Contestato e punito, il Pescara riflette 

PESCARA. Contestato e punito. Dopo il ko con la Reggina, il Pescara ieri mattina è tornato a lavorare al Poggio degli Ulivi e da ieri sera è in ritiro. Sabato, subito dopo la sconfitta, fuori dall’Adriatico un gruppo di tifosi aveva incontrato alcuni giocatori. Ieri mattina, poi, alla ripresa degli allenamenti, c’è stato un altro confronto tra una delegazione della tifoseria e la squadra.
L’incontro. Un faccia a faccia con tutti i giocatori e l’allenatore Roberto Breda durato poco meno di un quarto d’ora. Gli ultrà hanno manifestato tutto il loro disappunto dopo il quarto ko di fila e l’ultimo posto in classifica, chiedendo una pronta reazione a partire dalla sfida di domani (ore 19) contro l’Empoli. Ai tifosi non sono piaciute le ultime prestazioni dei biancazzurri, ma anche l’atteggiamento di alcuni giocatori.
Breda e tutta la squadra, con in testa i senatori Fiorillo e Balzano, hanno promesso un pronta reazione e la gara di domani in Toscana, contro la prima in classifica, sarà un banco di prova molto importante. A prescindere dal risultato, la piazza, ma anche la società, vuole un reazione sotto l’aspetto caratteriale.
Machìn multato. Inoltre, sempre tornando al confronto di ieri, non è passato inosservato lo screzio via social che c’è stato tra Josè Machìn e un tifoso domenica scorsa. Dopo la sconfitta con il Chievo, infatti, il fantasista biancazzuro su Instagram, ha risposto in maniera piccata ad un tifoso, che l’aveva criticato dopo il ko di Verona.
Un botta e risposta al vetriolo che ha innescato un tam tam mediatico. Il giorno seguente, però, il centrocampista si è scusato tramite una nota ufficiale e il caso è rientrato, ma non per i dirigenti. Il club, infatti, ieri ha reso noto che «sono stati presi provvedimenti disciplinari nei confronti del calciatore Josè Machìn», il quale è stato multato.
Ritiro punitivo. Multa per Machìn e tutta la squadra da ieri sera è in ritiro all’Ekk hotel fino a nuova comunicazione da parte della società. Il club ha “giocato” anche l’ultima carta, in vista della sfida di domani contro la capolista Empoli. Un modo anche per dare maggiore forza alla guida tecnica.
Panchina a rischio. Roberto Breda domenica sera è stato a un passo dall’esonero, ma, poi, la società ha preferito continuare con il 51enne tecnico trevigiano. Domani l’allenatore si gioca la panchina e solo con una prestazione convincente può salvarlo. La società ha valutato alcuni profili (Bucchi, Calori, Lerda, Rastelli, Zenga e Sannino), ma vorrebbe continuare con Breda che, fino a un mese fa, aveva fatto vedere cose interessanti sotto l’aspetto tattico. Certo, le scelte di formazione e alcuni cambi nella gara con la Reggina hanno lasciato parecchie perplessità e probabilmente Breda, contro l’Empoli, potrebbe tornare al vecchio Pescara.
Cambio modulo. In Toscana, infatti, l’allenatore potrebbe rispolverare il 3-5-2. Un sistema di gioco mediante il quale il Pescara ha raccolto 12 punti e sfoggiato delle discrete prestazioni. Quindi, il 4-3-2-1 verrebbe messo da parte, per far di nuovo posto alla difesa a tre. Difficilmente nelle retrovie tornerà tra i titolare Frederik Sorensen, il quale ha un ginocchio dolorante. Una elongazione dell’adduttore mette di nuovo nella lista degli indisponibili l’attaccante Niccolò Giannetti, che lo staff sanitario conta di recuperare per la partita interna col Venezia in programma sabato all’Adriatico.
Ancora indisponibili Galano e Memushaj. Fuori anche la mezzala Daniele Dessena per squalifica. Se Breda dovesse tornare al 3-5-2, in difesa dovrebbe tornare Balzano con Bocchetti e Scognamiglio. Sulle corsie laterali Bellanova e Masciangelo. A centrocampo Rigoni, Tabanelli, Valdifiori e Maistro in lotta per tre posti disponibili. In attacco Odgaard e Ceter, altrimenti Maistro a ridosso di Ceter.
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