Via alla festa senza processione in mare

Sant’Andrea: il mancato dragaggio interrompe la tradizione, il nodo è dove smaltire 200 mila metri cubi di fanghi

PESCARA. «E’ stata una decisione sofferta e sono amareggiato per essere stato costretto a prendere un provvedimento così forte, ma le condizioni del porto non garantivano la sicurezza». Il comandante della Direzione marittima Luciano Pozzolano esprime tutto il suo rammarico per la cancellazione della tradizionale processione in mare per la festa di Sant’Andrea. Per lui sarebbe stata la prima volta alla guida dello storico corteo delle autorità civili e religiose, della marineria e dei fedeli abruzzesi che secondo una tradizione che risale al 1867 si svolge ogni anno l’ultima domenica di luglio.

«Bisogna fare in modo che qualcosa si muova e probabilmente questo è un ulteriore spunto per rendere il porto operativo», aggiunge il comandante, che non nasconde una vena di ottimismo dopo il vertice sul dragaggio di martedì sera. L’incontro con i ministeri delle Infrastrutture e dell’Ambiente, assieme a Regione, Provincia, Comune, Direzione marittima, Provveditorato alle opere pubbliche, Arta e Ispra si è concluso con l’impegno a pubblicare, entro dieci giorni, un bando di gara per un intervento a carattere emergenziale da realizzare all’inizio di ottobre. Le operazioni saranno cofinanziate dalla Regione Abruzzo e dal Governo. Ma al momento resta ancora da sciogliere il nodo relativo allo smaltimento dei 200 mila metri cubi di materiali da rimuovere dai fondali del porto.

«Le ipotesi sono disparate», ammette il comandante della Capitaneria, «stiamo vagliando una soluzione chiavi in mano e non si esclude alcuna eventualità: dal trasporto dei fanghi fuori dai confini regionali e nazionali al deposito dei materiali, in via provvisoria, su un telo sistemato sulla vasca di colmata. Ma al momento non c’è nulla di certo». Le commissioni consiliari Industria e Commercio e Politiche europee, riunite ieri in seduta congiunta, hanno approvato all’unanimità il progetto di legge per destinare 780 mila euro di indennizzi alla marineria: 550 mila euro attinti dalla Regione e il resto messo a disposizione da Comune, Provincia e Camera di Commercio. In queste ore si è insediato un gruppo di lavoro ristretto che si occupa della stesura del bando. Moreno Di Pietrantonio, capogruppo del Pd in consiglio comunale: «Dopo un anno, finalmente il Governo si interessa al nostro porto. E’ sicuramente una buona notizia, anche se arrivata in ritardo. Oggi i danni alla marineria sono incalcolabili: dopo quelli economici che hanno investito tutto l’indotto, Pescara con la processione di Sant’Andrea ha perso uno dei simboli della sua storia». «E’ una sconfitta per tutta la città», aggiunge il presidente della Camera di commercio Daniele Becci, che parla di «ovvia conseguenza» viste le pessime condizioni dei fondali del porto. «Non si poteva fare altrimenti: resta l’amarezza per aver rinunciato a una festa molto sentita dai pescaresi».

Ylenia Gifuni

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