IL PESCARA ALLA FINESTRA
Fiorillo: ora si può giocare La situazione è migliorata
Il capitano è più fiducioso: «Bisogna resettare tutto e ripartire a piccoli passi. Non siamo robot, mi dà fastidio questo voler tornare in campo così in fretta»
PESCARA. Il periodo nero è alle spalle, c’è un po’ di luce in fondo al tunnel, anche se il virus non è stato ancora sconfitto. Fino a qualche settimana fa, le possibilità di tornare in campo erano basse e la maggioranza dei calciatori suggeriva di chiudere la stagione. Tra questi Vincenzo Fiorillo, capitano e portiere del Pescara, che con il passare del tempo ha assunto una posizione meno rigida. «Rispetto a un mese fa ho sensazioni più positive», dice il 30enne genovese, «la curva dei contagi si sta abbassando, siamo sulla strada giusta. Nel calcio bisognerà sì ripartire, ma a piccoli passi, non condivido la frenesia di dover ricominciare così velocemente. Iniziare entro i prossimi dieci giorni mi sembra azzardato, magari tra un mese il peggio sarà davvero alle spalle e tutto sarà più semplice». Se si tornerà in campo, il Pescara dovrà cambiare marcia. «Certamente, la nostra classifica non è buona e faremo di tutto per risalire. La preparazione fisica sarà determinante, dovremo resettare tutto e ripartire, non sarà facile, non siamo robot». Anche gli sportivi dovranno abituarsi a un nuovo modo di seguire le partite, visto che per un po’ di tempo si giocheranno a porte chiuse. «Senza tifosi è squallido, lo abbiamo già visto a Benevento. Sembrava una seduta di allenamento, ma la posta in palio era la stessa. Dovremo abituarci, prima di rivedere gli stadi pieni passerà parecchio tempo». Giovedì il portierone biancazzurro ha partecipato a un incontro virtuale con gli studenti del Polo liceale di Atri. «È stato bello rispondere alle domande e soddisfare le curiosità dei ragazzi. Mi hanno chiesto degli allenamenti in casa, ho risposto che all’inizio non è stato facile adattarsi. Poi, con il passare dei giorni la situazione è migliorata, anche perché ho acquistato qualche attrezzo online, ad esempio il bilanciere con i pesi. Lavorare solo a corpo libero non ti permette di conservare una condizione fisica accettabile, a maggior ragione un portiere, ruolo particolare che necessita di una componente di reattività che a casa non si può allenare al meglio».
A proposito di allenamenti, Fiorillo indica il tempo necessario per rimettersi in forma. «Servirà un mese per tornare a buoni livelli. All’inizio mancherà il ritmo-partita, dal momento che non si potranno disputare amichevoli. Poi, vorrei lanciare un appello: per non dare vantaggi a nessuno, tutte le squadre dovranno iniziare contemporaneamente la preparazione. Penso alla Cremonese e mi chiedo se avrà la stessa opportunità di altri club di zone meno colpite dal virus».
In questi mesi Fiorillo ha riscoperto la bellezza di trascorrere intere giornate in compagnia degli affetti più cari. «Sì, e mi sono accorto dei sacrifici che fa una mamma! È stato divertente stare con i bambini, chissà quando ricapiterà…». Poi un commento sul taglio-stipendi e sulla questione tamponi. «Siamo disposti a parlare dei tagli, le speculazioni non rientrano nel modo di operare del Pescara che è una delle società più affidabili d’Italia. In futuro ci sarà un ridimensionamento, ma non è detto che si abbasserà il livello tecnico. I giocatori delle serie minori avranno più possibilità di emergere, ci saranno squadre sorprendenti, magari sarà un calcio più affascinante. I tamponi? Non è giusto darli a noi se c’è gente malata e non li ha, o è ancora in attesa. In ogni caso, ora c’è maggiore disponibilità e spero che arrivino a tutti. Viceversa, il mondo del calcio farebbe una brutta figura».
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