La rimonta del Teramo comincia dal Savona
Decidono Da Silva e Altobello, già dimezzato l’handicap di 6 punti
TERAMO. Applauditi a lungo, dallo stadio intero e per oltre un minuto, quando sono entrati in campo. Applauditi alla fine, e siamo sicuri che lo sarebbero stati anche se avessero perso. Tra i biancorossi e il loro pubblico l’orribile estate dello scandalo ha creato un legame speciale. Squadra e pubblico si sono sentiti derubati della cosa più grande che fosse mai loro accaduta e ora vogliono risalire la china insieme, facendosi forza a vicenda.
Ebbene, la risalita è cominciata ieri con una vittoria meritata che dimezza la penalizzazione di 6 punti. E a inaugurarla, questa rimonta, è stato proprio il Savona, l’avversario della pagina prima più bella e poi più nera. Il Savona, ieri, è stato avversario degno. E la partita vera che più vera non si può, anche troppo forse visti i tanti falli e la raffica di cartellini che ha dovuto estrarre l’arbitro. Ma non c’erano dubbi che sarebbe stato così e ce ne sono pochi che quest’anno si vedrà sempre calcio vero, perché certe lezioni non possono non servire.
La prestazione biancorossa è stata convincente sul piano della mentalità: al netto di qualche palla persa stupidamente (da una è nato il gol ospite) il Diavolo ha giocato da squadra tosta e compatta, che ha fame e che bada al sodo. In questa fase è quello che deve fare. Per il gioco spumeggiante e l’incisività offensiva siete pregati di ripassare, ma è inevitabile visto il ritardo di condizione e di amalgama. Il Teramo ieri ha vinto sfruttando le uniche sue due vere occasioni, però va aggiunto che anche il Savona ha tirato nella porta di Tonti una volta sola, quando ha segnato il provvisorio 1-1. In una partita con poche emozioni la più grande è stata il primo gol del Teramo, al 9’: rimessa laterale di Scipioni per Petrella allargatosi a destra, nella sua zolla preferita, e spunto accecante della piccola ala di Pratola che fa fuori due avversari e rimette in mezzo dal fondo. Il giaguaro Victor Da Silva è lì e la piazza dentro di testa. Non era il preludio a una gara-spettacolo, perché poi il Teramo si è progressivamente disunito e una palla persa dal pur bravo Di Paolantonio al 27’ ha innescato una ripartenza savonese rifinita da Vannucci per il piattone sottorete di Steffè, con D’Orazio tagliato fuori. Il Diavolo ha saputo riemergere dal primo momento di difficoltà della sua stagione, è tornato all’attacco e al 40’, sugli sviluppi di un corner, si è goduto l’eccezionale stacco di testa di Altobello, che ha trasformato in oro il cross morbido di Di Paolantonio.
Nella ripresa l’unico mezzo pericolo portato dal Savona è stato un tiro largo di Virdis all’8’, poi solo palle buttate in mezzo sui calci piazzati e tiracci velleitari e lontanissimi dai pali. Però i liguri sono stati in partita fino al 95’, perché il Teramo era sì in grado di contenerli e di ripartire, ma non di finirli. Davanti Da Silva è andato via via sparendo e il vecchio bomber Le Noci, presto subentrato a Petrella, ha mostrato di dover ancora “fare la gamba”. Al 18’ si è fatto male Cenciarelli (forse è uno stiramento ai flessori, speriamo di no) ma Calvano l’ha rimpiazzato a dovere. L’unico a spingere davvero nel Teramo è rimasto turbo-Scipioni, alla fine il migliore. Insomma, luci e ombre – com’è normale che sia dopo 48 giorni senza giocare partite vere.
L’impressione è che il Diavolo crescerà e sarà ancora protagonista in Lega Pro, ma meglio non illudersi che sarà una passeggiata. Già mercoledì, ad Ancona, sarà dura.
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