De Vrij e Brozovic due protagonisti del derby di Milano che ha visto l'Inter tornare in testa alla classifica con la Juve

PALLA AL CENTRO

Ammucchiata in vetta con il calo bianconero

Tutti insieme appassionatamente. La fatal Verona juventina aiuta a rimescolare le carte al vertice della classifica. Quella Juve che prima della sfida serale di Napoli aveva la possibilità di andare in fuga è stata raggiunta in testa dall’Inter che ha vinto nuovamente il derby. Lo ha fatto nella maniera più bella ribaltando il Milan andato all’intervallo con il doppio vantaggio e poi costretto alla resa con tre reti in 19’ della ripresa prima del sigillo di Lukaku. E a un punto dalla nuova coppia di vertice c’è Lazio che ha espugnato Parma tra le polemiche. Tre squadre in un punto e domenica sera all’Olimpico il calendario riserva un Lazio-Inter che promette scintille. Week end all’insegna del Var: sabato sera permette di scovare un fallo di mano di Bonucci sfuggito a tutti a velocità normale; a Parma viene ignorato su una trattenuta da rigore di Acerbi a spese di Cornelius a pochi minuti dalla fine che poteva far svanire il colpaccio della Lazio; e in serata certifica il 2-2 dell’Inter su un inserimento di Sanchez che a occhio nudo sembrava in fuorigioco. Durante gli ultimi otto anni di dominio bianconero mai si era arrivati a febbraio con tre squadre più che mai in lotta per il tricolore. Il calo di rendimento della Vecchia Signora è insito nei numeri e in una sconfitta, quella di Verona, destinata a lasciare il segno.
Nel dibattito del popolo juventino, Sarri è di nuovo finito sulla graticola. Troppo ingombrante il ricordo dei trionfi di Allegri. La certezza è che il tecnico toscano non sia riuscito a instaurare il sarrismo all’interno del gruppo abituato a vincere seguendo altre strade. E in più c’è la sensazione che non riesca più a motivare la squadra. Non solo un problema di espressione di gioco. Nelle ultime stagioni l’inverno era il tempo in cui la Juventus gettava la basi per conquistare lo scudetto per poi concentrarsi sulla Champions, questa volta no: la lotta al vertice è più che mai aperta. E la Juve fatica, nonostante Cristiano Ronaldo vada in gol da dieci partite di fila. A proposito, la squadra si aggrappa alle prodezze di CR7 senza però supportarlo. Non è la Juve più il campione portoghese, ma Ronaldo che tiene a galla i bianconeri in confusione. Colpisce, in particolare, la mollezza con cui gestiscono il vantaggio. Come se una volta segnato un gol la gara sia finita e tutto sia dovuto. La fase difensiva è un fardello e non può essere imputato solo all’assenza di Chiellini. Tre sconfitte nelle ultime cinque trasferte. Soprattutto troppi gol subiti, il tallone d’Achille che era chiaro sin dalle prime amichevoli precampionato.
@roccocoletti1.

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