L’Abruzzo dà il via al Giro d’Italia
Presentata all’Aquila la grande partenza del 2023: le tappe distribuite tra costa e montagna
L’AQUILA. L’Abruzzo si colorerà di rosa come mai aveva fatto prima. L’Auditorium Renzo Piano dell’Aquila ha fatto da cornice alla presentazione della grande partenza del Giro d’Italia 2023. Tutte confermate le anticipazioni del Centro: la prima tappa sabato 6 maggio con la cronometro da Fossacesia Marina ad Ortona; domenica 7 ecco la Teramo-San Salvo, mentre lunedì 8 si ripartirà da Vasto. Non ufficializzato l’arrivo, ma con molta probabilità sarà Lago Laceno, mentre il 12 maggio si tornerà in Abruzzo con l’arrivo in quota a Campo Imperatore. L’antipasto sarà il Team presentation con le squadre che si presenteranno e saliranno sul palco di piazza Salotto a Pescara giovedì 4 maggio e sarà l’occasione per conoscere da vicino i grandi campioni del ciclismo. C’è di più perché i corridori arriveranno dall’inizio della settimana e pedaleranno sulle d’Abruzzo per prepararsi. Si tratta del secondo via dall’Abruzzo: nel 2001 il Giro d’Italia partì da Pescara.
Le tappe. La prima tappa sarà una cronometro di 18,4 km da Fossacesia marina a Ortona con arrivo a Porta Caldari sabato 6 maggio. E lo scenario è mozzafiato perché si pedalerà sulla pista ciclabile dei Trabocchi con il mare a pochi centimetri fino ad arrivare al porto di Ortona. Da qui inizierà una breve salita per arrivare a Porta Caldari dove verrà assegnata la prima maglia rosa. La seconda tappa sarà dedicata ai velocisti. Domenica 7 maggio partenza da Teramo per arrivare dopo 204 km a San Salvo. Verranno toccate tre province abruzzesi con il passaggio in città a Pescara e Chieti. Confermata anche l’altra anticipazione de il Centro sulla ripartenza della terza tappa. Lunedì 8 il via da Vasto verso Lago Laceno (arrivo non ufficializzato). Il Giro tornerà in Abruzzo venerdì 12 maggio con l’arrivo ai 2.135 metri di Campo Imperatore. I corridori arriveranno dalla Campania, passeranno per Roccaraso e poi dal versante di Santo Stefano punteranno il Gran Sasso. Ultimi chilometri durissimi con pendenza fino al 14% e tanto cari a Marco Pantani. Il Pirata vinse nel 1999 (ma solo il finale sarà lo stesso), mentre nel 2018 dallo stesso versante si impose in maglia rosa Simon Yates.
Le parole dei protagonisti. «Questo evento è importantissimo per noi», ha detto con soddisfazione il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, «perché avremo una grandissima visibilità e mostreremo al mondo le nostre bellezze. La ciclabile della Costa dei Trabocchi verrà di fatto inaugurata con il Giro. E poi, con quello che io definisco il tappone appenninico, sul Gran Sasso vedremo i veri valori». «Abbiamo dimostrato negli anni», ha detto il senatore Liris, «di essere affidabili e di meritare la fiducia della Rcs. Siamo prontissimi per questo evento che darà una grande visibilità all’Abruzzo». Nella conferenza stampa di presentazione condotta da Gilberto Petrucci in un Auditorium impreziosito dalla presenza dei ciclisti ucraini e afghani, dopo i saluti del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi hanno preso la parola l’amministratore delegato di Rcs Paolo Bellino e il direttore del Giro Mauro Vegni. «Credo che la scelta dell’Abruzzo sia stata intelligente, oculata e di grande visione», ha detto Bellino, «perchè tutte le eccellenze del territorio verranno messe in risalto».
«Ci sarà un menù abbondante e variegato», ha ribadito il direttore Vegni, «con tante tappe nella regione. Andremo dall’Adriatico alla montagna e non si poteva fare di meglio. Permettetemi di ringraziare Maurizio Formichetti che ogni anno fa un lavoro straordinario per il Giro in Abruzzo». «Sono io che devo ringraziare la Rcs per la fiducia», ha risposto Formichetti, «perché da 18 anni credete nelle mie proposte. E un grazie grande così al presidente Marsilio perché avere la grande partenza non era facile».
I corridori. Presenti all’Aquila anche il teatino Giulio Ciccone e Dario Cataldo, di MIglianico, i due abruzzesi della Trek che saranno al via del Giro nel 2023. «Era il mio sogno la crono dei Trabocchi», dice Cataldo, «e spesso i sogni si realizzano. Per l’Abruzzo sarà una vetrina importantissima». Già nel mirino di Ciccone la tappa di Campo Imperatore. «Ma guai a fare proclami. Il ricordo negativo del Blockhaus mi ha insegnato tanto. Che salita sarà? Dura nel finale». Appuntamento a maggio, i tifosi non vedono l’ora.
Enrico Giancarli
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Le tappe. La prima tappa sarà una cronometro di 18,4 km da Fossacesia marina a Ortona con arrivo a Porta Caldari sabato 6 maggio. E lo scenario è mozzafiato perché si pedalerà sulla pista ciclabile dei Trabocchi con il mare a pochi centimetri fino ad arrivare al porto di Ortona. Da qui inizierà una breve salita per arrivare a Porta Caldari dove verrà assegnata la prima maglia rosa. La seconda tappa sarà dedicata ai velocisti. Domenica 7 maggio partenza da Teramo per arrivare dopo 204 km a San Salvo. Verranno toccate tre province abruzzesi con il passaggio in città a Pescara e Chieti. Confermata anche l’altra anticipazione de il Centro sulla ripartenza della terza tappa. Lunedì 8 il via da Vasto verso Lago Laceno (arrivo non ufficializzato). Il Giro tornerà in Abruzzo venerdì 12 maggio con l’arrivo ai 2.135 metri di Campo Imperatore. I corridori arriveranno dalla Campania, passeranno per Roccaraso e poi dal versante di Santo Stefano punteranno il Gran Sasso. Ultimi chilometri durissimi con pendenza fino al 14% e tanto cari a Marco Pantani. Il Pirata vinse nel 1999 (ma solo il finale sarà lo stesso), mentre nel 2018 dallo stesso versante si impose in maglia rosa Simon Yates.
Le parole dei protagonisti. «Questo evento è importantissimo per noi», ha detto con soddisfazione il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, «perché avremo una grandissima visibilità e mostreremo al mondo le nostre bellezze. La ciclabile della Costa dei Trabocchi verrà di fatto inaugurata con il Giro. E poi, con quello che io definisco il tappone appenninico, sul Gran Sasso vedremo i veri valori». «Abbiamo dimostrato negli anni», ha detto il senatore Liris, «di essere affidabili e di meritare la fiducia della Rcs. Siamo prontissimi per questo evento che darà una grande visibilità all’Abruzzo». Nella conferenza stampa di presentazione condotta da Gilberto Petrucci in un Auditorium impreziosito dalla presenza dei ciclisti ucraini e afghani, dopo i saluti del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi hanno preso la parola l’amministratore delegato di Rcs Paolo Bellino e il direttore del Giro Mauro Vegni. «Credo che la scelta dell’Abruzzo sia stata intelligente, oculata e di grande visione», ha detto Bellino, «perchè tutte le eccellenze del territorio verranno messe in risalto».
«Ci sarà un menù abbondante e variegato», ha ribadito il direttore Vegni, «con tante tappe nella regione. Andremo dall’Adriatico alla montagna e non si poteva fare di meglio. Permettetemi di ringraziare Maurizio Formichetti che ogni anno fa un lavoro straordinario per il Giro in Abruzzo». «Sono io che devo ringraziare la Rcs per la fiducia», ha risposto Formichetti, «perché da 18 anni credete nelle mie proposte. E un grazie grande così al presidente Marsilio perché avere la grande partenza non era facile».
I corridori. Presenti all’Aquila anche il teatino Giulio Ciccone e Dario Cataldo, di MIglianico, i due abruzzesi della Trek che saranno al via del Giro nel 2023. «Era il mio sogno la crono dei Trabocchi», dice Cataldo, «e spesso i sogni si realizzano. Per l’Abruzzo sarà una vetrina importantissima». Già nel mirino di Ciccone la tappa di Campo Imperatore. «Ma guai a fare proclami. Il ricordo negativo del Blockhaus mi ha insegnato tanto. Che salita sarà? Dura nel finale». Appuntamento a maggio, i tifosi non vedono l’ora.
Enrico Giancarli
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