ATESSA
Una nuova fabbrica da 43 milioni di euro
Dopo Cucinelli a Penne, in Val di Sangro arriva il progetto di Irplast: è l’azienda delle etichette di Coca Cola, Philip Morris e Uliveto
ATESSA. Dopo la notizia che il re del cashmire, Brunello Cucinelli, aprirà a Penne un sito produttivo con 350 nuovi posti di lavoro, arriva quella di un altro investimento importante in Abruzzo, e più precisamente in Val di Sangro, per 43 milioni di euro da parte della Irplast, multinazionale delle pellicole da imballaggio, con clienti come Coca Cola, Uliveto, Philip Morris e già due stabilimenti in regione che impiegano 150 dipendenti.
L'Abruzzo, all'indomani del secondo rapporto sul settore automotive a cura del Polo di innovazione tecnologica, si conferma quella terra "fertile e accattivante" che la crisi globale ha piegato, ma non spezzato, dove anzi si notano spinte propulsive importanti, aziende in forte crescita come ad esempio Honda e Trigano Van (che produce motorhome, roulotte e van) a cui la pandemia ha persino creato effetti virtuosi che si è saputo cogliere e far fruttare in termini di volumi produttivi. E con i fondi della Zes, i miglioramenti infrastrutturali grazie al Pnrr, l'Abruzzo può dirsi "moderatamente ottimista" per il futuro, laddove l'ottimismo non è un punto di arrivo, ma un necessario e seducente (dal latino se ducere, condurre a sè) primo passo verso un promettente domani.
L’IRPLAST. L'arrivo della multinazionale è già deciso. Entro due anni il gruppo, da poco acquisito da un fondo di investimento londinese, insedierà in Val di Sangro macchinari di ultimissima generazione per migliorare il processo di produzione dei film in polipropilene. La spinta definitiva l'ha data anche il patto di collaborazione con la scuola di specializzazione post-diploma Its che si sta perfezionando in questi giorni. L'Its, che opera in strettissima collaborazione con le aziende, formerà una ventina di giovani addetti che lavoreranno proprio sui nuovi macchinari. L'azienda toscana (la sede legale è a Empoli) è parte integrante della filiera alimentare grazie alla produzione di packaging per il comparto food&beverage e non ha mai interrotto la produzione, nemmeno nel corso dell'emergenza Covid, riuscendo a soddisfare anche il forte incremento della domanda.
FCA ITALY. Tra gli investimenti di una certa portata previsti nel 2024 si insedia a pieno titolo anche Sevel, ora Fca Italy, il cui direttore di stabilimento, Paolo Accastello, ha annunciato, mercoledì, il lancio del furgone elettrico «completamente realizzato in house ad Atessa», oltre all'arrivo sulle linee di produzione del van a marchio Toyota. «Essere competitivi per la mia azienda», ha spiegato Accastello, «significa avere a disposizione infrastrutture e logistica con costi che attualmente sono difficilmente sostenibili se confrontati ai nostri competitor. Le lamiere provenienti da Cassino, ad esempio, passerebbero molto più velocemente sulla fondovalle Sangro, ma devono invece passare da Napoli. Anche per l'export se ho in uscita 1.080 furgoni al giorno e un treno ne trasporta 90, significa che in mancanza di un treno devo trovare 30 bisarche. Sulla competitività energetica stiamo lavorando per creare comunità energetiche sfruttando le sorgenti naturali di cui la regione è piena come l'eolico e il solare».
L'impatto dei rincari energetici per le industrie è stato drammatico. «Fino allo scorso anno», continua Accastello, «per produrre un furgone si spendevano 50 euro di energia. Dall'inizio di quest'anno ne paghiamo 300». E sul patrimonio umano, con una manodopera automotive altamente specializzata che fa la differenza sui mercati, Accastello fa un appello accorato: «Non riesco ad accettare che le persone non siano innamorate di uno stabilimento che crea ricchezza. L'assenza di ciascuno, in uno stabilimento come Fca Italy, è pesante. Ma anche noi dobbiamo saper trasmettere ottimismo, ed è quello che voglio fare».
LA SANGRITANA. Il vettore regionale dei trasporti su ferro svolge un ruolo nevralgico per l’automotive. Lo ha ricordato l'ad di Sangritana, Alberto Amoroso: «Siamo un’azienda giovane con 101 dipendenti di età media 36 anni, che sta conoscendo un periodo di particolare successo e in cui si respira un clima aziendale collaborativo, stimolante, un luogo di lavoro in cui prevale lo spirito di squadra. Il trend di crescita di Sangritana è in linea con lo scenario europeo del trasporto merci ferroviario. Non a caso, il fatturato per le sole attività connesse alla Business Unit Cargo, è passato da 5,3 milioni del 2019 a 8,8 milioni del 2022 per chiudersi nel 2023 a 11,6 milioni grazie a importanti servizi di recente attivazione. Risultati che apportano considerevoli benefici alla decarbonizzazione ed efficienza del trasporti per l’intera filiera con un risparmio per il 2022 di ben 19.561 tonnellate di emissioni di CO2 e una riduzione di 7,7 milioni di euro di costi rispetto al servizio fornito su gomma». Oggi l'azienda trasporta merci e prodotti finiti lungo la dorsale adriatica collegando l’Abruzzo verso i maggiori hub del Nord come Novara, Verona, Parma e Trieste per clienti come Honda, Hupac, Stellantis ma anche verso i mercati dell’Europa centrale.