CALCIO / COPPA ITALIA
«Bene la qualificazione, ma commessi tanti errori»
L’allenatore biancazzurro Pillon felice a metà: «Fase difensiva da migliorare Brugman? Difficile che vada via ora». In tribuna gli ex Oddo e Camplone
PESCARA. In quattromila sugli spalti, sfidando l'afa di inizio agosto, per l'esordio ufficiale del nuovo Pescara, targato Pillon. Un Pescara pieno di volti noti, in verità, ma ancora tecnicamente indecifrabile, considerando il livello decisamente povero dei comprimari delle amichevoli di luglio. Legittima curiosità, dunque, per i convenuti all'Adriatico (per l'occasione rinnovato nel manto e nella grafica del tabellone, che si spera regga alla prima pioggia) tra i quali molti personaggi di primo piano del calcio pescarese degli ultimi anni. E anche di qualche stagione fa. Come Massimo Oddo, allenatore dell'ultima trionfale cavalcata verso la serie A, con l'inseparabile Marcello Donatelli.
Abbronzatissimo, l'ex tecnico dell'Udinese, nel prepartita si è intrattenuto sotto la tribuna Majella con amici e dirigenti biancazzurri. Con lui, un'altra bandiera biancazzurra di tante stagioni gloriose, Andrea Camplone, altro disoccupato di lusso in questa serie cadetta dove la ricerca di novità sempre meno si coniuga con qualità. In tribuna anche il ds del Fano Antonio Bocchetti, autore di un piccolo, assai gradito, “saccheggio” di seconde file biancazzurre in questa sessione di mercato. Il pubblico, più incuriosito dalle novità che interessato al risultato, e visibilmente indispettito dalla scelta della porta per i rigori (la deserta Sud) a tratti ha gradito altre ha sbuffato, ma tutto sommato sembra aver discreta fiducia nel lavoro di Pillon.
Il tecnico pescarese non nega qualche imbarazzo di troppo ma vede abbastanza luce in fondo al tunnel. «Bene il risultato finale (vittoria ai rigori dopo il 2-2 dei tempi regolamentari e supplememtari ndr) ma non è che ci sia da festeggiare. Abbiamo commesso errori importanti», dice Pillon a fine gara, «in fase difensiva dobbiamo fare molto ancora. Qualche volta ci facciamo male da soli. Troppe palle perse, passaggi sbagliati. Vero che a questo punto era difficile fare meglio, con i carichi di lavoro svolti. Ma sotto certi aspetti meglio una partita difficile, così impariamo che c'è da lavorare ancora molto, ci fa capire dove migliorare e dove va già bene. In sostanza una partita difficile, tosta. Un ottimo test. Questa già la possibile formazione base? No, ci sono tante alternative possibili, c'erano molti fuori che possono giocarsi il posto. Abbiamo quattro esterni di livello e pure in mezzo siamo abbastanza ben messi in qualità e quantità. Io lavoro con quelli che ho, quando chiude il mercato tireremo le somme. Gerarchie non ci sono per ora e con me difficilmente ce ne saranno dopo. Giocherà chi starà meglio. Per ora spero una cosa sola: che si inizi il 24. Non vedo l'ora. Brugman? Mi pare difficile vada via ora, certo se arrivasse una grande offerta capirei, ma sostituirlo sarebbe dura». Il friulano Tesser, invece un po' ci credeva. «Grande prestazione, sono soddisfatto. La prestazione mi ha soddisfatto in pieno, s'è visto che certe cose iniziano a girare e quindi possiamo essere ottimisti per il campionato. Certo un po' di rammarico per come è finita c'è. Ma andar fuori ai rigori contro il Pescara non è certo un demerito ».
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