IL PATRON BIANCAZZURRO
"Dovremo giocare con intelligenza e equilibrio"
"Stellone? E' un amico, ma non gli ho mai proposto la panchina"
PESCARA. «È una partita da tripla». Come Maurizio Zamparini, anche Daniele Sebastiani non si avventura in difficili pronostici, ma almeno si sforza un po’ immaginando uno scenario parecchio incerto. «Non credo che ci siano favoriti», aggiunge il presidente del Pescara, «quando si affrontano le prime due squadre del campionato può accadere di tutto». In realtà, alla vigilia del torneo, il Pescara non era inserito nell’elenco delle squadre candidate alla promozione. Il Delfino è una gradevole sorpresa e la gara di domani sera ha il sapore di un esame di maturità. Al contrario, il Palermo ha il dovere di compiere il salto di categoria. «Certamente, sulla carta i rosanero hanno una delle rose più attrezzate della serie B insieme all’Hellas Verona, al Crotone e al Benevento. Ma in B c’è sempre grande equilibrio, a differenza della serie A dove i primi sette posti della classifica sono già assegnati».
Il maggiore azionista biancazzurro si aspetta una prova di maturità dalla sua squadra. «Andremo al Barbera consapevoli delle nostre qualità. Non dovremo assumere né un atteggiamento troppo sbarazzino né eccessivamente remissivo. In pratica, bisognerà giocare come abbiamo fatto quasi sempre finora, con intelligenza ed equilibrio. E sono convinto che anche su un campo difficile come quello di Palermo potremo fare una bella figura».
Nel Pescara, ci sono due ex. Gaetano Monachello, che nel girone di andata della passata stagione ha vestito la maglia rosanero giocando pochissimo. E Gaston Brugman, che tre anni fa è stato ceduto in prestito al Palermo, ma Zamparini non lo ha riscattato a causa del prezzo eccessivo. Per rilevare l’intero cartellino del centrocampista uruguaiano, il Palermo avrebbe dovuto versare nelle casse del club biancazzurro 2 milioni di euro. «Zamparini ha detto che costava troppo? Gli rispondo dicendo che i calciatori forti costano. E comunque siamo ben felici di avere Gaston ancora con noi». Al pari di Zamparini, anche Sebastiani ha subìto contestazioni negli ultimi tempi. «In Italia chi fa le cose per bene non viene apprezzato, mentre vengono osannati i personaggi che vendono fumo. Comunque sia, io non faccio il presidente per prendere gli applausi, bensì per costruire una società modello con i conti in ordine. Poi i risultati sul campo non sempre sono quelli auspicati, però ce la metto tutta».
Lunedì scorso, nella gara casalinga contro il Lecce, Sebastiani ha ospitato all’Adriatico il tecnico del Palermo Stellone che qualche mese fa ha comprato casa a Pescara. «Roberto è un amico, gli ho detto di non farci scherzi (ride, ndr)». In passato, il 41enne allenatore romano è stato accostato varie volte alla panchina del Delfino. «Queste voci sono uscite solo perché abbiamo un ottimo rapporto, ma sinceramente non ho mai contattato Stellone per fargli allenare il Pescara».
Pillon conferma tutti. Stamani rifinitura a porte chiuse e, dopo pranzo, partenza per la Sicilia. A Palermo Pillon quasi sicuramente confermerà la stessa formazione schierata con il Lecce. Davanti a Fiorillo, in difesa Balzano, Gravillon, Campagnaro e Del Grosso, centrocampo con Memushaj, Brugman e Machìn, in attacco Marras, Mancuso e Antonucci. Assenti per infortunio Capone, Scalera e Kanoutè. (g.t.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Il maggiore azionista biancazzurro si aspetta una prova di maturità dalla sua squadra. «Andremo al Barbera consapevoli delle nostre qualità. Non dovremo assumere né un atteggiamento troppo sbarazzino né eccessivamente remissivo. In pratica, bisognerà giocare come abbiamo fatto quasi sempre finora, con intelligenza ed equilibrio. E sono convinto che anche su un campo difficile come quello di Palermo potremo fare una bella figura».
Nel Pescara, ci sono due ex. Gaetano Monachello, che nel girone di andata della passata stagione ha vestito la maglia rosanero giocando pochissimo. E Gaston Brugman, che tre anni fa è stato ceduto in prestito al Palermo, ma Zamparini non lo ha riscattato a causa del prezzo eccessivo. Per rilevare l’intero cartellino del centrocampista uruguaiano, il Palermo avrebbe dovuto versare nelle casse del club biancazzurro 2 milioni di euro. «Zamparini ha detto che costava troppo? Gli rispondo dicendo che i calciatori forti costano. E comunque siamo ben felici di avere Gaston ancora con noi». Al pari di Zamparini, anche Sebastiani ha subìto contestazioni negli ultimi tempi. «In Italia chi fa le cose per bene non viene apprezzato, mentre vengono osannati i personaggi che vendono fumo. Comunque sia, io non faccio il presidente per prendere gli applausi, bensì per costruire una società modello con i conti in ordine. Poi i risultati sul campo non sempre sono quelli auspicati, però ce la metto tutta».
Lunedì scorso, nella gara casalinga contro il Lecce, Sebastiani ha ospitato all’Adriatico il tecnico del Palermo Stellone che qualche mese fa ha comprato casa a Pescara. «Roberto è un amico, gli ho detto di non farci scherzi (ride, ndr)». In passato, il 41enne allenatore romano è stato accostato varie volte alla panchina del Delfino. «Queste voci sono uscite solo perché abbiamo un ottimo rapporto, ma sinceramente non ho mai contattato Stellone per fargli allenare il Pescara».
Pillon conferma tutti. Stamani rifinitura a porte chiuse e, dopo pranzo, partenza per la Sicilia. A Palermo Pillon quasi sicuramente confermerà la stessa formazione schierata con il Lecce. Davanti a Fiorillo, in difesa Balzano, Gravillon, Campagnaro e Del Grosso, centrocampo con Memushaj, Brugman e Machìn, in attacco Marras, Mancuso e Antonucci. Assenti per infortunio Capone, Scalera e Kanoutè. (g.t.)
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