Il centrocampista biancazzurro José Machin, 23 anni, contrastato da Molina del Crotone

BIANCAZZURRI IN DIFFICOLTA'

Falsa partenza, Pescara ora devi correre 

Negli ultimi 5 campionati solo Baroni ha fatto peggio di Zauri. Domenica ad Ascoli serve una svolta per scacciare la crisi

PESCARA. Anche i numeri non sorridono al Pescara. I biancazzurri sono incappati nella prima mini-crisi stagionale. Il 16° posto in classifica, le 2 sconfitte consecutive e, soprattutto, una palese mancanza di identità di squadra e poche idee, fanno temere il peggio. Luciano Zauri, come spesso accade agli allenatori, è stato messo sul banco degli imputati e adesso gli toccherà salvare un Delfino che sta entrando in acque pericolose.
Sudore e niente riposo. La società osserva le mosse del tecnico e nel frattempo ha lanciato un segnale ben preciso allo spogliatoio, revocando il giorno libero previsto per ieri. I biancazzurri, infatti ieri pomeriggio si sono allenati al Poggio degli Ulivi e hanno “rischiato” di farlo anche sabato mattina. Pugno di ferro, dunque, del club che spera di vedere il prima possibile la luce in fondo al tunnel.
Falsa partenza. Vedendo gli ultimi 5 campionati di serie B, il Pescara di Zauri ha fatto peggio della squadra allenata da Pillon l’anno scorso. Dopo sei partite, infatti, Pillon aveva 12 punti, frutto di 3 vittorie e 3 pareggi, con 9 gol fatti e 6 subiti. Zauri attualmente ha raccolto 7 punti (9 gol fatti e 12 subiti) e non ha ancora dato una precisa fisionomia alla squadra. Scorrendo i numeri, due anni fa Zeman aveva gli stessi punti (7), era 11°, con 14 gol fatti e 12 subiti. Meglio il Delfino guidato da Massimo Oddo (Zauri era il vice), nel campionato 2015-2016, con i nove punti conquistati e 9° posto. In quell’anno il suo Pescara vinse i play off e venne promosso in serie A. Un ruolino di marcia peggiore dell’attuale Delfino è sicuramente quello fatto registrare da Marco Baroni. Nel torneo 2014-2015, infatti, il tecnico fiorentino dopo sei partite era all’ultimo posto con 3 punti (zero vittorie). Quello fu un cammino molto altalenante per il Pescara e alla fine, alla penultima giornata, Baroni venne esonerato per far posto a Massimo Oddo, che per un soffio non riuscì a centrare la serie A nella finale play off di Bologna.
Ascoli banco di prova. Luciano Zauri avrà sei giorni per rivitalizzare il suo spogliatoio, provando a cambiare assetto tattico in vista del derby con l’Ascoli, in programma domenica sera (ore 21) allo stadio Del Duca. L’allenatore potrebbe abbandonare il suo caro 4-3-3, passando al più abbottonato 3-5-1-1. L’allenatore ha tutto il tempo per provare ad invertire la rotta. Il presidente Daniele Sebastiani ha blindato l’allenatore, ma anche manifestato tutto il suo disappunto per alcune scelte tecniche. Non sono arrivate le stilettate che in passato aveva riservato a Pillon, Zeman e Baroni, con questi ultimi due esonerati, ma ha mostrato tutta la sua preoccupazione. Ascoli, dunque, sarà un banco di prova molto delicato per Zauri, che non può assolutamente permettersi il terzo stop consecutivo.
Del Duca tabù. Da calciatore, l’attuale tecnico marsicano, non ha mai perso contro i marchigiani (3 vittorie e 1 pareggio), ma scorrendo i precedenti al Del Duca tra il Delfino e l’Ascoli, allora la musica cambia. Da brividi, infatti, sono le statistiche con il Pescara sempre ko nei precedenti di serie B ad Ascoli. I 7 successi ottenuti nella Marche si riferiscono ai campionati di serie A, serie C, Interregionale e coppa Italia. L'ultimo colpo dei biancazzurri al Del Duca risale a 31 anni fa, il 6 novembre 1988, 0-1 firmato Berlinghieri. Il bilancio complessivo delle 29 sfide disputate vede l’Ascoli padrone con 16 vittorie e 6 pareggi. L'ultima volta, il 7 aprile 2019, è finita 2-1 con le reti di Ninkovic e Ciciretti per i marchigiani e di Mancuso per il Delfino.
©RIPRODUZIONE RISERVATA