CALCIO / SERIE B
Colantuono: «Delfino da play off, Galano super»
L’ex tecnico di Atalanta e Udinese: il mercato? Guai a rivoluzionare le squadre con una certa identità
PESCARA. È uno degli allenatori più esperti in circolazione che non hanno ancora trovato una panchina. Stefano Colantuono, 57 anni, romano trapiantato a San Benedetto del Tronto, ex Atalanta, Catania, Udinese, Torino, Palermo, Bari e Salernitana, traccia un bilancio sul girone d’andata della B e sull’andamento del Pescara.
Colantuono, il suo giudizio sul campionato di serie B?
«Tolto il Benevento, che sta facendo un campionato a parte, ho visto finora un torneo molto equilibrato. Anche quest’anno, come era già capitato negli ultimi campionati, la sorpresa è una neopromossa: il Pordenone sta facendo molto bene. Poi, guardando le altre, Empoli e Cremonese sono in ritardo rispetto alle tabelle di marcia iniziali e, se vogliono rientrare per la corsa promozione, devono mettersi a correre, anche in fretta».
I giochi per promozione e play off quando si decideranno?
«A marzo, sicuramente. Il girone di ritorno è tutt’altra storia, perché con il mercato tante squadre cambieranno. Anche se io, più che ai rinforzi di gennaio, credo molto al lavoro quotidiano, che alla lunga paga, ne sono certo. Non sono amante delle rivoluzioni nel calciomercato invernale, perché le squadre che hanno già una propria identità non devono snaturarsi andando a pescare nel mercato di riparazione. Uno o due innesti, per sopperire alle assenze e agli infortuni, vanno bene, ma stravolgere la squadra a me non piace».
Chi gioca meglio in B?
«Ho visto un paio di partite di Chievo e Juve Stabia, mi sono piaciute. I campani, per esempio, che lottano per la salvezza, mi hanno colpito. Anche se negli ultimi anni la squadra che ha giocato un gran calcio in B è stata l’Empoli di Andreazzoli, due stagioni fa».
Meglio il bel gioco o la vittoria?
«Questa è una domanda da girare ai presidenti. Negli ultimi tempi si disquisisce molto su questo tema, però, secondo me,vince chi gioca meglio degli altri. A volte può capitare di centrare un successo o di perdere immeritatamente, ma chi vince ha sempre qualcosa in più».
Il giovane rivelazione?
«Dziczek della Salernitana, un centrocampista polacco di grande prospettiva. L’altro che mi piace è Vignato del Chievo».
La sorpresa?
«Christian Maggio del Benevento. Nonostante sia a un passo dai 38 anni ha ancora fame e voglia di vincere. Ha una carriera importantissima alle spalle, ma vedo in lui molto entusiasmo».
Il panorama degli allenatori in serie B come lo giudica?
«Non mi piace parlare dei singoli, però vedo che c’è molta qualità tra i tecnici italiani. La B è un palestra molto valida e la scuola italiana credo che sia tra le migliori al mondo. Questo torneo, insieme alla Championship, è il più competitivo in circolazione».
Del Pescara che idea si è fatto?
«Ha tutto per puntare ai play off. Ora è lì, a un passo, e sono sicuro che tornerà in corsa alla grande».
Galano e Machìn sono piacevoli sorprese o se l’aspettava che potessero fare così tanti gol?
«Forse il rendimento di Machìn è sorprendente, ma Galano non è una sorpresa. È un giocatore che ho voluto fortemente a Bari e ha sempre dimostrato di essere forte. A me piace tanto e credo che non abbia ancora mostrato tutte le sue potenzialità».
Aveva trovato l’intesa con il Perugia, poi, qualche giorno fa, è arrivato Cosmi in Umbria. Che è successo?
«No comment...». (l.d.m.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA .
Colantuono, il suo giudizio sul campionato di serie B?
«Tolto il Benevento, che sta facendo un campionato a parte, ho visto finora un torneo molto equilibrato. Anche quest’anno, come era già capitato negli ultimi campionati, la sorpresa è una neopromossa: il Pordenone sta facendo molto bene. Poi, guardando le altre, Empoli e Cremonese sono in ritardo rispetto alle tabelle di marcia iniziali e, se vogliono rientrare per la corsa promozione, devono mettersi a correre, anche in fretta».
I giochi per promozione e play off quando si decideranno?
«A marzo, sicuramente. Il girone di ritorno è tutt’altra storia, perché con il mercato tante squadre cambieranno. Anche se io, più che ai rinforzi di gennaio, credo molto al lavoro quotidiano, che alla lunga paga, ne sono certo. Non sono amante delle rivoluzioni nel calciomercato invernale, perché le squadre che hanno già una propria identità non devono snaturarsi andando a pescare nel mercato di riparazione. Uno o due innesti, per sopperire alle assenze e agli infortuni, vanno bene, ma stravolgere la squadra a me non piace».
Chi gioca meglio in B?
«Ho visto un paio di partite di Chievo e Juve Stabia, mi sono piaciute. I campani, per esempio, che lottano per la salvezza, mi hanno colpito. Anche se negli ultimi anni la squadra che ha giocato un gran calcio in B è stata l’Empoli di Andreazzoli, due stagioni fa».
Meglio il bel gioco o la vittoria?
«Questa è una domanda da girare ai presidenti. Negli ultimi tempi si disquisisce molto su questo tema, però, secondo me,vince chi gioca meglio degli altri. A volte può capitare di centrare un successo o di perdere immeritatamente, ma chi vince ha sempre qualcosa in più».
Il giovane rivelazione?
«Dziczek della Salernitana, un centrocampista polacco di grande prospettiva. L’altro che mi piace è Vignato del Chievo».
La sorpresa?
«Christian Maggio del Benevento. Nonostante sia a un passo dai 38 anni ha ancora fame e voglia di vincere. Ha una carriera importantissima alle spalle, ma vedo in lui molto entusiasmo».
Il panorama degli allenatori in serie B come lo giudica?
«Non mi piace parlare dei singoli, però vedo che c’è molta qualità tra i tecnici italiani. La B è un palestra molto valida e la scuola italiana credo che sia tra le migliori al mondo. Questo torneo, insieme alla Championship, è il più competitivo in circolazione».
Del Pescara che idea si è fatto?
«Ha tutto per puntare ai play off. Ora è lì, a un passo, e sono sicuro che tornerà in corsa alla grande».
Galano e Machìn sono piacevoli sorprese o se l’aspettava che potessero fare così tanti gol?
«Forse il rendimento di Machìn è sorprendente, ma Galano non è una sorpresa. È un giocatore che ho voluto fortemente a Bari e ha sempre dimostrato di essere forte. A me piace tanto e credo che non abbia ancora mostrato tutte le sue potenzialità».
Aveva trovato l’intesa con il Perugia, poi, qualche giorno fa, è arrivato Cosmi in Umbria. Che è successo?
«No comment...». (l.d.m.)
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