SERIE D

L’Aquila fa festa ad Avezzano

Derby ad alta tensione tra tifosi: giovane rossoblù nei guai, marsicano ferito da una bottigliata

AVEZZANO. L’Aquila fa festa allo stadio dei Marsi di Avezzano e manda in archivio un derby tiepido in campo e frizzante dal 90’ in poi. In gara le emozioni sono tutte o quasi per i rossoblù, che trovano di fronte una squadra molle e con idee confuse. Per l’undici di Tortora non devono rappresentare un alibi neanche le tante assenze fra squalificati (Bittaye e Di Paolo) e infortunati (come Tabacco e Serrago). Il derby della provincia mancava da 23 anni al Dei Marsi – l’ultimo confronto in campionato risale al 16 gennaio 1994 – e la squadra marsicana in campo ieri non è neppure la sbiadita fotocopia di quelle storiche che hanno dato vita a memorabili battaglie calcistiche. Se lo ricorda bene anche il presidente Paris che a fine gara ha tuonato contro tutto e tutti.

Clima decisamente opposto per Minincleri e compagni che vincendo ad Avezzano, con tanto di selfie finale, danno un bel calcio alle tante critiche delle ultime settimane e si rilanciano in modo deciso in campionato. Battistini si affida a un 4-1-3-2 contenimento e velocità, presentando una linea difensiva giovane ma gagliarda. Tortora replica con un modulo offensivo sulla carta (4-3-3) ma nella realtà prudente assai. Eppure da una squadra ormai salva, che sette giorni fa ha affondato l’ex capolista Rieti, ci si aspetterebbe più audacia. L’Aquila dimostra di avere più qualità, organizzazione e con un po’ di buona sorte trova il gol del vantaggio al 17’.

L’Avezzano si accende a intermittenza e al 24’ va vicino al pari con Leto, che centra il palo dopo una deviazione che non ha la stessa fortuna dei rivali. È l’unico vero pericolo per Farroni nei 90’ di gara. Nella ripresa l’Avezzano prova a spingere sempre con poche idee e troppi lanci lunghi facilmente addomesticati dalla retroguardia aquilana. Neanche l’ingresso del veterano Marolda cambia inerzia all’incontro. Battistini fa uscire Valenti, lascia il solo Nohman in attacco e sposta Steri al centro della difesa. Il raddoppio rossoblù è un dono dell’Avezzano impacchettato da Besana e scartato da Peluso (entrambi erano partiti dalla panca ma i loro ingressi hanno avuto effetti diversi). Con lo 0-2 cala il sipario sul tiepido derby. Sì, perché in una gara come questa fa uno strano effetto lo stadio silenzioso. Gli ultrà dell’Avezzano sono in sciopero da mesi perché non digeriscono la presidenza Paris e anche ieri hanno disertato la curva nord. I 150 arrivati dall’Aquila, invece, non hanno cantato per contestare la loro dirigenza.

Tutt’altro scenario nel dopo gara in un’Avezzano blindata. C’erano quasi 150 fra poliziotti, carabinieri e agenti della polizia locale attorno allo stadio. In via Genova, nei pressi dello stadio, un tifoso aquilano, già noto alla Digos, dopo essersi sfilato la cintura dei pantaloni la brandiva contro i poliziotti e incitava i suoi compagni a sfondare lo sbarramento degli agenti. Il supporter è stato bloccato e individuato. Per lui arriverà il divieto di entrare negli stadi. In via San Francesco alcune auto di tifosi dell’Aquila sono state circondate e ci sono stati momenti di tensione superati dall’intervento della polizia. Un sostenitore biancoverde è stato ferito a una mano da una bottigliata. La squadra dell’Aquila è stata scortata all’andata e al ritorno. Brutte immagini in una gara di calcio.

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