CALCIO
Baldini si presenta: “Pescara è un posto magico, vogliamo la serie B e la serie A”
Prima conferenza stampa per il nuovo tecnico biancazzurro: "So bene della contestazione ma è giusto che sia così, vuol dire che c’è democrazia. Il mercato? Voglio giocatori orgogliosi di vestire questa maglia"
PESCARA. Presentato all'Ekk Hotel di Città Sant'Angelo il nuovo tecnico biancazzurro Silvio Baldini. Una lunghissima conferenza stampa, quella del neo allenatore del Delfino, alla presenza anche del presidente Daniele Sebastiani. Queste le prime parole di Baldini: "Inutile dire che sono contento e che sono felice. Iniziamo a lavorare e inseguiamo un sogno. Raggiungiamo il nostro obbiettivo attraverso il gioco. Qui c’è il dna del bel gioco e c’è la volontà di arrivare al risultato con la qualità. Qui è un posto magico, Gasperini mi raccontò che la squadra fu ripescata in B senza campo di allenamento. Poi la magia con Galeone la squadra si mise a zona e il Pescara diventò una principessa. Empoli per me una storia bellissima e se sono qua è anche grazie a quello che ho fatto lì che ha caratterizzato la mia storia. Amo viaggiare, un po' come la migrazione degli uccelli che ammiro. Ora il viaggio mi ha portato qui".
Baldini non si nasconde: "Le difficoltà qui ci sono ma mettiamo insieme i nostri sogni, creiamo tutti una sinergia e vedrete che il sogno si avvera. Poi se qualcuno è polemico a prescindere non può far parte di questo sogno. Voglio ritrovare qui a Pescara la magia. Non dobbiamo mai avere paura, dobbiamo raggiungere quello che vogliamo attraverso il lavoro. Zamparini e Santopadre? Fino a quando Zamparini è rimasto a guardare quello che facevo le cose andavano bene. Poi una volta mi disse oggi perdiamo perché hai sbagliato la formazione. Ma il presidente mi ha reso ricco. Però non ero felice. E infatti ho fatto 4 anni alla Carrarese gratis. Come sono arrivato mi dicono: qui c’è contestazione. Meno male, vuol dire che c’è democrazia. E’ bello confrontarsi mettendoci la faccia e cercheremo di rendere i tifosi felici anche grazie alla loro contestazione".
Come giocherete? "La magia qui si crea se si fa calcio propositivo. Ed è la mia idea per la stagione", risponde Baldini. "Poi capiterà che alcune volte si soffrirà e ci difenderemo. Paura di perdere Plizzari e Merola? No, io ho solo paura se qualche mio familiare ha dei problemi, Altre paure non esistono. Cosa ho chiesto al presidente? Di rispettarmi per il lavoro che faccio. E ho delle referenze ottime su questo argomento. Voglio giocatori motivati e orgogliosi di vestire la maglia del Pescara. Se ho chiesto giocatori che già mi conoscono? Si, vero. Loro possono aiutare la squadra a trovare quello che chiedo. Ivan Marconi? Non ne parliamo qui, ne parlo nelle riunioni con la società. La rosa attuale? Fatemela allenare prima di dare giudizi".
Quale è il sogno? "Riportare il Pescara in B e anche in serie A, non sono ipocrita", dice Baldini. "La contestazione? Sono partito a Palermo contro il Picerno con 3.700 paganti. Le altre partite? Tutte sold out. Dipende solo da noi. Lo staff: Mauro Nardini farà il secondo. Mattia Baldini sarà collaboratore, Stefano Pardini allenerà i portieri. Carlo Cavasin sarà il responsabile della preparazione e gli porterò un mio uomo di fiducia. Zeman e Galeone? Maestri, non scherziamo io non c’entro nulla con loro. Speriamo di rivivere altri sogni”.
Il presidente Sebastiani ha aggiunto: “Il mister non ha bisogno di presentazioni. Ha dei trascorsi importanti per i suoi valori. Lo abbiamo scelto perché incarna i nostri pensieri. Ama lavorare duro, come piace a noi. E’ bastata mezza telefonata. Lo avevamo già scelto a primavera ma per un disguido poi non ci siamo capiti. Meglio tardi che mai. Mi auguro possa fare bene. Le contestazioni dei tifosi? Tanti di quelli che hanno fatto le manifestazioni poi si prendono il caffè con me. Sandro Pertini disse la verità: “Se c’è la possibilità di contestare è perché ci siamo”. E se ci siano il merito è del sottoscritto. Se il Pescara non si vende non è certo per colpa mia. Pescara non è ambita: non è Catania, Bari o Palermo. Fino a quando si contesta in maniera civile va bene. Perché mi contestano? Io lo so bene”.
Infine, sulla cessione della società, Sebastiani ha concluso: "Io continuo a lavorare. Ci vogliono i tempi giusti. E io le cose le farà nel modo giusto a chi può fare meglio di me. Io le mie colpe le ho sempre ammesse, se siamo in C vuol dire che abbiamo sbagliato. Poi se si vince è bravo l’allenatore, se si perde la colpa è solo mia. L’obiettivo? Fare bene, chi è che parte per perdere?".
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