L’Italtennis a un passo dalla storica doppietta

24 Novembre 2024

Dalle 16 la finale contro l’Olanda per emulare il trionfo delle donne

MALAGA (SPAGNA). Il ciclone Jannik Sinner è inarrestabile: travolge anche l'Australia e porta l'Italia in finale di Coppa Davis. Ad attendere gli azzurri sul veloce campo di Malaga c'è l'Olanda: in palio la conferma sul tetto del mondo. Contro gli «aussie», battuti anche lo scorso anno nell'ultimo atto della competizione, finisce 2-0 per la squadra capitanata da Filippo Volandri in un pomeriggio ricco di emozioni. Prima il successo di Matteo Berrettini su Kokkinakis, poi il punto decisivo conquistato dal campione di Sesto Pusteria nel secondo match contro Alex De Minaur. L'incontro finisce 6-3 6-4 con il numero 1 australiano e numero 9 della classifica mondiale che prova a battagliare e può solo arrendersi alla superiorità di Sinner. L'azzurro gioca senza «strafare»: contiene l'avversario e lo colpisce nei momenti cruciali dell'incontro con accelerazioni improvvise e tiri in profondità. De Minaur reagisce, ma di fronte trova un muro invalicabile che lo porta a falli di frustrazione. Per la rabbia l'australiano scaraventa anche la racchetta a terra con violenza davanti ad un impassibile Sinner che, incurante, macina punti e porta a casa match e accesso alla finale.
Un secco 2-0 che rende inutile il doppio dei già pronti Bolelli-Vavassori. Insomma la coppia Sinner-Berrettini incanta in Davis: il romano, schierato nel match d'esordio al posto di Lorenzo Musetti, si prende il fondamentale punto contro l'esperto Thanaki Kokkinakis, attualmente numero 77 del ranking. Volandri scommette su Berrettini e lui ricambia con una partita di testa e tenuta fisica. L'azzurro va sotto nel primo set 7-6. Nel secondo reagisce: finisce 6-3 per lui. Sembra tutto proseguire secondo copione. Ma l'ex finalista di Wimbledon ha una battuta d'arresto all'inizio del terzo e decisivo set; rischia anche un break che avrebbe potuto compromettere il match. Berettini però mantiene la calma e si porta avanti conquistando per 7-5 set, partita e primo punto per l'Italia.
Soddisfatto Volandri che guarda alla finale con l'Olanda: «Abbiamo poco tempo per recuperare. Dobbiamo provare a gestirci bene. Abbiamo fatto un altro passo, ma quello grande da fare è domani (oggi, ndc). L'Olanda è forte, serve bene e sono fisicamente forti».
All'atto conclusivo guarda anche Sinner. «Siamo tutti contenti di essere qua in finale di Davis», spiega, «anche per me personalmente ed anche per questo sono venuto qui. Vediamo come va». «Sono contento di aver portato a casa un punto importante come ha fatto anche Matteo», conclude il campione di Sesto di Pusteria.
Chiamato in causa Berrettini ricambia la fiducia di capitano e compagni: «Ho cercato di entrare in campo pensando solo al mio match e non al fatto che Jannik avrebbe poi potuto vincere quello successivo», racconta il tennista romano. «Giocare per la Nazionale è speciale. A volte devo darmi dei pizzicotti per rendermi conto che è tutto vero», dice. «Il doppio? Se ne riparlerà, se serve, dopo i singolari. Se serve sono pronto, ma speriamo di no!», aggiunge sorridendo.
L'Italia, che sta vivendo il suo anno magico, prova a conquistare per il secondo anno consecutivo la Davis. In caso di vittoria farebbe una storica «doppietta» in campo maschile e femminile grazie alla Billie Jean King Cup già conquistata in settimana dalle giocatrici azzurre sempre a Malaga.
Il programma. Il via oggi alle 16 (diretta tv su Rai 2 e Sky) con il primo singolare. Ben definite le gerarchie della squadra olandese: è il numero 2 del Paese, Botic Van de Zandschulp (numero 80 Atp) ad aprire le danze contro Berrettini. Il numero 40 del mondo Tallon Griekspoor contro Sinner. Nell'eventuale doppio gli Oranje possono contare sullo specialista Wesley Koolhof al fianco dello stesso Van de Zandschulp, mentre il capitano azzurro Filippo Volandri non ha ancora espresso le sue preferenze tra la riconferma della coppia Sinner/Berrettini, decisiva nei quarti di finale con l'Argentina, e lo schieramento di Bolelli/Vavassori.
Angelo Caradonna