Serie A

Il commentone della 28esima giornata di Serie A

10 Marzo 2025

Vincono Inter, Napoli e Atalanta, che batte per 4 a 0 la Juventus all'Allianz Stadium. Settimana prossima scontro diretto tra le due squadre nerazzurre, con i Partenopei che potrebbero approfittarne

Cagliari vs Genoa

La ventottesima giornata si apre con l’anticipo del venerdì tra Cagliari e Genoa. La sfida è giocata ad altissima intensità, in quello che è un vero e proprio scontro salvezza, con il Grifone un po’ più lontano dalla zona retrocessione rispetto agli avversari. Il Casteddu parte fortissimo e va in vantaggio al 9’ con un bel gol di Piccoli, annullato però per un fuorigioco millimetrico. Quest’episodio non fa altro che caricare la formazione allenata da Davide Nicola, che al 15’ colpisce anche un palo da calcio di punizione diretta con Coman. È solo questione di minuti per il gol del vantaggio: al 18’, occasione ghiottissima per i liguri, con Ekhator che liscia un pallone invitante. Sul ribaltamento di fronte, Piccoli, dopo un lavoro eccezionale di tecnica e potenza, imbuca per Viola, che incrocia perfettamente la conclusione mandando la sfera alle spalle di Leali.

Nella ripresa il Genoa torna in campo con un’altra testa e i risultati si vedono immediatamente: Miretti riceve a centrocampo e innesca sulla corsa Ekuban, che riesce a prendere posizione su Luperto. L’attaccante nato a Villafranca di Verona alza la testa e crossa rasoterra per Cornet, che da due passi pareggia la partita. Che mazzata per i padroni di casa, che dopo le tante chances del primo tempo si ritrovano in una situazione di totale equilibrio. Dopo l’1-1, entrambe attuano una strategia conservativa e di sicuro lo spettacolo non ne beneficia. C’è solo un’opportunità molto importante, sulla testa di De Winter: ottimo traversone di Martin per l’ex Juve, che dal limite dell’area piccola si divora il gol. Si dividono la posta in palio le squadre rossoblu, che non riescono a smuovere la classifica.

Como vs Venezia

Alle 15 di sabato si gioca sia al Sinigaglia che al Tardini. A Como arriva la penultima della classe, il Venezia, che sta provando con tutte le sue forze a raggiungere una difficile salvezza. Come prevedibile, sono i Lariani a fare la partita, mentre gli arancioneroverdi aspettano per provare a colpire in ripartenza. Da una situazione di calcio piazzato, i biancoblu sfiorano l’1-0 al 21’: corner di Da Cunha che trova smarcato Smolcic, il cui colpo di testa si stampa sul palo. Non ci sono molte altre opportunità nel primo tempo, tranne che per un tiro a fil di palo di Nico Paz e una conclusione alta di Maric, che non è riuscito ad approfittare dell’uscita fuori dall’area di Butez. Pochi minuti dopo l’inizio della ripresa ed ecco il gol del vantaggio comasco: Ikoné ruba palla a Cande, punta l’area e cerca di assistere Da Cunha. Il passaggio viene però intercettato da Nicolussi Caviglia per un attimo, con il possesso che ritorna all’ex Fiorentina: il francese decide allora di fare tutto da solo e infila Radu, con un preciso diagonale.

La compagine allenata da Fabregas ha anche l’occasione di chiudere il match al 74’, ma uno strepitoso Radu si oppone per ben due volte, prima su Ikoné e poi soprattutto su Goldaniga, sulla cui conclusione il portiere rumeno compie un’autentica prodezza. Il Como si è trovato davanti per gran parte della partita, ma non ha colpito dopo il gol del vantaggio. E allora la sfida rimane aperta fino agli ultimi minuti di recupero, in cui si realizza la beffa: Carboni aggancia in area e rientra sul destro, Smolcic lo stende. Calcio di rigore ineccepibile, della cui battuta si incarica Gytkjaer. Il danese, che a gennaio sembrava a un passo dall’addio, trasforma meravigliosamente dagli 11 metri, facendo guadagnare ai suoi un punto di fondamentale importanza.

Parma vs Torino

Il Parma ospita il Torino, in una delle partite più divertenti di questa giornata. Ad andare in vantaggio sono i granata, con il terzo gol nelle prime quattro di Eljif Elmas con la nuova maglia: ripartenza di Casadei, che di forza conduce il pallone fino alla trequarti, prima di cederlo al macedone. L’ex Napoli addomestica, se la sposta sul destro e conclude di precisione, con il pallone che dà un bacio al palo prima di andare alle spalle di Suzuki. Agli sgoccioli della prima frazione di gioco i Crociati vanno a un passo dal pari: Vogliacco colpisce di testa, Milinkovic-Savic non trattiene e il rimpallo termina tra i piedi di Bonny, che da mezzo metro colpisce il gigante serbo. Palla ancora buona per Cancellieri, il cui tiro rimbalza sulla parte alta della traversa, prima che l’estremo difensore del Toro la blocchi. Che occasione per i gialloblu!

Nella ripresa i Ducali riescono a ristabilire l’equilibrio, con il primo gol in assoluto in Serie A di Mateo Pellegrino: l’ex Platense aggancia un pallone a rimorchio di Valeri e conclude immediatamente, sorprendendo Milinkovic-Savic. Passano solo 12 minuti e i piemontesi tornano avanti, grazie all’ottava rete in campionato di Adams: lo scozzese si ritrova la palla nei piedi, dopo una deviazione forse fortuita di Maripan con il tacco, e con il mancino spiazza Suzuki, per il gol del 2-1 al 72’. Ma è la partita di Pellegrino, che all’82’ sigla il gol del definitivo 2-2: Coco sbaglia in impostazione, regalando un corner ai padroni di casa. Dalla bandierina Hernani pesca perfettamente l’argentino, che di testa indirizza in fondo alla rete. Finisce in parità tra Parma e Torino, con un punto che non fa felice nessuna delle due.

Lecce vs Milan

Alle 18 si gioca invece a Via del Mare, con Lecce e Milan che si affrontano nella partita con più episodi della settimana, tra fuorigioco, pali e gol. Pronti, via e il Diavolo segna l’1-0 dopo appena 47 secondi con Giménez, ma un suo offside gli nega il vantaggio. E allora rispondono subito i salentini, che invece trovano un gol pienamente regolare al 7’: contropiede con il pallone che arriva tra i piedi di Krstovic, che mette fronte alla porta e conclude dai 20 metri, non lasciando scampo a Sportiello. A ristabilire l’equilibrio è Gabbia, che al 15’ anticipa tutti e buca Falcone, ma anche stavolta un fuorigioco in partenza del difensore italiano salva i giallorossi. Siamo solo a un terzo di tempo e già fioccano le occasioni da gol, che però non si fermano qui: Krstovic va vicinissimo al 2-0 al 21’, ma dopo aver saltato Sportiello non riesce a depositare in porta, centrando il legno.

Nella ripresa i rossoneri attaccano a testa bassa, ma ancora una volta la sfortuna impedisce a Giménez di segnare: il messicano resiste di fisico in area a Gallo e Jean, poi da terra se la sposta sul sinistro per calciare e colpisce il palo. Gol sbagliato, gol subito: dopo appena 5 minuti, ripartenza leccese con Guilbert che riceve palla sulla fascia e appoggia dietro per Nikola Krstovic, bravo a chiudere al meglio l’azione. Allora Conceicao mette in campo anche gli ultimi giocatori offensivi, per provare la rimonta: dopo l’ingresso di Leao all’intervallo, è il turno di Abraham e Felix, per rendere ancora più a trazione anteriore la squadra. Sono proprio i subentrati a confezionare il gol che dimezza lo svantaggio al 68’: cross rasoterra di Leao, Felix non riesce a concludere a rete, ma il suo tiro viene sporcato fortuitamente da Gallo, che con la sua deviazione inganna Falcone.

Il pari arriva a distanza di 4 minuti, con Baschirotto che falcia Pulisic in area: si incarica della battuta proprio Capitan America, la cui conclusione è imprendibile. Il sorpasso meneghino si concretizza a 9 dal 90’: uno scatenato Leao punta Danilo Veiga e mette in area un pallone morbidissimo, che Pulisic deve solo appoggiare, realizzando la sua prima marcatura multipla stagionale. Rimonta eccezionale del Diavolo, che nonostante le difficoltà recupera due gol di svantaggio e torna alla carica per l’accesso all’Europa.

Inter vs Monza

A chiudere il sabato la sfida tra Inter e Monza, tra gli estremi del nostro campionato, cioè prima e ultima in classifica. I nerazzurri cercano di chiudere il match il prima possibile, anche per risparmiare energie nel tour de force che aspetta la squadra di Inzaghi. Prima Arnautovic sporca i guanti di Turati, poi Lautaro sigla l’1-0, ma il var ravvisa un leggero tocco di dita del centravanti nerazzurro, con la rete che viene così annullata. Passano pochi minuti e succede l’impronosticabile: uno-due tra Birindelli e Mota, con l’esterno italiano che a tu per tu con Martinez è freddissimo, mandando il Monza in vantaggio. Ma non è tutto: al 44’ arriva persino il 2-0 firmato Keita Balde, che con uno stupendo tiro a giro torna al gol dopo oltre 5 mesi. Risultato che nessuno avrebbe potuto immaginare alla vigilia, con il Biscione costretto a segnare almeno 3 gol per evitare di dare la possibilità al Napoli di diventare capolista. Ma la Beneamata torna rapidamente in corsa, accorciando le distanze nel recupero di primo tempo: Mkhitaryan cerca con un pallone morbido Dumfries, che di testa anticipa Kyriakopoulos e serve Arnautovic, bravo a battere Turati da sottomisura.

Nella seconda metà di gara l’Inter torna in campo con un’altra grinta e concentrazione e, dopo aver flirtato con il gol per ben due volte con Dumfries e Lautaro, al 64’ arriva il pareggio: D’Ambrosio respinge un cross, Bisseck appoggia per Calhanoglu che tira una rasoiata potentissima, segnando una rete straordinaria. Dopo appena 10 minuti, Thuram tira a giro da posizione molto simile a quella di Keita nel primo tempo, andando a centimetri dal 3-2, dopo una delle solite cavalcate di Bastoni. Vantaggio che arriva 2 minuti più tardi: Carlos Augusto mette in area un pallone molto interessante per Lautaro, con Kyriakopoulos che gli contende la sfera e tocca per ultimo. Turati compie una delle parate più belle del campionato, ma per sua sfortuna la “deviazione amica” aveva già varcato la linea di porta, per cui San Siro può esplodere di gioia e tirare un gigantesco sospiro di sollievo. Nel finale, i nerazzurri hanno anche l’occasione per chiudere la partita, ma Thuram non sfrutta l’ottimo suggerimento di Lautaro e da pochi passi centra il palo. Rimane in vetta l’Inter, allungando sul Napoli almeno per una notte, mentre si sono comunque visti spunti interessanti per i Brianzoli, le cui speranze di salvezza sono sempre minori.

Verona vs Bologna

La domenica inizia con il match dell’ora di pranzo tra Verona e Bologna. In un primo tempo senza grandi situazioni da gol, i Felsinei sono bravissimi a finalizzare l’unica vera chance, al minuto 40: Calabria riceve sulla fascia, entra dentro al campo e imbuca per Odgaard, che con il piatto batte Montipò. Gli Scaligeri nella ripresa vanno vicini al pari con Tengstedt, che segna ma in posizione di offside, poi però buttano completamente la partita: prima Valentini si fa espellere per somma di ammonizioni al 70’, poi Montipò non trattiene una conclusione non irresistibile di Cambiaghi, che sigla così la sua prima rete con la maglia rossoblu. Nel finale, Mosquera la riapre grazie a un rimpallo, ma dopo un finale un po’ sofferto il Bologna riesce comunque a guadagnare i 3 punti, rimanendo in corsa per l’Europa.

Napoli vs Fiorentina

Alle 15 il Napoli affronta la Fiorentina, con la voglia di rimanere attaccato ai nerazzurri. I Partenopei partono fortissimo, sfiorando subito la rete con Raspadori al 10’, che tira troppo centralmente da posizione favorevole. Ma i padroni di casa giocano a un ritmo elevatissimo, mandando in tilt la difesa viola: il vantaggio arriva al 26’ con un tap-in di Lukaku, al posto giusto nel momento giusto, bravo a farsi trovare pronto su una respinta non perfetta di De Gea. Doppia cifra per Lukaku e 80esimo gol in Serie A, fondamentale per stappare l’incontro e avere l’inerzia dalla propria parte. L’unico demerito che hanno gli azzurri nei primi 45 minuti è di non riuscire ad andare sul doppio vantaggio: De Gea si riscatta, salvando di piede prima su Raspadori e poi su Spinazzola. Nel mezzo, anche una traversa colpita da Di Lorenzo, con una gran conclusione dalla distanza.

Il raddoppio arriva nella ripresa con Raspadori, che finalizza un’azione corale di squadra: Gilmour serve Lukaku, che spalle alla porta si gira e offre un ottimo suggerimento a Raspadori, solo davanti a De Gea. L’attaccante italiano ex Sassuolo non si fa pregare, spedendo la sfera all’angolino. Dopo qualche minuto i Gigliati riaprono la partita, con una bella trama di gioco: Pongracic imbuca, Kean di tacco serve Gudmundsson che tira a giro, sorprendendo Meret. Nonostante gli oltre 20 minuti ancora da giocare, i viola non creano grandi pericoli, ma anzi è il Napoli a sfiorare il 3-1, con Simeone in campo aperto che arriva solo davanti al portiere ma si divora la rete della sicurezza. Riprende a vincere Conte, che spera di poter spuntare la lotta serratissima con Simone Inzaghi nelle restanti 10 partite a disposizione, con i nerazzurri che hanno sfide più complicate e anche altri impegni, quali Champions e Coppa Italia.

Empoli vs Roma

Alle 18 giocano Empoli e Roma, con i giallorossi che viaggiano spediti verso l’Europa, mentre i toscani occupano momentaneamente la terzultima posizione, che a fine stagione significherebbe retrocessione. La Magica parte fortissimo, segnando dopo appena 21 secondi: Shomurodov recupera palla e innesca Salah-Eddine, che di prima cerca e trova Soulè dall’altro lato. L’argentino aggancia e si gira in un fazzoletto, realizzando una bellissima rete. Dopo il gol in avvio, tantissime occasioni per i capitolini di segnare ma nessuna sfruttata: prima Pellegrini sfiora il palo, poi Shomurodov spacca la traversa, sempre su suggerimento del suo capitano, infine Koné salta Silvestri e tira, centrando anche lui il legno.

Nella ripresa, meno chances per raddoppiare, in particolare una con Dovbyk nel recupero, ma Silvestri intercetta il suo pallonetto e tiene a galla gli azzurri. Vince di misura la Lupa, che con questo risultato scavalca la Fiorentina e si prende la settima posizione in classifica, con una rimonta impressionante sulle avversarie. Dall’altra faccia della medaglia c’è l’Empoli, che oltre all’impresa in Coppa Italia, sta faticando enormemente: l’ultima vittoria risale addirittura all’8 dicembre. Sembra che dal momento in cui è calato il giocatore di maggior qualità, Sebastiano Esposito, siano venuti i problemi per la squadra di D’Aversa, che deve assolutamente ritrovare la migliore versione dell’ex Inter per macinare punti in queste ultime giornate.

Juventus vs Atalanta

A chiudere la domenica il big match tra Juventus e Atalanta, tra la quarta e la terza. La sfida è giocata a un ritmo molto sostenuto per gran parte della prima metà di gara, ma con l’episodio del 27’ lo scenario cambia: intervento scoordinato e scomposto di McKennie in area, che tocca il pallone con il braccio. Per Sozza non ci sono dubbi, è calcio di rigore. Sul dischetto si presenta il capocannoniere Mateo Retegui, che realizza con una conclusione forte e angolata. Da questo momento in poi la Vecchia Signora esce dalla partita a poco a poco, lasciando sempre più campo alla Dea. Nel recupero del primo tempo Lookman accarezza l‘idea del doppio vantaggio, colpendo il palo con una conclusione deviata da Gatti. Sul prosieguo dell’azione, prima lo stesso Gatti salva su Zappacosta e poi Di Gregorio si immola su un tentativo di Lookman, mantenendo il risultato di 0-1. Dal corner seguente, altra chance atalantina, con il colpo al volo di Zappacosta che viene parato miracolosamente da Di Gregorio.

Nella ripresa, il raddoppio arriva dopo appena 50 secondi: Di Gregorio para ancora un tentativo di Lookman, Kelly si oppone a Retegui ma nessuno può evitare la rete di De Roon, la quarta in questo campionato. Inizio di secondo tempo shock per i bianconeri, che rientrano in campo con un atteggiamento pessimo e vengono subito puniti da una delle scorribande della squadra del Gasp. La Juve è mentalmente assente e prende l’imbarcata: al 66’ azione meravigliosa tra Zappacosta e Kolasinac, con ripetuti scambi tra i due che favoriscono l’esterno italiano, bravo e chirurgico a sfruttare un ottimo colpo di tacco del bosniaco e a infilare Di Gregorio. Nel finale arriva anche la firma di Ademola Lookman: il nigeriano si ritrova il pallone tra i piedi dopo un errore a centrocampo di Vlahovic, punta la porta e trafigge l’ex estremo difensore del Monza, anche grazie a una deviazione.

Nel finale, Carnesecchi guadagna il clean sheet grazie a un miracoloso riflesso su McKennie, l’ultimo a mollare. Vittoria esterna roboante per gli Orobici, che non avevano mai battuto per 4-0 la Juventus. È notte fonda invece per la formazione di Motta, che subisce una vera e propria batosta di fronte al proprio pubblico, molto deluso dei risultati dei propri giocatori e del proprio allenatore, già fuori da Champions e Coppa Italia e a -9 dal primo posto.

Chiude la 28esima giornata il posticipo tra Lazio e Udinese, con i biancocelesti che hanno la ghiottissima occasione di sorpassare la Juventus al quarto posto ma che si troveranno di contro i friulani, reduci da 5 risultati utili consecutivi.

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