SERIE B
Il Pescara domani ad Avellino, Epifani sogna la svolta
Nel girone di ritorno nessuno ha segnato meno del Delfino: un'astinenza da gol in trasferta che dura da due mesi
PESCARA. Servono i gol per evitare guai seri. I numeri del 2018 sono imbarazzanti e il Pescara è scivolato a pochi passi dal quint’ultimo posto. Massimo Epifani chiede uno scatto e domani ad Avellino bisognerà a tutti i costi interrompere l’astinenza in trasferta che dura da due mesi. L’ultima rete fuori casa l’ha realizzata Leonardo Mancuso a Foggia al 44’ del primo tempo. Un acuto da tre punti che ha permesso al Delfino di cogliere una vittoria preziosa al termine di una sfida molto sofferta. Da allora i biancazzurri non hanno più gioito lontano dall’Adriatico conservando lo zero nella casella gol fatti nei match contro Frosinone (0-3), Entella (0-0) e Cittadella (0-2) per un totale di 316’ di digiuno.
Il parco attaccanti. Il reparto offensivo conta ben nove elementi. Ci sono quattro punte centrali (Pettinari, Bunino, Cappelluzzo e Cocco) e cinque esterni (Mancuso, Falco, Capone, Bàez, Yamga). Il capocannoniere della squadra è Pettinari che ha realizzato 12 reti, ma è a secco dal match di Cesena dello scorso 8 dicembre. Il calo fisico e mentale gli ha fatto anche perdere il posto da titolare in tre delle ultime quattro partite. Un’involuzione ancor più evidente l’ha avuta Capone. Il 18enne attaccante di proprietà dell’Atalanta ha segnato 5 gol nelle prime 15 gare e poi si è fermato. Il guizzo più recente risale allo scorso 18 novembre durante il match vinto 3-1 con la Pro Vercelli all’Adriatico. Nelle ultime 7 partite, Capone è stato escluso dalla formazione iniziale in cinque circostanze. Dopo Pettinari e Capone, è Mancuso l’attaccante più prolifico con appena 3 gol in 22 match. Poi ci sono, entrambi a secco, Cappelluzzo, al debutto dal 1’ con il Carpi, e Cocco, che nel recupero di martedì scorso ha giocato il suo secondo spezzone di gara dopo il lungo stop per infortunio. Zero reti anche per Baèz in 8 presenze (2 da titolare), mentre tra i nuovi volti del mercato di gennaio l’unico ad aver trovato la via del gol è Bunino che ha siglato il momentaneo 1-3 col Parma. Infine, Yamga e Falco, ancora a digiuno. Il primo è stato impiegato quattro volte da titolare. Stesso numero per Falco che però è entrato in campo dal 1’ in tre circostanze.
Il fantasista salentino non è ancora al top della condizione e l’auspicio di tutti è che possa riprendersi presto per dare un contributo. Va ricordato che a gennaio sono partiti Benali, Del Sole e Ganz, ma solo il primo era riuscito a incidere in fase realizzativa segnando 4 gol in 15 match (9 da titolare). Al pari di Zeman, Epifani è chiamato al difficile compito di gestire una rosa troppo ampia.
Si pensi che il Real Madrid ha in organico 23 calciatori per le tre competizioni principali (Liga, coppa di Spagna e Champions League), più la Supercoppa europea e il Mondiale per club. Addirittura, sei uomini in meno rispetto al Pescara che ne ha 29.
Il crollo. Il Delfino ha segnato 36 gol, gli stessi del Venezia. Solo sette squadre hanno fatto peggio: Pro Vercelli (35), Novara (33), Spezia (32), Virtus Entella (31), Brescia (29), Ascoli (27) e Carpi (24). Eppure, nelle prime 5 partite, il Pescara aveva realizzato ben 15 reti. La media è precipitata nel girone di ritorno con i biancazzurri capaci di mettere a segno appena 3 gol in 9 gare subendone 12. Così, quella del Delfino è diventata la terza squadra più perforata della B dopo il Cesena e la Ternana. E l’attacco è il peggiore nella seconda parte del torneo. Serve un cambio di marcia per scacciare i venti di crisi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il parco attaccanti. Il reparto offensivo conta ben nove elementi. Ci sono quattro punte centrali (Pettinari, Bunino, Cappelluzzo e Cocco) e cinque esterni (Mancuso, Falco, Capone, Bàez, Yamga). Il capocannoniere della squadra è Pettinari che ha realizzato 12 reti, ma è a secco dal match di Cesena dello scorso 8 dicembre. Il calo fisico e mentale gli ha fatto anche perdere il posto da titolare in tre delle ultime quattro partite. Un’involuzione ancor più evidente l’ha avuta Capone. Il 18enne attaccante di proprietà dell’Atalanta ha segnato 5 gol nelle prime 15 gare e poi si è fermato. Il guizzo più recente risale allo scorso 18 novembre durante il match vinto 3-1 con la Pro Vercelli all’Adriatico. Nelle ultime 7 partite, Capone è stato escluso dalla formazione iniziale in cinque circostanze. Dopo Pettinari e Capone, è Mancuso l’attaccante più prolifico con appena 3 gol in 22 match. Poi ci sono, entrambi a secco, Cappelluzzo, al debutto dal 1’ con il Carpi, e Cocco, che nel recupero di martedì scorso ha giocato il suo secondo spezzone di gara dopo il lungo stop per infortunio. Zero reti anche per Baèz in 8 presenze (2 da titolare), mentre tra i nuovi volti del mercato di gennaio l’unico ad aver trovato la via del gol è Bunino che ha siglato il momentaneo 1-3 col Parma. Infine, Yamga e Falco, ancora a digiuno. Il primo è stato impiegato quattro volte da titolare. Stesso numero per Falco che però è entrato in campo dal 1’ in tre circostanze.
Il fantasista salentino non è ancora al top della condizione e l’auspicio di tutti è che possa riprendersi presto per dare un contributo. Va ricordato che a gennaio sono partiti Benali, Del Sole e Ganz, ma solo il primo era riuscito a incidere in fase realizzativa segnando 4 gol in 15 match (9 da titolare). Al pari di Zeman, Epifani è chiamato al difficile compito di gestire una rosa troppo ampia.
Si pensi che il Real Madrid ha in organico 23 calciatori per le tre competizioni principali (Liga, coppa di Spagna e Champions League), più la Supercoppa europea e il Mondiale per club. Addirittura, sei uomini in meno rispetto al Pescara che ne ha 29.
Il crollo. Il Delfino ha segnato 36 gol, gli stessi del Venezia. Solo sette squadre hanno fatto peggio: Pro Vercelli (35), Novara (33), Spezia (32), Virtus Entella (31), Brescia (29), Ascoli (27) e Carpi (24). Eppure, nelle prime 5 partite, il Pescara aveva realizzato ben 15 reti. La media è precipitata nel girone di ritorno con i biancazzurri capaci di mettere a segno appena 3 gol in 9 gare subendone 12. Così, quella del Delfino è diventata la terza squadra più perforata della B dopo il Cesena e la Ternana. E l’attacco è il peggiore nella seconda parte del torneo. Serve un cambio di marcia per scacciare i venti di crisi.
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