Test della patente col cellulare, nei guai
Ventenne alla Motorizzazione con microtelecamera e auricolare nascosti sotto i vestiti: bloccato grazie al metal detector
PESCARA. La sua intenzione era quella di superare l’esame per il conseguimento della patente B con un aiutino dall’esterno, ma l’atteggiamento del giovanissimo ha insospettito i funzionari della Motorizzazione di Pescara che hanno provveduto al controllo del ragazzo e hanno scoperto l’inganno. Giovanissimo, il ragazzo, 20 anni e residente a Pescara, si era ben organizzato per tentare di superare il quiz a risposta multipla della patente: prima di entrare in aula si era preparato con ben cinque congegni che gli avrebbero permesso di superare facilmente l’esame.
Il 20enne si era nascosto sotto la maglietta e sotto il pantalone (all’altezza del polpaccio) un modem 4g, una power bank e una microtelecamera Wi-Fi. Ma non è finita qui: il giovane aveva addosso anche un modulo Wi-Fi e un micro auricolare posizionato sull’orecchio destro. In questo modo, il 20enne riusciva attraverso la telecamerina nascosta nella maglia, a far vedere le domande del quiz a un aiutante esterno, che al momento non è stato ancora identificato. Ma il giovane non è riuscito neppure a iniziare l’esame: è stato scoperto subito dai funzionari della motorizzazione che hanno provveduto a passare il metal detector. Lo strumento ha subito iniziato a suonare rilevando il kit metallico per ricevere aiuti dall’esterno durante la prova. I funzionari hanno quindi provveduto alla perquisizione del ragazzo e avvisato la polizia stradale.
Gli agenti hanno sequestrato gli strumenti e il giovane è stato portato negli uffici di Piano D’Orta. Il giovane, assistito dall’avvocato Tullio Zampacorta, è stato denunciato “per aver fatto uso di apparecchiature elettroniche al fine di superare l’esame della patente di guisa categoria B” (violazione ex articolo 1 legge 475/1925).
Alla motorizzazione civile di Pescara non è la prima volta che i funzionari scoprono un candidato intenzionato a superare la prova con “l’aiutino” da casa. Mesi fa, con un kit simile nascosto nella maglietta, un 30enne ha svolto la prova per il rilascio del titolo professionale della “Carta di qualificazione del conducente” (Cqc). Al termine della sessione di esame, gli operatori si sono insospettiti per il comportamento del candidati. Il trentenne è stato così fermato a fine quiz ed è stato perquisito dagli operatori. Addosso i poliziotti gli hanno trovato un kit per ricevere aiuti dall’esterno durante la prova. L’uomo aveva un telefono cellulare nascosto all’interno del maglione, assicurato con una colla. Il cellulare era predisposto per utilizzare la telecamera frontale ed era collegato con un piccolo router portatile nonché con un mini auricolare.
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