PESCARA
Thomas, ucciso a 17 anni: era fuggito dalla comunità come a novembre
Chi è la vittima dell'omicidio del Parco: risiedeva con la nonna a Rosciano, da venerdì scorso non aveva fatto più ritorno nella comunità di Isernia
PESCARA. Thomas Cristopher Luciani, il ragazzo ucciso a Pescara con 25 coltellate, era fuggito venerdì scorso dalla comunità di Isernia dove era su disposizione dei giudici a seguito di una piccola condanna per piccoli reati. Il ragazzo ucciso ieri sera era stato quindi qualche giorno allo sbando. Nel programma rieducativo doveva frequentare un laboratorio per parrucchieri a Campobasso.
Secondo quanto si è appreso negli ultimi due anni il ragazzo aveva dato qualche problema anche ai servizi sociali di Rosciano, il paese del Pescarese dove viveva dall'età di tre anni con la nonna dopo essere stato abbandonato dai genitori. «Una comunità sconvolta», ammette il sindaco di Rosciano Simone Polozzi. Thomas aveva messo in allarme i suoi familiari e il dispositivo della Prefettura di Pescara nello scorso novembre, quando si allontanò volontariamente dalla sua residenza di Rosciano. Venne attivato il piano provinciale per le persone scomparse con il coinvolgimento delle forze di polizia, dei vigili del fuoco, della direzione marittima, della polizia stradale e ferroviaria nonché del 118 e delle polizie locali dei Comuni interessati dalle ricerche.
Fu chiesto il concorso anche alla prefettura di Chieti perché il ragazzo frequentava la zona di Chieti Scalo. Dopo pochi giorni il ragazzo venne rintracciato a Pescara in buono stato di salute, e la famiglia ringraziò le forze dell'ordine per il lavoro svolto.
Ora le indagini sul suo omicidio inevitabilmente torneranno ad approfondire meglio le ragioni di quell'allontanamento per stabilire se vi siano dei legami tra i due fatti di cronaca, uno soltanto purtroppo a lieto fine.