L’Aquila spuntata e abulica Il ds Battisti non fa drammi
Polemiche dopo la sconfitta col Pontedera, nel mirino la punta De Sousa Il dirigente rossoblù lo difende: «Ha svolto un oscuro lavoro in copertura»
L’AQUILA. L’Aquila sperava nel “non c’è due senza tre”, ma così non è stato. Sabato al Fattori gli uomini di Carlo Perrone hanno incassato il primo stop stagionale, interrompendo la striscia di vittorie delle prime due giornate e perdendo in un solo colpo anche l’imbattibilità della difesa (quello di Scappini è stato il primo gol subìto dai rossoblù in campionato). Il Pontedera di Paolo Indiani si è rivelato per l’ennesima volta indigesto ai colori aquilani che hanno rimediato la terza sconfitta contro i toscani nelle ultime quattro stagioni (solo nello scorso campionato il match del Fattori finì in parità 1-1).
Al di là del risultato, in ogni caso, quello che preoccupa i tifosi è l’aver visto una squadra scarica dal punto di vista atletico e tattico. Dopo l’entusiasmo dell’esordio con la Pistoiese e il blitz ad Arezzo, si sono scatenate polemiche per il tonfo di sabato. Bersaglio preferito della critica è stato il capitano e centravanti Claudio De Sousa. Polemiche probabilmente ingenerose per la “pantera”, autore di un buon inizio di campionato ma sacrificato nell’adattarsi a svolgere il ruolo di prima punta. Senza contare le numerose energie bruciate per aiutare più del dovuto la squadra in fase difensiva, così da non poter essere lucido successivamente nelle azioni sul fronte opposto. A conti fatti, il capitano rossoblù si è spesso trovato a giocare spalle alla porta, cercando di fare il classico lavoro di sponda che non è tra le sue principali caratteristiche. In quel ruolo, Perrone avrebbe a disposizione Raffaele Perna che, al di là della deludente stagione dello scorso campionato, potrebbe fare comodo alla causa rossoblù per provare ad affiancare un centravanti di peso a un De Sousa in difficoltà.
Non la pensa così il ds rossoblù Alessandro Battisti che spiega: «Non vedo tutte queste difficoltà per Claudio. A mio avviso lui è una prima punta ma chiaramente ha bisogno di giocare vicino alla porta avversaria per fare la differenza. Se la squadra non arriva in attacco diventa difficile. È vero, con il Pontedera ha perso più palloni del solito ma credo sia stato dovuto a un grande lavoro difensivo che gli ha fatto perdere parecchie energie. Nelle partite precedenti ricordo che si è procurato preziose punizioni, facendo salire la squadra».
Oggi alle 19 Battisti dovrà comunicare in Lega la lista di massimo 24 calciatori da poter impiegare in campionato almeno sino a gennaio. L’intenzione del ds aquilano è quella di comunicare solo 22 nomi, così da lasciare due posti liberi per eventuali arrivi tra gli svincolati. A restare fuori dalla lista sono candidati i giovani in rosa meno utilizzati in questo primo scorcio di stagione, tipo Palestini e Morra.
IL NOME DELLO STADIO. Il Supporters’ Trust L’Aquila Me’ ha indetto un referendum tra i tifosi per la denominazione dello stadio di Acquasanta. Ai tifosi si chiede di indicare la denominazione preferita tra quelle che maggiormente hanno riscosso successo, oltre a esprimersi positivamente o negativamente sulla possibilità ventilata dal sindaco Massimo Cialente che si opti per una denominazione doppia che comprenda l’intitolazione allo scomparso allenatore di origini aquilane Italo Acconcia e infine, a prescindere dalla risposta alla seconda domanda, di scegliere tra una serie di diverse opzioni di denominazione, quella preferita. Tra le proposte c’è quella di chiamarlo “Gran Sasso d’Italia-Italo Acconcia”. Fino a domenica 4 ottobre i tifosi rossoblù potranno votare recandosi in uno dei tre esercizi commerciali che hanno aderito all’iniziativa del Supporters’ Trust: il Bar Royal, l’Agenzia Goldbet in viale Corrado IV e il Multiservice M3 di Marco Tursini nel centro commerciale “Quattro Cantoni”.
Giammarco Menga
©RIPRODUZIONE RISERVATA