Sebastiani querelato dall'ex amministratore delegato Iannascoli
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Il socio di minoranza accusa il presidente di averlo diffamato in alcune interviste
PESCARA. Lo scontro diventa sempre più feroce. E dalle parole si è arrivati ai fatti. Nei giorni scorsi l’ex amministratore delegato e tuttora socio del Pescara, Danilo Iannascoli, ha presentato una querela per diffamazione nei confronti del presidente biancazzurro Daniele Sebastiani. Tra i principali azionisti del Delfino la guerra di nervi è in atto da oltre un anno e mezzo. E Iannascoli ha deciso di adire le vie legali contro Sebastiani a seguito delle dichiarazioni rilasciate da quest’ultimo nelle ore successive all’attentato incendiario che distrusse le due macchine del presidente parcheggiate nel cortile di casa. Questo un estratto dell’intervista rilasciata al Centro lo scorso 8 febbraio dal presidente del Pescara. «Sono stanco di subire attacchi... E comunque non cederò le mie quote ai delinquenti o a chi pensa di prenderle attraverso un gesto simile». A che cosa si riferisce? «Pescara è una città piena di chiacchiere, dove si spingono le folle quasi all'odio puntando su notizie false, ad esempio le fantomatiche offerte per acquistare la società che non ho mai ricevuto. Le quote non si comprano attraverso i giornali, ma parlando con chi le possiede. Io lascio a chi è meglio di me, perché se devo lasciare in mano a dei delinquenti ci metto un minuto». Quanto chiede per cedere le sue quote? «Non mi va di speculare sui numeri, però tempo fa un socio (il riferimento è all'ex ad Danilo Iannascoli, in rotta da mesi con Sebastiani, ndr) che ha il 25, 26% ha chiesto 7 milioni di euro per le sue azioni. Se voglio comprare un abito vado in un negozio, chiedo il prezzo e pago. Se poi per comperare l'abito metto fuoco al negozio questa è un'estorsione non un acquisto. Ma per tali aspetti ci sono le forze dell'ordine e la magistratura. Voglio solo dire che se uno vuole fare un’offerta deve venire da me».
Frasi ribadite a Radio 24 riguardo all’ipotesi che tifosi vicini ad ambienti delinquenziali siano stati sobillati da chi vuole prendersi il Pescara per due lire. «Ma io sto cercando di dire che se uno vuole fare un’offerta deve venire da me, non deve andare da altre parti. Siccome ho sempre dato disponibilità e apertura a eventuali possibili vendite, se poi alle vendite si deve arrivare perché io devo scappare dalla mia città non l’accetto». Evidentemente Iannascoli si è sentito chiamato in causa da queste affermazioni e così ha deciso di querelare il presidente del Pescara. L’ex ad, nel corso di un’intervista al Centro, aveva quasi preannunciato tale epilogo. «Esprimo piena solidarietà al presidente e alla sua famiglia» aveva detto Iannascoli il giorno l’attentato, «ma respingo qualsiasi accostamento diretto o indiretto. I miei avvocati stanno valutando, se dovessero esserci gli estremi, l’eventualità di fare ricorso alle vie legali per tutelare la mia persona». Dunque secondo gli avvocati di Iannascoli, i requisiti per presentare una querela c’erano tutti. Il rapporto tra i due si incrinò oltre un anno e mezzo fa e ad ottobre del 2015 Iannascoli rassegnò le dimissioni da amministratore delegato. Alla base della lite, una diversa visione societaria e la rottura definitiva ci fu durante il ripianamento del bilancio al 30 giugno 2015, che poi venne approvato con una perdita di esercizio di 4,6 milioni di euro. Iannascoli chiese di ricapitalizzare, invece Sebastiani fece ricorso ai fondi di riserva e all'abbattimento parziale del capitale sociale. Da allora Iannascoli ha tentato varie volte di rilevare le quote di Sebastiani. Le prime proposte vennero rifiutate dal presidente che chiese la cancellazione delle sue garanzie dall'ipoteca speciale riguardante l'Iva rateizzata con l'Agenzia delle Entrate (circa 4 milioni di euro) oltre a un indennizzo di 500mila euro. Da quel giorno altre prove di intesa. Prima la richiesta di una “due diligence”, poi l’ultima offerta ritenuta insufficiente da Sebastiani. A breve l’ex ad potrebbe tornare alla carica, ma in questo clima di veleni non sarà facile trovare un accordo.
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