescara ha dichiarato il fallimento della Società delle Terme s.r.l. che fino all'anno scorso ha gestito le Terme di Caramanico, nominando contestualmente due curatori fallimentari Carlo Del Torto e Michele Pomponio. Si riparte da zero, dunque, per far tornare a nuova vita una struttura che per decenni ha rappresentato un fiore all'occhiello per la cura e il turismo in Abruzzo ed è ormai ferma da oltre un anno.
L'istanza di fallimento era stata presentata dal commercialista pescarese Guglielmo Lancasteri, amministratore giudiziario della società. Lungo l’elenco dei creditori e numerosi i decreti ingiuntivi a carico della società, arrivata ad avere debiti per circa 25 milioni di euro, di cui 7 verso l’erario e 750mila verso gli enti previdenziali.
I nuovi curatori fallimentari hanno il compito di cercare, tramite gara, e poi individuare imprese interessate a prendere in mano lo stabilimento termale e le importanti strutture alberghiere annesse.
Con l'esercizio provvisorio o l'affitto dell'impresa è previsto che il Tribunale pubblichi un bando per individuare imprenditori in grado di far ripartire il complesso. Almeno quattro le tipologie di azienda che possono essere interessate alla gestione di una struttura che aveva 11 dipendenti e si avvaleva di oltre 150 stagionali, senza calcolare l'indotto e l'impatto sull'intero territorio abruzzese: imprese dei settori terme, riabilitazione sanitaria, alberghiero, industria chimica e cosmetica.
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