Testa: privatizziamo lo stadio Adriatico
PESCARA. «La città deve ripartire e i cittadini non sono rappresentati. E invece da un lato Mascia ha creato una frattura con essi; mentre dall’altro Alessandrini è stato assente per tutti i cinque...
PESCARA. «La città deve ripartire e i cittadini non sono rappresentati. E invece da un lato Mascia ha creato una frattura con essi; mentre dall’altro Alessandrini è stato assente per tutti i cinque anni. Mai nessuna battaglia che risulti a lui intestata». Ancora a testa bassa, Guerino Testa, il candidato sindaco per il Nuovo centrodestra, in polemica con due tra i più diretti avversari nella corsa a primo cittadino per le elezioni di domenica prossima. L’occasione, la presentazione delle 16 pagine di programma relativo alla «governance» della città, nel caso fosse eletto. Nove capitoli, tra commercio e governo del territorio, fino all’economia e alla finanza locale, passando dalla cultura all’efficienza della macchina comunale, compreso lo sport. La ricetta, per la «Pescara del domani, la quale sarà sempre condivisa, diversamente da come è accaduto finora», ha continuato Testa, «partirà dall’istituzione di un archivio, nel quale verranno iscritti quei dipendenti che a fine mese non riceveranno lo stipendio da aziende in difficoltà, per agevolarli nel pagamento delle imposte locali». In altre parole, se non arriva la busta paga, il Comune potrebbe dilazionare i tributi, abbattendo sanzioni e interessi di mora». Una novità riguarderebbe lo sport, per il quale, nel mirino di Testa, è finito lo stadio Adriatico-Cornacchia. Il modello sarebbe quello di Udine, ha anticipato ieri il potenziale sindaco, in quanto «sarebbe mia intenzione privatizzarlo. Non è possibile che gli eventi ci siano una volta ogni due settimane. Io invece penso», ha spiegato, «a qualcosa che abbia una cadenza quotidiana».
Vito de Luca