CICLISMO DONNE / EUROPEI
Bastianelli d’oro, Guardia Vomano in festa
In cinquecento salutano la campionessa trapiantata (per amore) nella frazione di Notaresco: «Realizzo un sogno»
NOTARESCO. Grande festa per la campionessa europea di ciclismo. Ieri sera, a Guardia Vomano, circa 500 persone hanno voluto abbracciare Marta Bastianelli, la 31enne laziale (di Lariano) trapiantata da anni in Abruzzo che domenica ha vinto in volata la medaglia d'oro agli Europei di Glasgow.
Alla festa, organizzata dal fan club locale di Marta Bastianelli e dalla famiglia, sono intervenuti amici, parenti ed esponenti politici dei Comuni di Notaresco e Roseto. Tra i presenti c'era anche Mauro Marrone, presidente regionale della Federciclismo. Per l'occasione, animata dall'immancabile porchetta e da un pasta-party, è stata preparata una torta speciale con le immagini più belle del trionfo di Glasgow.
Un'ondata di affetto e attenzione mediatica ha dunque travolto la neo campionessa europea, portacolori del team Alè Cipollini. «Con il passare delle ore sto assaporando sempre di più la vittoria di domenica», ha confidato al Centro Marta Bastianelli, «e voglio ringraziare tutti quelli che mi supportano quotidianamente. Non è facile fare la mamma e coniugare gli impegni di famiglia con la mia carriera, ma probabilmente ho raggiunto un equilibrio tale che mi permette di farlo e di centrare dei risultati importanti. È bello ricevere l'abbraccio della gente di Guardia Vomano. Ho visto in loro tanta gioia e perciò mi aspettavo che la medaglia di Glasgow venisse celebrata con una festa (ride, ndc). Resto, però, con i piedi per terra e guardo già ai prossimi impegni. Il calendario delle gare, d'altronde, non mi permette di rilassarmi. Lunedì sarò al via di una prova di coppa del mondo in Svezia e prossimamente, in una corsa World Tour che si terrà in Olanda, indosserò per la prima volta la maglia di campionessa europea. Il futuro? Voglio chiudere la carriera nel 2020, l'anno delle Olimpiadi di Tokyo. Se verrò convocata e il percorso sarà adatto alle mie caratteristiche punterò alla prova olimpica. Sognare non costa nulla». Il marito di Marta è Roberto De Patre, ex ciclista professionista, che ha seguito l'impresa di domenica davanti alla tv dalla sua casa di Guardia Vomano in compagnia della figlia Clarissa. «C'è tanto entusiasmo», ha detto De Patre, «mia moglie ha conquistato i due obiettivi stagionali, cioè la Gand-Wevelgem e, appunto, l'europeo in Scozia. Questi risultati ripagano dei tanti sacrifici fatti, tutti le siamo stati vicini per fare in modo che potesse arrivare a giocarsi il titolo continentale nel migliore dei modi. La carriera di Marta, a causa della maternità e di vari contrattempi fisici, ha subìto una brusca frenata di alcuni anni, ma adesso è in una fase di continua crescita e si stanno raccogliendo i frutti. In futuro, chissà, potrebbero arrivare altri grandi traguardi». Con un pensierino a Tokyo 2020. (g.l.)
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