Una Macroregione Adriatica con Marche, Abruzzo e Molise/ Commenta

4 Maggio 2013

La proposta di legge del deputato pdl Tancredi: i vantaggi e gli svantaggi. Il capoluogo? L’Aquila

PESCARA. Forse è stata l’istituzione delle Regioni negli anni Settanta a mettere nei guai i conti dello Stato. L’opinione è sempre più diffusa e surclassa quella secondo la quale si farebbe un buon servizio al debito pubblico eliminando le Province. Non parte da questioni di cassa il ragionamento del parlamentare del Pdl Paolo Tancredi che ha annunciato un progetto di legge per riunire Abruzzo, Marche e Molise in un’unica Macroregione adriatica con un solo consiglio regionale, un unico corpus di leggi, una sola sanità, un unico sistema per lo smaltimento dei rifiuti, un fronte unico per affrontare la questione delicata delle ricerche petrolifere in mare. Il capoluogo di questa maxi regione sarebbe L’Aquila.

Riunire le tre regioni costiere (ma il discorso vale per altre macroregioni) equivale anche, secondo Tancredi, a costituire territori sufficientemente forti da reggere il confronto con le altre grandi regioni europee: la Baviera, la Catalogna, la Lombardia.

In casi come questi è però giusto che i cittadini non lasciano la parola ai politici ma dicano la loro, come afferma anche la Costituzione che all’articolo 113 ammette progetti di fusione di regioni qualora vengano avallati da referendum popolari. Per questo i nostri lettori potranno intervenire per commentare la proposta scrivendo sul sito. Volete davvero un’unica regione che vada da Ancona a Campobasso passando per L’Aquila? Scriveteci.