Al Palaskà c’è solo il Siviglia: Lottomatica ko
Biancorossi sempre in vantaggio. Prima vittoria stagionale e record di abbonati
SIVIGLIA - LOTTOMATICA: 83 - 69
SIVIGLIA: Yasakov ne, Brown 8, Tucker 19, Poeta 15, Yango 10, Powell 15, Marzoli ne, Lulli 5, Carra 7, Tskitishvili 4, Iannilli ne, Patanè ne. All; Bianchi.
LOTTOMATICA: Giachetti 2, Casale ne, Fucka 15, Tonolli, Valeriani ne, Drejer 12, Stefansson 10, Lorbek 9, Ray 6, Gabini 3, Ukic 12. All: Repesa.
ARBITRI: Begnis, Sabetta e Seghetti.
NOTE: tiri da due: Siviglia 19-35, Lottomatica 22-44; tiri da tre: Siviglia 10-18, Lottomatica 7-22; tiri liberi: Siviglia 15-21, Lottomatica 4-9. Rimbalzi: Siviglia 26 difensivi e 7 offensivi; Lottomatica 20 difensivi e 13 offensivi. Spettatori: 3.019, di cui 1.952 abbonati (record assoluto).
TERAMO. Grande, grande, grande Siviglia Wear. Nell’anticipo del secondo turno della Lega-A, i biancorossi schiacciano la Lottomatica Roma (83-69). Vittoria limpida come l’acqua di sorgente: gli ospiti non vanno mai in vantaggio e, per dirla tutta, non danno neppure l’impressione di poter reagire davvero. I colpi dei teramani sono continui, ossessivi.
A volte rabbiosi e a volte scientifici. Sempre dolorosi per la squadra di Repesa. I pochi momenti di affanno di Lulli e compagni, soprattutto nella terza frazione, non vengono sfruttati dai rivali.
Il piglio giusto. Sì, comincia bene il Siviglia Wear, anche se non basta girare quasi al massimo (un solo tiro sbagliato nei primi 6 minuti) per sentirsi vincitori contro la Lottomatica. A gente come Fucka e Lorbek potrebbe bastare un attimo per cambiare la partita. E quell’attimo non gli va concesso. Poeta, Tucker, Lulli, Brown e “Skita” Tskitishvili formano il quintetto biancorosso di partenza. A un paio di minuti dalla fine del primo quarto, si registra il debutto di Powell, fenomeno dell’Illinois costretto da un infortunio a saltare una parte dei lavori di precampionato.
Ed è proprio Powell, poco dopo l’avvio della seconda frazione, a segnare il punto del +10 (32-22). Tucker lo segue sulla scia e bombarda i capitolini. A 6’12”, complice un canestro di Carra, lo score è sul 40-25. Quanta grazia. Del Siviglia piacciano la fluidità della manovra e, soprattutto, il compattamento nella fase difensiva. A 4’31” c’è uno strepitoso +18 (44-26) battezzato da Yango. Non è un fuoco di paglia. Infatti, si arriva all’intervallo con la partita saldamente nelle mani di Lulli e compagni: +14 (48-34) malgrado sei possessi consecutivi senza segnare e un paio di giocate importanti del capitolino Ray, altro debuttante con la maiuscola.
Nel terzo periodo, il Teramo perde un po’ di brillantezza. Per fortuna, sotto le plance si fa sentire la presenza di “Skita”. Ma quando, sul 51-40, Yango sbaglia due liberi, subentra un pizzico di paura. L’effetto PalaDozza, per meglio dire. Ma se il Siviglia va piano, la Lottomatica tutto fa tranne che correre. Malgrado la miseria di 3 punti in 6 minuti e mezzo, i biancorossi chiudono con un +11 (57-46) che invita all’ottimismo.
Lo sprint, perentorio ed entusiasmante, viene lanciato e concretizzato da Roger Powell. C’è lui nelle azioni più importanti e sono suoi i canestri davanti ai quali la Virtus non può fare altro che inchinarsi. Poeta si conferma un maestro nel portare la palla fino ai margini del 24”. Lui non ha fretta, come non ce l’ha il Siviglia. Ce l’avrebbe la Roma. Fretta di tornare a casa. Il tripudio finale è facile da immaginare.
SIVIGLIA: Yasakov ne, Brown 8, Tucker 19, Poeta 15, Yango 10, Powell 15, Marzoli ne, Lulli 5, Carra 7, Tskitishvili 4, Iannilli ne, Patanè ne. All; Bianchi.
LOTTOMATICA: Giachetti 2, Casale ne, Fucka 15, Tonolli, Valeriani ne, Drejer 12, Stefansson 10, Lorbek 9, Ray 6, Gabini 3, Ukic 12. All: Repesa.
ARBITRI: Begnis, Sabetta e Seghetti.
NOTE: tiri da due: Siviglia 19-35, Lottomatica 22-44; tiri da tre: Siviglia 10-18, Lottomatica 7-22; tiri liberi: Siviglia 15-21, Lottomatica 4-9. Rimbalzi: Siviglia 26 difensivi e 7 offensivi; Lottomatica 20 difensivi e 13 offensivi. Spettatori: 3.019, di cui 1.952 abbonati (record assoluto).
TERAMO. Grande, grande, grande Siviglia Wear. Nell’anticipo del secondo turno della Lega-A, i biancorossi schiacciano la Lottomatica Roma (83-69). Vittoria limpida come l’acqua di sorgente: gli ospiti non vanno mai in vantaggio e, per dirla tutta, non danno neppure l’impressione di poter reagire davvero. I colpi dei teramani sono continui, ossessivi.
A volte rabbiosi e a volte scientifici. Sempre dolorosi per la squadra di Repesa. I pochi momenti di affanno di Lulli e compagni, soprattutto nella terza frazione, non vengono sfruttati dai rivali.
Il piglio giusto. Sì, comincia bene il Siviglia Wear, anche se non basta girare quasi al massimo (un solo tiro sbagliato nei primi 6 minuti) per sentirsi vincitori contro la Lottomatica. A gente come Fucka e Lorbek potrebbe bastare un attimo per cambiare la partita. E quell’attimo non gli va concesso. Poeta, Tucker, Lulli, Brown e “Skita” Tskitishvili formano il quintetto biancorosso di partenza. A un paio di minuti dalla fine del primo quarto, si registra il debutto di Powell, fenomeno dell’Illinois costretto da un infortunio a saltare una parte dei lavori di precampionato.
Ed è proprio Powell, poco dopo l’avvio della seconda frazione, a segnare il punto del +10 (32-22). Tucker lo segue sulla scia e bombarda i capitolini. A 6’12”, complice un canestro di Carra, lo score è sul 40-25. Quanta grazia. Del Siviglia piacciano la fluidità della manovra e, soprattutto, il compattamento nella fase difensiva. A 4’31” c’è uno strepitoso +18 (44-26) battezzato da Yango. Non è un fuoco di paglia. Infatti, si arriva all’intervallo con la partita saldamente nelle mani di Lulli e compagni: +14 (48-34) malgrado sei possessi consecutivi senza segnare e un paio di giocate importanti del capitolino Ray, altro debuttante con la maiuscola.
Nel terzo periodo, il Teramo perde un po’ di brillantezza. Per fortuna, sotto le plance si fa sentire la presenza di “Skita”. Ma quando, sul 51-40, Yango sbaglia due liberi, subentra un pizzico di paura. L’effetto PalaDozza, per meglio dire. Ma se il Siviglia va piano, la Lottomatica tutto fa tranne che correre. Malgrado la miseria di 3 punti in 6 minuti e mezzo, i biancorossi chiudono con un +11 (57-46) che invita all’ottimismo.
Lo sprint, perentorio ed entusiasmante, viene lanciato e concretizzato da Roger Powell. C’è lui nelle azioni più importanti e sono suoi i canestri davanti ai quali la Virtus non può fare altro che inchinarsi. Poeta si conferma un maestro nel portare la palla fino ai margini del 24”. Lui non ha fretta, come non ce l’ha il Siviglia. Ce l’avrebbe la Roma. Fretta di tornare a casa. Il tripudio finale è facile da immaginare.