L’Aquila regina d’Abruzzo, la maglia nera al Pescara
Un anno avaro di soddisfazioni: spicca il rendimento costante dei rossoblù
Quello ormai agli sgoccioli non è stato di certo un anno solare esaltante per le principali formazioni calcistiche abruzzesi. Delle nove rappresentanti regionali prese in esame, tra serie B, C e D, nessuna è riuscita a ripetere, tra settembre e dicembre, quanto di buono fatto vedere nei primi sei mesi del 2017. Due esempio su tutti: quelli delle neopromosse (dall'Eccellenza) Nerostellati Pratola e Francavilla, protagoniste in positivo tra maggio e giugno, ma assai meno brillanti nella prima parte della stagione in corso. Involuzione ancor più marcata per il San Nicolò, che ha conquistato quasi la metà dei punti (15 contro 29) totalizzati nel precedente campionato di serie D, passando drasticamente dall'approdo (storico) ai play off, all'attuale zona play out. Una netta inversione di tendenza della quale ha fatto le spese, come spesso capita nel mondo del calcio, il tecnico Luca Campanile, sostituto di recente da Fabio Montani.
Che a dispetto dei già citati successi colti, pochi mesi fa, sulla panchina del Francavilla, era rimasto incredibilmente a spasso sinora. Va da sè, con simili premesse, che la migliore in assoluto, per rendimento, sia stata la squadra con l'andamento più regolare. Si tratta dell'Aquila Calcio, capace di bissare quanto di buono fatto in precedenza, pur senza particolari picchi di rendimento. Due (mezze) stagioni senza infamia e senza lode, tant'è che dopo aver chiuso il proprio girone al quinto posto (con conseguente disputa dei play off, conclusi al secondo turno, complice il ko col Rieti), i rossoblù occupano ora la settima piazza, ad una sola lunghezza di ritardo dai "cugini" pinetesi. Quanto basta, però, per regalare loro lo scettro di "reginetta d'Abruzzo", per quel che concerne gli ultimi dodici mesi. A dispetto di una situazione societaria sempre precaria, infatti, la compagine del capoluogo è riuscita comunque a far registrare la media punti/partite più alta di tutte, precedendo (con 1,58) di misura la Vastese, arrivata a quota 1,57, e il Pineto, giunto a 1,54. Questo, però, non è il solo primato ottenuto dall'attuale formazione di mister Battistini.
Piazzatasi infatti davanti a tutti in ben cinque delle dodici tabelle statistiche prese in esame per l'occasione, e seconda assoluta in altre tre. Capovolgendo il discorso, appare altrettanto evidente l'annata no del Pescara, desolatamente ultimo sette volte su dodici. In realtà, sui biancazzurri di Sebastiani pesa come un macigno il disastroso ruolino di marcia della sua ultima apparizione in serie A. Chiusa, il 28 maggio scorso, con un'amara quanto anticipata retrocessione, e appena 18 punti all'attivo, la metà dei quali conquistati nel 2017.
Un rendimento che ha finito fatalmente col mortificare anche il campionato successivo, che vede Benali e soci stazionare a metà classifica, a due soli punti dalla zona play off. Ma il dato più significativo, sempre in merito all'undici pescarese, è quello relativo ai gol. Sia fatti che subiti, e da sempre croce e delizia delle squadre allenate da Zdenek Zeman: garanzia di spettacolo e divertimento in campo, non sempre però a proprio vantaggio.
Ecco spiegato quindi, al di là delle tante gare disputate quest'anno (41 in totale), il primato in attacco (con 56 gol), cui fa però da contraltare l'ultimo posto per quel che riguarda le reti complessivamente subite: ben 84, ovvero 2,04 a partita! Uno strapotere (si fa per dire) pressochè assoluto, se si considera che la seconda peggior retroguardia del lotto è quella dei Nerostellati, ferma a quota 56. Assai curiosa, invece, la situazione del Teramo, che ha equamente diviso tra i due campionati di serie C i suoi 42 punti totali: 21 nel girone di ritorno scorso, altrettanti in quello di andata attuale. L'ultima annotazione è di tipo individuale e concerne i cosiddetti goleador con il pescarese Stefano Pettinari e il vastese Vito Leonetti appaiati in vetta con 12 reti ciascuno: non poche se si considera che sono state messe a segno solo nella seconda metà dell'anno.
Stefano De Cristofaro
©RIPRODUZIONE RISERVATA