MILANO
Tribunale condanna banca e operatore di telecomunicazioni
L'avvocato pescarese Andrea Monti, difensore delle società nel processo, parla di sentenza importante
PESCARA. Il tribunale di Milano ha condannato una banca e un operatore di telecomunicazioni a risarcire le vittime di una frode online.
Si chiama "SIM Swap" ed è una frode online commessa spacciandosi per il titolare di una scheda SIM e chiedendone un duplicato. Così facendo, il criminale riesce a ricevere i messaggi con i codici di accesso alla banca online della vittima e a svuotarle il conto. È quello che è accaduto a due società di Milano le quali, però, quando si sono sentite dire dalla banca e dall'operatore di telecomunicazioni che era colpa loro e che non avrebbero rivisto le somme rubate, non hanno accettato la situazione e hanno deciso di fare causa, anche perché avevano immediatamente avvisato il funzionario di riferimento, senza che venissero attivate le procedure antifrode che - forse - avrebbero potuto bloccare l'attività criminale.
A distanza di circa tre anni è arrivata la sentenza che ha dato ragione alle vittime della frode online e ha condannato sia la banca sia l'operatore a restituire una somma consistente oltre che a pagare le spese legali.
L'avvocato pescarese Andrea Monti, difensore delle società nel processo e docente alla d'Annunzio, spiega che "Si tratta di una sentenza importante perché il tribunale è entrato nel merito di una classica difesa degli istituti bancari in casi del genere, quella basata sulla negligenza del cliente. Come a dire, citando la canzone di Edoardo Bennato, "è stata tua la colpa, e allora adesso che vuoi?". Ma il punto, rileva il tribunale, è proprio questo: nessuno ha dimostrato che le vittime si fossero comportate in modo gravemente negligente e, al contrario, la banca non ha dimostrato di avere adottato il massimo della sicurezza possibile per proteggere i correntisti da frodi del genere. Il match non è ancora finito perché non è noto se le parti che hanno perso faranno appello, dunque è ancora possibile un secondo round. Sta di fatto, però, che con i principi di diritto stabiliti dal tribunale di Milano da oggi le vittime di phishing hanno qualche carta in più da giocare".