Traffico di droga con l'Albania arresti a Pescara
Due famiglie e un clan albanese al centro dell'inchiesta della squadra mobile di Pescara che ha portato all'arresto di 17 persone per traffico di droga. L'operazione è stata chiamata "Tre regole", perché tante erano le precauzioni che il boss albanese aveva chiesto ai suoi complici di rispettare per evitare guai con la giustizia. Pescara veniva considerata il punto d'approdo della droga che poi i corrieri distribuivano sulla costa abruzzese e marchigiana.
PESCARA. La squadra mobile di Pescara ha sgominato un'organizzazione, costituita da albanesi e principalmente da due famiglie pescaresi, dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti e in particolare eroina. Diciannove sono le misure cautelari emesse dal gip del tribunale di Pescara Guido Campli su richiesta del Pm Barbara Del Bono, 17 delle quali già eseguite. All'appello mancano due albanesi al momento latitanti, 35 gli indagati, di cui nove albanesi in corso di identificazione.
L'operazione denominata “Tre regole”, costituisce il secondo stralcio di un'attività antidroga più ampia. Un'attività che deriva da un'inchiesta madre, l'operazione “Nuova oltralpe”, terminata il 10 febbraio scorso con l'esecuzione di 23 misure cautelari in carcere e il sequestro preventivo di 12 autovetture, disposti dal gip distrettuale dell'Aquila.
Nell'operazione di oggi è stata dimostrata l'esistenza di un connubio tra un gruppo di trafficanti albanesi capeggiato nel territorio abruzzese da Buljan Hakani con un gruppo di criminali locali, dediti esclusivamente allo spaccio di droga, alcuni dei quali già arrestati, sia nell'ambito dell'inchiesta madre che di un' altra costola denominata “Ancora”.
A capo di questi criminali locali vi erano due famiglie, quella di Giulio Di Pietro, 36 anni, di Pescara e di Luca Gargivolo, 30 anni, anche lui di Pescara. Il capoluogo adriatico era considerato il punto di arrivo della droga proveniente dall'Albania, che da qui veniva smistata sul territorio abruzzese e nelle regioni vicine tra cui le Marche e in particolare la provincia di Ascoli Piceno e il nord della Puglia.
L'operazione denominata “Tre regole”, costituisce il secondo stralcio di un'attività antidroga più ampia. Un'attività che deriva da un'inchiesta madre, l'operazione “Nuova oltralpe”, terminata il 10 febbraio scorso con l'esecuzione di 23 misure cautelari in carcere e il sequestro preventivo di 12 autovetture, disposti dal gip distrettuale dell'Aquila.
Nell'operazione di oggi è stata dimostrata l'esistenza di un connubio tra un gruppo di trafficanti albanesi capeggiato nel territorio abruzzese da Buljan Hakani con un gruppo di criminali locali, dediti esclusivamente allo spaccio di droga, alcuni dei quali già arrestati, sia nell'ambito dell'inchiesta madre che di un' altra costola denominata “Ancora”.
A capo di questi criminali locali vi erano due famiglie, quella di Giulio Di Pietro, 36 anni, di Pescara e di Luca Gargivolo, 30 anni, anche lui di Pescara. Il capoluogo adriatico era considerato il punto di arrivo della droga proveniente dall'Albania, che da qui veniva smistata sul territorio abruzzese e nelle regioni vicine tra cui le Marche e in particolare la provincia di Ascoli Piceno e il nord della Puglia.