Il commentone della 18esima giornata di Serie A
Il riassunto delle partite della 18esima giornata di seria A, andata in scena questo weekend. Il Napoli fa fatica in casa col Venezia, ma ottiene 3 punti fondamentali. Così la squadra di Conte aggancia la Dea che non va oltre il pareggio contro la lazio. Fonseca esonerato dopo il pareggio interno con la Roma
L'Empoli fronteggia in casa il Genoa, reduce dall'ottima prestazione contro il Napoli. Primo tempo senza particolari squilli, con l'unica occasione sui piedi di Cacace, che dal limite impensierisce Leali con una conclusione di potenza, deviata dall'estremo difensore genoano sul palo esterno. Nella ripresa follia in impostazione di Vasquez: il più lesto è Vitinha, che raccoglie, punta l'avversario e mette in mezzo per Pinamonti. Il suo tiro viene intercettato da un difensore ma poi un rimpallo favorisce Badelj, che beffa l'estremo difensore colombiano. L'occasione del pareggio arriva sui piedi di Sebastiano Esposito al 54' su calcio di rigore, assegnato dopo on field review per un contatto sullo stesso attaccante ex Inter: la conclusione è forte ma non molto angolata, Leali riesce a indirizzarla sul palo e poi a bloccare in un secondo momento. Il raddoppio degli ospiti arriva al 68' con Ekuban, bravo a deviare in porta il cross rasoterra di Miretti. A 16 dal novantesimo prova a rientrare in partita l'Empoli, con un grande stacco di Sebastiano Esposito, che nonostante il rigore sbagliato è stato uno dei migliori tra i suoi. La partita termina 1-2, con la squadra ligure che riesce così ad agganciare in classifica proprio l'Empoli.
Al Tardini va in scena un match molto divertente tra Parma e Monza, con i padroni di casa che vincono al fotofinish. Al 3', dopo due grandi occasioni capitate sui piedi di Maldini, Ciurria raccoglie una respinta corta da parte della difesa e spedisce sotto la traversa. Sarebbe il meritato epilogo di un'azione insistita da parte dei brianzoli, ma sul cross di Caprari, da cui scaturisce il gol, il pallone ha attraversato completamente la linea di fondo e quindi la rete viene annullata. La svolta arriva al 54’: controllo al var per un possibile calcio di rigore per il Parma, a seguito di uno scontro tra Pablo Marì e Coulibaly: anche se inizialmente il difensore spagnolo sembra prendere il pallone, dal replay si evince che c’è stato un pestone sul giocatore gialloblu. L’arbitro La Penna non ha dubbi e concede il penalty, oltre ad ammonire per la seconda volta Pablo Marì. Dal dischetto si presenta Hernani che non sbaglia e porta in vantaggio i suoi. Ma il Monza, nonostante l’inferiorità numerica, si fa nuovamente pericoloso, questa volta con Djuric, appena subentrato a Maldini. Sugli sviluppi di palla inattiva, salta più in alto di tutti e buca Suzuki. Ma anche stavolta il gol viene annullato, questa volta per un fuorigioco di centimetri da parte del bosniaco. Gli ospiti però non demordono e questa volta riescono veramente a trovare il pareggio con Pedro Pereira, che raccoglie un ottimo traversone di Martins e da due passi non può fallire. Quando il risultato sembra ormai scritto, arriva l’ultimo guizzo della partita: da corner, Mihaila disegna un’ottima traiettoria che viene spizzata in porta da Lautaro Valenti, alla sua prima partita da titolare in stagione. La vince allo scadere il Parma, mentre per il Monza si fa sempre più dura, nonostante la buona prestazione alla prima di Bocchetti sulla panchina dei biancorossi.
Vince ancora l’Inter, che continua il suo ottimo periodo di forma. Provano subito i nerazzurri a passare in vantaggio al 3’ con Thuram, che raccoglie la sponda di Lautaro, controlla con la coscia e tira dal limite dell’area: solo una grandissima parata di Scuffet nega la gioia del gol al francese. Poco più tardi, altra grande occasione per la squadra milanese: Thuram lavora il pallone a centrocampo e scarica per Barella, il cui filtrante innesca Mkhitaryan da posizione favorevole. L’armeno appoggia dietro per Lautaro, che non riesce a colpire per l’opposizione di un difensore ma poi, in un secondo momento, serve Dumfries a rimorchio: altro miracolo di Scuffet, questa volta sull’esterno olandese. Ma l’occasione più grande del primo tempo capita sulla testa di Lautaro Martinez, che non riesce a ribadire in rete da due passi un pallone illuminante di Calhanoglu. Si va così a riposo sul risultato di parità. Nella ripresa è un’altra partita: l’Inter parte forte e riesce a siglare il gol del vantaggio anche con un pizzico di fortuna. Dopo una respinta corta della difesa rossoblu, è Barella il primo ad arrivare sulla sfera e a rispedirla in area, dove trova Bastoni che con una parabola, forse fortuita, gela l’Unipol Domus. Il Cagliari resta in partita e al 64’ ha l’occasione ghiottissima di pareggiare: errore di De Vrij in impostazione, Marin con un filtrante imbuca per Piccoli che però viene anticipato da Sommer in uscita bassa, molto bravo a leggere in anticipo il pericolo e a disinnescare l’attaccante italiano. Il raddoppio arriva poco più tardi e porta la firma di Lautaro Martinez, che torna al gol con l’Inter dopo un lunghissimo digiuno durato 55 giorni: il Toro raccoglie un altro cross di Barella all’interno dell’area piccola e stavolta non perdona. Infine, chiude i conti Calhanoglu dal dischetto, per via di un fallo di mano di Wieteska.
Nel big match dell’Olimpico, Lazio e Atalanta si dividono la posta in palio. La squadra di casa, memore dell’ultima gara in casa contro l’Inter, gioca una partita attentissima e va molto vicina al gol in più occasioni già nelle prime battute del match. All’11’, Castellanos ha una doppia grande chance di segnare ma entrambe le volte a vincere il duello è Carnesecchi, che respinge prima con i guantoni e poi di piede le iniziative del Taty. Nel prosieguo dell’azione, Dele Bashiru appoggia a Guendouzi che tira da fuori area e colpisce l’incrocio. Il vantaggio laziale sembra nell’aria e arriva al 27’ con Dele Bashiru: dopo un ottimo lavoro di Castellanos, la palla diventa buona per Rovella che di prima serve sulla corsa il nigeriano, che solo davanti al portiere non sbaglia e fissa il risultato sull’1-0. Nel secondo tempo l’Atalanta esce dagli spogliatoi con un piglio diverso e confeziona azioni su azioni: prima Cuadrado non riesce a depositare in porta il cross di Bellanova, poi Provedel respinge in corner un tiro di Lookman destinato a terminare in fondo alla rete, infine lo stesso Lookman ha due gigantesche occasioni nell’area piccola al 75’, salvate prima da Luca Pellegrini sulla linea e poi dal palo. Il pareggio però alla fine arriva all’88’ e porta la firma di Brescianini: Bellanova crossa, il pallone viene deviato e giunge sui piedi di Zaniolo che, spalle alla porta, riesce con un gran filtrante a servire Lookman a tu per tu con Provedel. È freddissimo l’attaccante di Gasperini ad alzare la testa e a servire Brescianini a porta spalancata, che permette così all’Atalanta di guadagnare un punto fondamentale nelle battute finali del match.
La domenica si apre con la partita dell’ora di pranzo tra Udinese e Torino, entrambe circa a metà classifica e che giocano un incontro a viso aperto. Ad andare in vantaggio è la squadra di casa verso la fine della prima frazione, che sfrutta una palla inattiva: da corner, Thauvin pennella per Bijol, che prolunga di testa il cross sul mancino di Isaak Touré, bravo a sfruttare l’occasione e a siglare il gol del momentaneo vantaggio. Nella ripresa l’Udinese riesce a raddoppiare pochi minuti dopo l’intervallo: ancora da corner, ancora da un cross di Thauvin, questa volta per il colpo di testa di Lucca che termina in fondo alla rete. Ma i granata rientrano subito in partita, anche loro sfruttando un tiro dalla bandierina: Ricci mette il pallone in mezzo, sul quale intervengono Kabasele ed Ehizibue, che si scontrano e restano a terra. Se la ritrova lì Che Adams che conclude a rete e trova la risposta di Sava, il quale però non può nulla sul secondo tentativo dell’ex Southampton. Il Torino crede nella rimonta e la concretizza al 64’ con Ricci, che con un preciso tiro di collo la spedisce all’angolino a portiere immobile, dopo la sponda del solito Adams, sempre nel vivo delle azioni d’attacco del Toro.
Il Napoli continua a vincere e aggancia l’Atalanta al primo posto in classifica, dopo la vittoria per 1-0 contro il Venezia. La squadra di Conte sa dell’enorme importanza della partita e parte fortissimo, sfiorando il gol già al 3’ con Rrahmani, il cui tiro viene parato da Stankovic. È proprio il portiere arancioneroverde a negare più volte il vantaggio a Kvaratskhelia e compagni. Dopo qualche occasione azzurra, il Venezia prende coraggio e si presenta in area di rigore con una triangolazione tra Yeboah e Zampano, in cui va alla conclusione l’ecuadoriano e trova la miracolosa parata con i piedi da parte di Meret, determinante come nelle ultime uscite. La chance più importante del primo tempo è però sui piedi di Lukaku, che si incarica della realizzazione di un calcio di rigore, assegnato per fallo di mano da parte di Idzes: il belga cambia la sua solita rincorsa e si fa ipnotizzare dal portiere serbo, che compie un’autentica prodezza. Nella ripresa, è nuovamente il portiere in prestito dall’Inter a fermare il suo ex compagno di squadra: al 64’ Big Rom vince un rimpallo di forza e tira un bolide di mancino incrociando sul secondo palo, sul quale Stankovic si supera deviando la conclusione sul legno. A sbloccarla è uno degli uomini meno attesi, uno degli elementi di cui si parla maggiormente in chiave mercato: Giacomo Raspadori. L’ex Sassuolo raccoglie a centro area un cross deviato di Neres e non fallisce il rigore in movimento, sbloccando la partita e consentendo così al Napoli di terminare il 2024 da prima della classe.
Ancora un pareggio per la Juventus di Motta, questa volta contro la Fiorentina. Parte forte la formazione di casa che trova il vantaggio al 20’ con Khephren Thuram: il francese viene servito a centrocampo da Locatelli e conduce verso la porta indisturbato, terminando la sua cavalcata con un preciso rasoterra sul quale De Gea non può nulla. Prima gioia bianconera per lui, che esulta “copiando” il fratello Marcus. Al 38’ arriva il gol del pari e la firma è di Moise Kean: ripartenza viola guidata da Adli e Sottil, il quale la restituisce all’ex Milan. Sul suo traversone si inserisce il bomber italiano, che salta alle spalle di Kalulu e infila Di Gregorio per il più classico dei gol dell’ex. Prima della fine della prima metà di gara la Juventus va vicinissima al vantaggio in due occasioni: prima Vlahovic tira a colpo sicuro, trovando la risposta fenomenale da parte di De Gea, poi Locatelli da fuori sfiora il palo. Ma a inizio secondo tempo la Vecchia Signora torna in vantaggio e lo fa nuovamente con Thuram: questa volta, Koopmeiners viene lasciato troppo solo sulla trequarti e imbuca per il centrocampista nato a Reggio Emilia, il quale, favorito da una leggera deviazione, si ritrova solo davanti a De Gea e non sbaglia, siglando il gol del vantaggio e la sua doppietta personale. La Juve ha il colpo del ko al 74’ con Gatti, ma ancora un fantastico De Gea tiene a galla la Fiorentina. E come spesso accade, al gol sbagliato segue il gol subito. Minuto 87 sul cronometro: Cambiaso scivola e regala il pallone a Ikoné. L’azione continua e Beltran crossa in mezzo, Ikoné la fa passare con un velo facendo arrivare la palla a Kean, che prova a tramutare l’azione in gol. Ma, pressato, non riesce a girarsi e, dopo un rimpallo con Koopmeiners, il pallone diventa buono per Sottil, che sfrutta l’occasione capitatagli e spacca la porta. È il gol che vale il definitivo pareggio, l’ennesimo della squadra di Motta. Da segnalare un brutto episodio a inizio partita, con l’arbitro Mariani che ha sospeso per 2 minuti l’incontro per dei cori razzisti contro Vlahovic provenienti dal settore ospiti. Ennesimo episodio di razzismo, assolutamente deprecabile e da condannare, nella speranza che venga vietato l’accesso agli stadi a chi rovina uno sport così bello e appassionante.
Il posticipo della domenica vede scontrarsi Milan e Roma, in un San Siro come sempre gremito nonostante il cammino altalenante di ambedue le squadre. Partita molto aperta e divertente, con la formazione giallorossa che va vicinissima al vantaggio all’11’con Dovbyk: dopo una meravigliosa azione tutta di prima, l’attaccante ucraino si presenta davanti a Maignan e solo il palo gli nega il gol del possibile 0-1. Ad andare in vantaggio è il Diavolo con il solito gol di Reijnders, imbeccato in ripartenza da Fofana: il suo destro non lascia scampo a Svilar. È il quinto centro dell’olandese in Serie A, il terzo su assist di Fofana: grande intesa tra i due, che stanno cercando più di tutti di uscire da questo periodo non particolarmente positivo. Prova a raddoppiare due minuti dopo il Milan, sempre in ripartenza ma questa volta alla conclusione si ritrova Morata, che fallisce un’ottima chance sottoporta. Il gol del pareggio è un assoluto capolavoro di Paulo Dybala: l’argentino raccoglie una bella sponda di Dovbyk e, al volo con il piede debole, trafigge Maignan nell’angolino alla destra del portiere. Al 42’ episodio molto dubbio nell’area romanista: Reijnders controlla di tacco e viene colpito da Pisilli, che però sembra voler schermare il tiro più che andare contro l’avversario e nello slancio colpisce il giocatore rossonero. Molto veementi le proteste di Fonseca, che nell’occasione viene espulso dall’arbitro Fabbri e termina anzitempo la partita. Nel secondo tempo il Milan rientra dagli spogliatoi molto aggressivo e prova a trasformare in gol diverse opportunità, ma senza fortuna: prima è Bennacer a scaldare i guantoni di Svilar con una conclusione dalla distanza, poi Chukwueze prova a piazzarla all’incrocio ma anche stavolta il portiere serbo sventa la minaccia. Finisce 1-1, tra i fischi del pubblico di casa. A fine partita arriva la decisione della società rossonera di esonerare Paulo Fonseca, sicuramente colpevole dei risultati sportivi ma allo stesso tempo poco tutelato da dirigenti e presidente