Arena, storia del primo 2009 in rete tra i professionisti

Il padre aveva un accordo con il club di Siviglia, poi un viaggio in Abruzzo ha cambiato le carte in tavola e nel luglio 2023 si è vestito biancazzurro.
PESCARA Forse il vento sta cambiando. Gli attaccanti che fanno gol, la vittoria che è tornata all’Adriatico-Cornacchia e la Torres che non va oltre lo 0-0 in casa contro il Legnago Salus. Il Pescara ha lanciato l’assalto al terzo posto occupato dai sardi (che sono a +3) e si coccola un Antonio Arena in versione pepita d’oro. È il più giovane classe 2009 ad aver giocato e segnato tra i professionisti e per poter esultare sotto alla curva Nord ha impiegato solo sei minuti. Entrato al posto di Alberti prima ha sfiorato il gol e poi con un tocco non facile ha battuto Melgrati, venerdì sera. Praticamente perfetto perché l’allenatore Silvio Baldini ora sa di poter far affidamento su un talento puro che nelle agende del calcio che conta se non è sulla stessa pagina di Camarda poco ci manca. Più giovane di un anno rispetto al talento del Milan (e a 16 anni un solo anno è tantissimo), ha già quel “savoir faire” tipico dei grandi che fa di Antonio Arena un giocatore già nel mirino dei top team. Ma come nasce la storia di Arena e del Pescara? Con un viaggio del responsabile dell’Academy Marco Arcese in Australia. L’obiettivo era visionare i talenti a Sidney dell’Academy affiliata di Antony Ucchino. E quel 13enne di nome Antonio Arena è subito balzato all’occhio. Motivi? Giocava da veterano e aveva una struttura fisica diversa dai suoi pari età. C’era, però, un grande problema. Papà Antony Arena aveva già l’accordo con il Betis Siviglia. Problema non da poco, ma Marco Arcese e la Pescara calcio con il presidente Daniele Sebastiani si sono giocati la carta vincente. Le origini di Arena sono abruzzesi, i nonni arrivano da Celano. Non un aspetto banale. Papà Antony vola una settimana a Pescara e si innamora del posto. Tutto fatto, Antonio è biancazzurro.
L’arrivo in città a luglio 2023 subito in under 17 (lui che poteva giocare in under 15) e segna subito una valanga di gol. E il gol arriva anche a Terni al debutto in Primavera. A Pescara cominciano a capire che quel viaggio fatto a Sidney, lungo e faticoso, alla fine è stato produttivo. Eccome se lo è stato. Perché Arena, storia di qualche mese fa, in estate doveva prendere il posto in prima squadra di Zeppieri, alle prese con qualche problema fisico. Silvio Baldini capisce subito le sue qualità e da quel momento non lo lascerà andare più via. Esponendosi anche pubblicamente sul suo conto. La crescita graduale in allenamento, le convocazioni, le panchine l’esordio contro la Lucchese, venerdì sera, e il gol. E sono serviti solo sei munti a far capire a tutti chi è Antonio Arena. Cresciuto con il mito di Ronaldo il fenomeno, Arena per caratteristiche ricorda un po’ Bobo Vieri. Ma guai a mettere pressione.
E’ sempre un giovanotto di 16 anni che sogna da grande di fare il calciatore. E sogna di farlo con la maglia azzurra dell’Italia. Per Antonio Arena è arrivata addirittura la chiamata della nazionale maggiore dell’Australia. Antonio ha detto no, mercoledì dopo Pontedera andrà con l’under 17 azzurra. E in società sperano (ma non è facile) di riaverlo con la Vis Pesaro. Idee chiare, oggi a tinte biancazzurre. In futuro con l’azzurro nel cuore. Arena è la dimostrazione della bontà del lavoro fatto dal Pescara sul settore giovanile e già in casa biancazzurra sono pronti a lanciare un nuovo Arena. Il nome? Top secret, a giorni verrà tesserato. Ma se ne parla un gran bene. In attesa che si scateni l’asta del calcio che conta per Arena, il Pescara e Baldini si coccolano il loro talento. Ringraziando Celano e quelle radici abruzzesi che hanno fatto strappare a papà Antony l’accordo con il Betis Siviglia.